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    TANTO RIGORE PER NULLA - MENTRE MADRID RIAPRE BAR E TEATRI, BARCELLONA PROVA A RIPARTIRE CON I CONCERTI, IN ITALIA DOPO UN ANNO IL CTS E I RIGORISTI DEL GOVERNO TENGONO TUTTO FERMO - ALTRO SCONTRO NEL GOVERNO SUI RISTORANTI APERTI A PRANZO E RIAPERTURA DI CINEMA E TEATRI - LEGA E FORZA ITALIA PREMONO PER ALLENTARE LE RESTRIZIONI. SPERANZA, PATUANELLI E FRANCESCHINI SI OPPONGONO...


     
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    Monica Guerzoni, Fiorenza Sarzanini per corriere.it

     

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    Il braccio di ferro è andato avanti tutto il giorno e non è finito. Rigoristi e aperturisti si fronteggeranno ancora, nel chiuso della cabina di regia politica e poi nel Consiglio dei ministri di oggi. Ma l’impianto del decreto resterà improntato alla prudenza, perché la corsa della variante inglese a detta degli scienziati non permette allentamenti. Dal 7 al 30 aprile, date di entrata in vigore e di scadenza del nuovo decreto legge, tutte le regioni saranno in fascia arancione o rossa. La novità è che, laddove i dati dovessero migliorare, a partire da una certa data sarà possibile allentare le restrizioni.

     

    Il tema che divide la maggioranza è questo, perché la Lega e Forza Italia chiedono di inserire «un automatismo» in base al quale, nei territori dove i contagi dovessero calare, le misure verrebbero allentate: i ristoranti potrebbero riaprire a pranzo e i cinema, i teatri e le sale da concerto ricominciare a lavorare. Ma l’ala dura del governo non vede margini per addolcire le restrizioni ad aprile e si oppone a introdurre un sistema automatico che faccia alzare le serrande dei pubblici esercizi, ancora per un mese.

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    La variante inglese

    Roberto Speranza è categorico, invita tutti a concentrarsi sulla pericolosità delle varianti e difende con forza la linea del rigore. Il ministro della Salute non è solo in questa battaglia e oggi in Cdm avrà dalla sua parte il dem Dario Franceschini e Stefano Patuanelli del M5S: «Parlare oggi di riaperture è rischioso, perché illudiamo i cittadini».

     

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    Dall’altro capo del tavolo il leghista Giancarlo Giorgetti e l’azzurra Mariastella Gelmini si batteranno e sembra ormai scontato che riusciranno a ottenere, se non un automatismo basato su parametri come l’indice Rt e il numero di terapie intensive, almeno un impegno generico. È l’esito della mediazione del premier Mario Draghi, che si era impegnato a monitorare la curva epidemiologica e, appena sarà possibile, a rivedere in corsa le misure.

     

    Il meccanismo

    I tecnici di Palazzo Chigi lavorano a un «riferimento concettuale» che in sostanza dica «qualora la curva dovesse proseguire la discesa, le misure saranno alleggerite». Non c’è l’automatismo, ma c’è il meccanismo, il che di certo alla Lega e a Forza Italia può bastare per rivendicare di aver segnato un punto. Si è discusso a lungo sulla possibilità di inserire una data, prima della quale tutta l’Italia potrà essere solo arancione o rossa. Ma l’idea di fissare l’asticella al 20 aprile sembra tramontata.

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    Fasce di rischio

    La fascia gialla non è prevista, tutte le regioni fino al 30 aprile saranno in zona arancione o rossa. Saranno in zona rossa anche le regioni dove «l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti». I presidenti delle regioni e delle province autonome possono decidere di applicare le misure da zona rossa anche dove la circolazione delle varianti «determina alto rischio di diffusività e induce malattia grave».

     

    Coprifuoco

    Resta in vigore in tutto il Paese, dalle 22 alle 5. Al di fuori di questi orari ci si può muovere solo per lavoro, necessità o salute.

     

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    Spostamenti

    Uscire dalla propria regione resta vietato per tutti gli italiani, a meno che non si abbia una seconda casa. Il ritorno nell’abitazione in cui si ha il domicilio o la residenza è sempre consentito.

     

    Seconde case

    È possibile raggiungerle anche fuori regione e in zona rossa, ma devono essere vuote e ci si può andare solo con il proprio nucleo familiare convivente. Bisogna avere titolo di proprietà o di affitto, non breve. Il contratto deve essere stato sottoscritto prima del 14 gennaio 2021.

     

    Zona arancione

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    Chi abita in fascia arancione non può uscire dal comune, se non per ragioni di lavoro, salute o urgenze. È permesso spostarsi una volta al giorno «nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi», oltre ai minori di 14 anni, «verso una sola abitazione privata abitata» per andare a trovare amici e parenti.

     

    Zona rossa

    Chi vive in fascia rossa può uscire di casa solo per validi motivi, tra cui lavoro, salute e acquisto di generi di prima necessità. La deroga per andare a trovare amici e parenti, che sarà in vigore in zona rossa il 3, 4 e 5 aprile, dal 7 aprile non sarà più permessa.

     

    Scuola

    ROBERTO SPERANZA DARIO FRANCESCHINI ROBERTO SPERANZA DARIO FRANCESCHINI

    Nel decreto ci sarà una norma che vieta ai governatori regionali di chiudere le scuole fino alla prima media, a prescindere dalla fascia di colore.

     

    giancarlo giorgetti giancarlo giorgetti

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