Estratto dell'articolo di M.Gu. per il “Corriere della Sera”
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graziano delrio
Nel 2008 per Veltroni andarono a votare tre milioni e 300 mila persone. Mancano due milioni di voti.
«Siamo in un tempo in cui il dato più preoccupante è l’astensionismo. Le primarie sono il sale della democrazia e sono andate bene in un momento non semplice, dopo un risultato non positivo del Pd alle elezioni regionali».
Sulle primarie ha gravato l’ombra di Renzi. Gli ex renziani si sentiranno a casa in un Pd che svolta a sinistra?
«Il renzismo nel Pd non esiste, Renzi è segretario di un altro partito. Discutiamo di salario minimo, cuneo fiscale, transizione ecologica».
La scissione è inevitabile?
giuseppe fioroni
«Le scissioni sono una sciagura, sempre. E di solito sono il frutto di errori di entrambe le parti. In Emilia-Romagna si dice “per fare un fosso ci vogliono due rive”. Se il Pd non tradisce la sua ispirazione originaria e conserva il suo valore, che è fatto di diverse culture e sensibilità, io rischi non ne vedo. La campagna delle primarie è stato un confronto molto sereno. Ognuno si sentirà a casa sua se si faranno scelte condivise».
In prospettiva ci sono le nozze con il M5S di Conte?
«Non c’è bisogno di fare coalizione nel fare opposizione. Troviamo piuttosto le battaglie da fare insieme, come il salario minimo. La sanità pubblica è stata definanziata, vogliamo fare noi, Conte e Calenda una battaglia per rifinanziarla? Partiamo dalle cose che ci uniscono, per i cittadini, poi delle alleanze si parlerà».
graziano delrio foto di bacco
GRAZIANO DELRIO DEBORA SERRACCHIANI graziano delrio saluta romano prodi foto di bacco (1)
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giuseppe conte graziano delrio luca lotti graziano delrio giuseppe conte graziano delrio