LUIGI DE SIERVO
Goffredo De Marchis per “la Repubblica”
La Rai ha adesso un nuovo consiglio di amministrazione, una nuova presidente e presto avrà un nuovo direttore generale. Ma rimane anche il vecchio controllo dei partiti esercitato attraverso il Parlamento e la commissione di Vigilanza.
Di solito questa combinazione si traduce in un’inevitabile rivoluzione di tutti gli equilibri interni e in particolare quelli dei telegiornali. Non si farà un’eccezione neanche stavolta. Anzi, il ricambio verrà addirittura accelerato, tanto che si parla già di due caselle da riempire: due vicedirettori generali interni incaricati di aiutare il dg Antonio Campo Dall’Orto.
selfie giancarlo leone
È una decisione talmente rapida da autorizzare l’ipotesi che la scelta delle vicedirezioni e degli uomini che andranno a occuparle sia frutto dello stesso accordo politico che ha prodotto la nomina di Monica Maggioni, ieri mattina. Il fedelissimo di Matteo Renzi, suo amico da una vita, Luigi De Siervo, oggi direttore commerciale di Viale Mazzini, sarà uno dei vice e si occuperà della parte industriale. Settore sempre più cruciale per la tv di Stato dopo la cura Gubitosi e le idee del governo per una riduzione del canone.
LUIGI DE SIERVO
Oggi la Rai ha un marchio quotato in Borsa (Raiway, ovvero le torri dove posano le antenne di trasmissione) ed emette bond. De Siervo si occuperà direttamente di questi aspetti. Il vicedirettore generale per il prodotto sarà invece Giancarlo Leone, uomo Rai per eccellenza, forte dei successi di Raiuno, la rete che dirige da qualche anno, da sempre nell’orbita dei moderati di Forza Italia e dei centristi.
GORACCI
Molto probabilmente queste nomine arriveranno prestissimo, ma forse a settembre dopo la pausa estiva per dare tempo al direttore generale di farsi un’idea sull’azienda. Significa che quasi subito andranno riempire altre due caselle: Raiuno, l’ammiraglia Rai, e la direzione di Rainews24 lasciata scoperta dalla promozione della Maggioni. Per il telegiornale h24 si ipotizza l’ascesa di Lucia Goracci, come la neopresidente inviata di guerra, esperta di questioni internazionali.
DE SIERVO GORACCI VARETTO
Una scelta di continuità. Naturalmente, la vera partita si gioca però su altri tg, quelli generalisti. Circolano nomi per la sostituzione di Bianca Berlinguer al Tg3: l’attuale vicedirettore della rete Luca Mazzà e il conduttore di Lineanotte Maurizio Mannoni. Per il Tg2 Andrea Covotta potrebbe avvicendare Marcello Masi. Ma la verità è che Maggioni e Campo Dall’Orto vogliono accelerare il processo di accorpamento delle testate avviato da Gubitosi. Con l’idea di superare i passaggi intermedi arrivando subito a creare una sola newsroom informativa dell’azienda e quindi a un direttore unico.
Oggi le tappe prevedono una prima fase con due testate. La prima accorpa Tg1, Tg2 e Raiparlamento e sembra destinata a Mario Orfeo, direttore che ha fatto crescere gli ascolti del Tg1.
bianca berlinguer
La seconda era in origine destinata alla Maggioni e adesso potrebbe essere guidata dalla stessa Goracci (comprende Tg3, Rainews e le notizie del web prima di inserire i tg regionali). Questa riforma è stata apprezzata da Renzi, molto meno dai 1600 giornalisti dell’azienda. Fatta salva proprio la Maggioni che oggi conduce Viale Mazzini.
Per questo Renzi ha tutta l’intenzione di sparigliare e di affrettare la riforma. Una sola newsroom per tutta l’informazione Rai, un solo direttore. Da fare subito, già in autunno, e se la corsa va in porto pescare dall’esterno il direttore unico delle news per dare il senso di una rivoluzione che il cda e la mancata cancellazione della Gasparri hanno decisamente oscurato.
A gestire l’intera informazione Rai dovrà essere allora un volto nuovo e si parla di due candidature sopra tutte le altre: il direttore della Stampa Mario Calabresi e il direttore di Skytg24 Sarah Varetto.
SARAH VARETTO
Al ticket Maggioni-Dall’Orto Renzi chiede di dare immediatamente il segnale di un salto di qualità. L’accelerazione sulle news potrebbe funzionare per l’immagine complessiva di un’azienda che cambia pelle, inchiodata a una cattiva fama a volte ingiusta e altre volte meritata, ma sempre capace di sconfiggere la concorrenza.