Giusy Franzese per "il Messaggero"
risparmio
Da una parte le restrizioni sulle aperture dei negozi, dall' altra la paura del contagio, dall' altra ancora il timore di perdere il posto di lavoro, la prospettiva di una riduzione di stipendio: il risultato di tutti questi fattori è stato devastante per i consumi. Nel 2020, rispetto all' anno precedente quando il nome Covid non era stato mai pronunciato, gli italiani hanno speso 1.831 euro in meno a testa.
Per alcuni, al di là dei lockdown, è stata una via obbligata: il blocco dei licenziamenti infatti ha tutelato chi aveva un contratto dipendente a tempo indeterminato, non i precari con i contratti in scadenza non rinnovati e nemmeno i lavoratori autonomi, a partire proprio dai commercianti e da chi aveva un' attività nel settore dei servizi, della ristorazione e del turismo.
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Ma anche tra i dipendenti del settore privato, la platea di chi è stato collocato in cassa integrazione, e quindi ha subìto riduzioni in busta paga, è molto ampia. L' equazione è automatica: meno soldi in tasca, meno spese per consumi non indispensabili. E se un po' di soldi ancora ci sono, visti i tempi incerti, meglio metterli in cascina per le emergenze: i risparmi degli italiani in un anno sono aumentati di 82 miliardi di euro, di cui 66 sono liquidi. Ad analizzare l' impatto della pandemia su fiducia, prospettive e consumi delle famiglie è un report dell' Osservatorio Confcommercio Censis .
LE PRIORITÀ
soldi e risparmi bruciati
Il sentiment che ancora prevale è il pessimismo. Tant' è che quasi metà delle famiglie (47,4%) non ha fatto programmi per le vacanze estive e una su cinque (20%) sa già che quest' anno di vacanze nemmeno a parlarne. Ben altre sono le priorità, la salute (44,9%) e il ritorno al lavoro (36,4%).
La massa di risparmio accumulato però potrebbe essere un segnale buono per la ripresa: una «sorta di molla compressa pronta a scattare, quando le restrizioni a mobilità, consumi e socialità saranno completamente rimosse» osservano gli economisti. Intanto l' Italia resta «convalescente»: quest' anno si recupereranno soltanto 638 euro di consumi pro-capite, un terzo di quelli persi rispetto al 2019. Si spenderà soprattutto (32,9%) per prodotti tecnologici.
soldi e risparmi bruciati
Sono tanti coloro (31%) che hanno in mente di acquistare nuovi elettrodomestici e mobili, e una fetta del 28,2% ha deciso di ristrutturare l' abitazione. Il 15,9% ha messo in conto di comprare un' automobile e il 7,4% una nuova casa.
Che ci sia un minimo di vivacità lo si vede anche dagli ultimi dati Istat sull' inflazione: ad aprile è salita dello 0,4% su base mensile e dell' 1,1% su base annua. In controtendenza il carrello della spesa i cui prezzi scendono dello 0,7%.