Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per “La Stampa”
Vladislav Surkov vladimir putin
«Molti sulla Bankova (la via di Kyiv che ospita le principali istituzioni, dalla presidenza alla Banca centrale. nda.) sognano segretamente una Minsk-3 (una nuova conferenza internazionale di accordi di tregua, nda.). Invano. Non ci sarà Minsk-3. La Russia non è più un mediatore che risolve pazientemente i litigi tra vicini. La Russia ora partecipa con impazienza alla grande lotta, che avrà il suo prezzo. Capirete, voi pagani». Poi la profezia funerea: «Il prossimo anno sarà un anno di disfacimento e disorganizzazione del falso “stato” ucraino».
Chi parla così, letteralmente redivivo, per rivelarci quali siano i veri intendimenti di Mosca oggi, non è affatto un uomo qualunque ma lui, il “mago del Cremlino”, o quello che per tanti anni è stato uno dei Rasputin più ascoltati di Putin, “l’intellettuale”, Vladislav Surkov.
Vladislav Surkov
A un certo punto, Surkov era diventato un ingombro, Putin l’aveva rimosso nel 2020 dalla posizione di consigliere, e nell’aprile 2022 sarebbe infine stato confinato in casa, con vaghe accuse di appropriazione indebita, che potrebbero spingerlo ora a cercare di ingraziarsi di nuovo il sovrano di corte.
[…] Surkov fu anche uno dei primi teorici e progettisti – e soprattutto uno degli iniziatori pratici – delle operazioni per fare la guerra all’Ucraina, e alla fin fine riannetterla alla «grande madre Rus».
joe biden e volodymyr zelensky - armi all ucraina -vignetta osho
Ora ha scritto un articolo – evento abbastanza raro ormai – in cui insomma, oltre a una serie di stereotipi sostanzialmente razzisti e russo-imperialisti sugli ucraini, rivela però quali siano i veri piani e cosa si dice adesso al Cremlino: non la pace, non una tregua, non accordi di nessun genere: ma approfittare della stanchezza occidentale per disarticolare e far abbandonare l’Ucraina al suo destino.
[…]
Surkov va avanti spiegando che gli ucraini hanno condotto la loro resistenza su basi stregonesche e del tutto irrazionali: «Questa, naturalmente, è la cultura politica dell’Ucraina. Di tanto in tanto gli stregoni e le streghe del Maidan convincono la gente che se si scherza un po’ in piazza, la vita migliorerà. Tseevropa, Nato, senza visti, Ramstein, tutte queste parole essenzialmente prive di significato per gli agricoltori (Surkov descrive gli ucraini come o contadini ignoranti o come in preda al pensiero magico, nda.) sono in realtà formule magiche, incantesimi e cospirazioni, attraverso le quali tutti i problemi dovrebbero essere risolti dall’oggi al domani.
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Dovrebbero, ma non osano. Poi la sbornia è finita e subentrò il risentimento per il miracolo fallito. Le valutazioni degli stregoni e delle streghe crollano all’istante, vengono maledetti e dimenticati. E, ahimè, cadono sotto l'influenza di nuovi truffatori».
L’analisi del “mago del Cremlino” è questa: «La “controffensiva”, pianificata non secondo le regole della scienza per vincere, ma secondo le ricette della cartomante provinciale, prevedibilmente è fallita. E che accade? In un testo malinconico per The Economist, Zaluzhny (il comandante delle forze armate ucraine, nda.) spera in qualcosa di paragonabile all’“invenzione della polvere da sparo”. Cioè spera in una sorta di arma miracolosa a lui sconosciuta. Insomma, ancora una volta un miracolo. Alcuni leader di Kiev affermano di avere un piano di guerra, altri di no. L’ordine è di riportare a casa i mobilitati, ma non è specificato chi li sostituirà».
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Secondo Surkov – che ci dà un osceno ma impareggiabile sguardo su cosa pensa l’élite putiniana ora, e come si muoverà la propaganda russa in queste settimane – «gli ucraini cominciano a essere delusi dai loro stregoni. E davvero, chi li aiuterà? Biden mummificato vivo? Zaluzhny decadente? La coppia infelice senza figli Yermak/Zelenskyj? Difficile. Crepuscolo. vigilia delle tenebre. Non ci sarà un miracolo», scrive con oscura prosa wagneriana quello che un tempo era il consigliere più giovane, forse il più ascoltato, da Putin, l’uomo che con la sua dotta crudeltà aveva affascinato Vladimir Vladimirovich.
Surkov è stato, si diceva, il vero autore del progetto “NovoRossiya” di Putin, l’espansione neoimperialista della Russia nei territori della presunta antica Rus, a partire da Kiyv. L’artefice del programma di disinformazione polarizzante della Russia è probabilmente lui (Sergey Kirienko un mero gestore). Fu Surkov a portare Ramzan Kadyrov alla sua attuale posizione in Cecenia (Kadyrov lo chiama “fratello di sangue” e ha una sua foto appesa al muro).
JOE BIDEN E VOLODYMYR ZELENSKY AL VERTICE NATO DI VILNIUS
Ha studiato tre anni teatro, faceva parte di un movimento chiamato “tecnologia politica” che ha insegnato a Putin le tecniche di finta costruzione di massa del consenso, è lui che ha spiegato al presidente russo la necessità di inscenare il consenso, le elezioni al 90%, il teatro di una finta democrazia. Dietro molti movimenti giovanili c’era in realtà lui, per il Cremlino: da Nashi a tanti gruppi estremi e marginali sia di estrema sinistra che di estrema destra che Mosca ha finanziato nel Paese e fuori, provocando così polarizzazione e conflitti. L’obiettivo era confondere e destabilizzare, e tutto questo si ricava serenamente dall’archivio mail di Surkov, che fu leakato nel 2016.
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Igor Girkin (oggi paradossalmente in carcere per avere attaccato Putin, in realtà il responsabile dell’abbattimento dell’aereo malese MH17 sul Donbas, che causò la morte di 298 persone, e il comandante militare delle truppe separatiste nel Donbas nel 2014, il «grilletto» autodefinitosi della guerra allUcraina) disse esplicitamente che era stato Surkov a coordinare la creazione di una falsa rivolta e un falso paese separatista nel Donbas ucraino. E come lo fece? Teatralmente: scritturò attori, provocatori, scrisse cosa dovevano dire e fare, creò i “separatisti” del Donbas come una compagnia teatrale: usando servizi segreti come attori-burattini di Putin. Ora il Rasputin di Putin redivivo ci dice tranquillamente che Mosca non tratterà mai con Kyiv.
vladislav surkov e vladimir putin
In occidente faremmo dunque bene a leggerlo e studiarlo, e questa è la ragione di questo articolo. «Gli ucraini ingannati – conclude Surkov – diranno di Zelenskyj: “Ho scambiato un pezzo di ghiaccio e uno straccio per una persona importante!”».
MEDVEDEV E VLADISLAV SURKOV vladislav surkov e ramzan kadyrov 1