goffredo bettini
Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”
Goffredo Bettini, le Amministrative saranno un test per la segreteria Letta?
«Il voto di ottobre è importante per la politica nazionale, ma soprattutto per i cittadini dei luoghi in cui si vota.
Detto questo, la prova vera per Letta saranno le prossime elezioni politiche.
Per quanto mi riguarda, con la mia autonomia e le mie idee, fino a quella data lo sosterrò e aiuterò senza alcuna riserva.
E poi vedrà: il risultato delle Amministrative rafforzerà il segretario».
ENRICO LETTA - ROBERTO GUALTIERI
Quello di Roma è uno dei voti più attesi.
«Sono lontano da molti anni dalla gestione amministrativa e politica di Roma. Tranne la breve parentesi di Marino che ho contribuito a candidare, dal 2008 mi sono occupato di altro. Ho scritto libri.
giuseppe conte alle agora di bettini 2
Organizzato festival del cinema all'estero. Svolto centinaia di incontri in tutta Italia. Negli ultimi cinque anni ho vissuto ininterrottamente a Bruxelles, andando in albergo le poche volte che tornavo nella capitale. Ma ora, sento il dovere di appoggiare con tutto il cuore Gualtieri. Roma è giunta ad un punto morto e va risollevata».
E per lei potrà farlo Gualtieri?
«Gualtieri ha le idee chiare. Nel suo programma si fa carico della fatica quotidiana dei cittadini romani per vivere e lavorare. È un tema trasversale che impone una prospettiva nuova del governo di Roma.
Servizi, mentalità, organizzazione burocratica e modo di produrre. Gualtieri ha riassunto il senso di questo lavoro con uno slogan efficace: "Roma dei 15 minuti". Può riuscire nell'impresa: è democratico, umano, socialmente sensibile, competente e autorevole ma mai sbruffone.
confronto tra candidati sindaci di roma 8
Per un sindaco le qualità personali contano molto. E conta saper mettere in moto tante forze diverse in una visione comune. Occorre un'orchestra armoniosa e non gli "assoli" di tenori che steccano. Nella coalizione ci sono diverse liste.
GOFFREDO BETTINI GIUSEPPE CONTE
Il Pd, quella socialista, dei cattolici democratici, dei verdi e le due civiche, una di sinistra e una rivolta in particolare alle migliori forze produttive e professionali. Due formidabili operazioni di allargamento. Infine, per cambiare Roma è indispensabile avere un buon rapporto con la Regione Lazio, diretta splendidamente da Zingaretti, con il governo nazionale e con l'Europa. Gualtieri può alzare il telefono e parlare alla pari con tutti i leader europei. Ho visto direttamente in quella sede la stima di cui gode».
ROBERTO GUALTIERI
Il M5S andrà da solo quasi dovunque. Bettini, la sua strategia dell'alleanza è stata smentita dai fatti.
«Non c'è da smentire nulla. Il rapporto politico vincolante e stretto tra il Pd e i 5 Stelle era indispensabile per rendere più salda ed efficace l'azione comune del governo Conte II. Lo rivendico pienamente. E l'ho perseguito fino all'ultimo nell'interesse nazionale. Ora lo scenario è totalmente cambiato.
goffredo bettini 10
In prospettiva continuo a non vedere altra possibilità che l'alleanza tra il Pd e Conte, per competere con la destra. Ma è giusto che ognuno nel frattempo definisca meglio il proprio profilo e valuti i tempi del processo unitario a partire dai territori.
Attorno a Manfredi a Napoli e a Lepore a Bologna andremo fin dal primo turno insieme con i 5 Stelle. A Milano credo vi sarà una utile convergenza al secondo turno. A Roma non è stato possibile andare insieme. Diamo un giudizio molto severo sull'operato di Virginia Raggi».
confronto tra candidati sindaci di roma 7
Dopo averli attaccati, Gualtieri non potrà chiedere aiuto a Calenda e Raggi in un eventuale ballottaggio.
«Infatti, non lo deve chiedere né a Raggi, né a Calenda. Lo deve chiedere a tutti i cittadini romani. Il secondo turno è una partita totalmente nuova. L'elettorato si sente più libero e prevalgono le qualità dei candidati. Gualtieri a quel punto sarà imbattibile.
goffredo bettini guarda la diretta di giuseppe conte
Tuttavia nulla è scontato. Stiamo crescendo nei consensi, ma per arrivare al ballottaggio occorre combattere fino all'ultimo e chiarire un punto decisivo: oggettivamente un voto a Calenda è un voto alla Raggi».
La destra è forte, ma fatica a trovare candidati a livello locale
«In verità la destra anche a livello nazionale comincia a scricchiolare di brutto. Mi è capitato di leggere il libro di Giorgia Meloni: per tanti aspetti persino inquietante (per esempio sulla ricostruzione della storia dell'Italia). Ma dal suo punto di vista taglia dritto come una spada. E non c'entra niente con il moderatismo di Forza Italia.
GIORGIA MELONI ENRICO MICHETTI
Siamo sicuri che verso le elezioni del 2023 gli schieramenti attuali rimarranno immutati? Penso di no. Per quanto riguarda i candidati che la destra ha messo in campo in questa tornata amministrativa, va notato che quando tenta maldestre scelte "civiche", dimostra la sua povertà di rapporti nella società. La destra quando ha vinto è stato sempre con personalità politiche forti. Con Storace. Con Alemanno. Oggi avrebbero avuto a disposizione Rampelli, Augello e altri ancora. Francamente Michetti come sindaco lo trovo molto improbabile».
Perché gli elettori dovrebbero votare Pd?
Zingaretti Bettini
«Un risultato positivo cambierebbe anche l'intero clima politico italiano. Ci darebbe anche più coraggio nell'azione di governo. Letta e la nostra delegazione stanno difendendo le nostre idee, per includere nella ripresa nazionale i ceti meno abbienti e le grandi masse lavoratrici.
MARIO DRAGHI ANDREA ORLANDO
Questo dà fastidio. È il motivo dell'attacco frontale di Confindustria al ministro Orlando. Draghi è una garanzia insostituibile per la Repubblica. Ma la sinistra e il Pd sono la garanzia insostituibile per assicurare nel futuro un'alternativa al populismo e al sovranismo».
goffredo bettini 3
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