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    ANCHE SULLA NATO, MELONI È IN MEZZO A TROPPI FUOCHI (E RISCHIA DI BRUCIARSI) – IL PREMIER BRITANNICO, RISHI SUNAK, HA CHIESTO ALLA DUCETTA DI APPOGGIARE IL SUO MINISTRO DELLA DIFESA, BEN WALLACE, COME SEGRETARIO DELL’ALLEANZA ATLANTICA. “DONNA GIORGIA” HA PRESO ATTO, E TEMPO: “CI SONO EQUILIBRI DI CUI DOBBIAMO TENER CONTO”. DA UNA PARTE CI SONO GLI USA, DALL'ALTRA L'UE. I NOMI IN CAMPO: URSULA VON DER LEYEN (SPINTA DAI TEDESCHI PER LIBERARE LA POLTRONA DELLA COMMISSIONE UE) E LE FERVENTI ANTI-RUSSE SANNA MARIN E KAJA KALLAS


     
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    rishi sunak giorgia meloni rishi sunak giorgia meloni

    Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

     

    C'è un passaggio del colloquio di giovedì scorso tra Rishi Sunak e Giorgia Meloni che non era stato fin qui rivelato. Nel salone di Downing Street il primo ministro inglese ha chiesto apertamente alla presidente del Consiglio italiana di sostenere la candidatura del suo ministro della Difesa Ben Wallace a prossimo segretario della Nato.

     

    BEN WALLACE BEN WALLACE

    […] La premier non si è impegnata, e al sorriso di Sunak ha risposto con un altro sorriso: «Prendo atto della richiesta» ha detto, prima di aggiungere che ne avrebbe parlato con il corpo diplomatico e la Difesa italiana, «perché ci sono equilibri di cui dobbiamo tener conto».

     

    Equilibri che portano a Bruxelles, sede della Nato ma anche capitale dell'Unione europea. Fino al febbraio 2022 l'incarico del segretario dell'Alleanza atlantica sembrava ormai declassato a una sorta di titolo di rappresentanza, frutto di accordi utili giusto a bilanciare il peso delle nazioni ai vertici delle istituzioni occidentali.

     

    jens stoltenberg giorgia meloni 13 jens stoltenberg giorgia meloni 13

    La guerra in Ucraina ha cambiato tutto. Jens Stoltenberg è rimasto dov'era ben oltre la sua scadenza e attende settembre per lasciare dopo otto anni la Nato al suo successore. Tra i diplomatici e i leader si dice che sia sempre Washington a decidere a chi affidare la divisa del segretario. E seguendo una certa consuetudine, in questi decenni la Casa Bianca ha lasciato che a guidare la Nato fosse qualcuno dell'altra costa atlantica, della vecchia Europa. […] Ma è evidente che ogni nome della virtuale lista dei candidati si tira dietro un problema.

     

    URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI

    La Gran Bretagna, per esempio, sconta il peso della Brexit, di non essere più parte dell'Ue. Londra, però, considera la Nato un diritto acquisito, conquistato sul campo degli aiuti a Kiev. L'Europa ha altri piani. […] La dottrina del Novecento, e della Guerra fredda, precluderebbe a un tedesco il ruolo di segretario della Nato. Tanto più ora, sostengono fonti diplomatiche italiane, che Berlino si è mostrata troppo titubante sull'invio dei carri armati all'esercito ucraino. Eppure è di una tedesca che si parla a Bruxelles. Ursula von der Leyen è tra i nomi più citati. […]

     

    sanna marin scatenata a un party con gli amici 16 sanna marin scatenata a un party con gli amici 16

    […] In ambienti diplomatici europei si dice che le chance di Von der Leyen siano buone. Lei preferirebbe un secondo mandato alla Commissione, ma è proprio per evitare di averla ancora alla testa dell'esecutivo europeo, che altri leader, tra cui il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, sarebbero invece favorevoli al suo trasferimento.

     

    […] Ogni nome […] porta con sé un problema. L'ex premier finlandese Sanna Marin, fresca di sconfitta in casa, ha rispettato i patti sulle spese militari in rapporto al Pil e ha traghettato il suo Paese nella Nato dopo che Vladimir Putin ha scatenato l'inferno in Ucraina.

     

    Ma qualcuno considera un azzardo promuovere la Finlandia, proprio perché confinante con la Russia, e perché appena entrata nell'Alleanza. Ragionamento simile per la premier estone Kaja Kallas, rieletta pochi giorni fa, ultra-falco anti-Putin. A Mosca la potrebbero vivere come una provocazione.

     

    E l'Italia? Si racconta che fu l'ex presidente americano Barack Obama a promettere che dopo Stoltenberg sarebbe toccato a un Paese del Mediterraneo.

    mario draghi jens stoltenberg mario draghi jens stoltenberg

     

    Forse l'Italia ha perso un'occasione, se è vero che è stato sondato Mario Draghi – e avrebbe detto «no, grazie» -, e si è pensato a Paolo Gentiloni, commissario europeo agli Affari economici.

     

    Gli indizi sulla possibilità di una donna porterebbero a Roberta Pinotti, […] ma servirebbe il via libera della destra al governo, più difficile dopo il caso di Luigi Di Maio, nominato inviato per il Golfo senza il parere positivo di Roma.

     

    Nei negoziati, Meloni potrebbe limitarsi a offrire una sponda e a chiedere qualcosa in cambio. […]

     

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