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    VITA, SFORBICIATE E MESSE IN PIEGA DI ROBERTO D’ANTONIO,  IL PARRUCCHIERE DELLE DIVE – "LA MELONI? STAVA MEGLIO LISCIA" - IL CIUFFO DI GIAMBRUNO: "E CHI LO GUARDAVA? GIORGIA LO OFFUSCAVA" - IL RINFOLTIMENTO DEL MINISTRO LOLLOBRIGIDA? “CHI È, QUELLO DEL TRENO? PUO’ FARE CIÒ CHE VUOLE" - SANTANCHE’? "UNA BRAVA PARRUCCHIERA" – "SALVINI? NON SI TINGE"- "SANTORO PER UN CACHET SBAGLIATO LO FECERO GIALLO COME UN CANARINO, L’HO SISTEMATO" - IL NO A MELANIA TRUMP (“VOLEVA CHE LA PETTINASSI GRATIS. E PERCHÉ?"), LA FRANGIA DELLA BOSCHI, IL “LOOK D’ARTISTA” PER DAGO (“HA FATTO UN FILM STUPENDO, ROMA SANTA E DANNATA”) - RENATO ZERO ERA IL MIO FIDANZATO? “PURTROPPO NO…” - "A EMILIO FEDE TOLSI IL NERO PECE, A VERONICA LARIO CHIESI: “PERCHÉ SI È FATTA SCURA?”. E LEI…"


     
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    Giovanna Cavalli per il Corriere della Sera - Estratti

     

    Le sue finestre affacciano su Palazzo Grazioli 

    mara venier roberto d antonio mara venier roberto d antonio

    «Dirimpettaio di Silvio Berlusconi, lo vedevo passare, purtroppo non l’ho mai incontrato, era un mio sogno, ha dato molto all’Italia. Eppure per anni ho seguito Emilio Fede, gli ho tolto quel nero pece, capelli naturali e cortissimi. Invece ho conosciuto Veronica Lario quando erano già separati, me la presentò Silvana Previti. “Perché si è fatta scura?”. “Perché di bionde ormai ho le mie figlie”».

     

    La prima cliente speciale fu Franca Ciampi.

    «Nel negozietto di Santa Severa, quando il marito era governatore della Banca d’Italia. Intelligente, simpatica, che gran signora. Arrivava in bicicletta. Tutti si affrettavano ad omaggiarla per farsi belli. “Ma chi sono questi, perché mi salutano?”. Quando morì mia madre venne a farmi le condoglianze di persona, scortata da due corazzieri. La tengo sempre nel cuore, per i 103 anni le ho mandato un messaggio d’auguri».

     

    Roberto D’Antonio, 65 anni, salone a pochi passi da Montecitorio, è l’indiscusso parrucchiere-guru di onorevoli, attrici, presidenti, potenti, divi e telegiornaliste/i, gli mancano solo i prelati («No, quelli non vengono») ma per il resto pare un cameo vivente della Grande Bellezza. «Paolo Sorrentino, grande amico mio, voleva darmi una parte, non me la sono sentita, che capolavoro».

    sabrina ferilli sabrina ferilli

     

    Rossana Rossanda 

    «Un pezzo del mio cuore. Venne con il parka e i capelli bianchi. “Vorrei tingerli”. “Lei è bella così, glieli accorcio soltanto”. Non l’avevo riconosciuta subito. “ A’ Robbè , ma hai capito chi è?”, mi svegliò Sabrina Ferilli, qualche poltrona più in là. “È quella che ha inventato il Pci”. A un compleanno mi regalò il dvd della Corazzata Potëmkin con un biglietto: “Le voglio bene e le sono grata di volermene”».

     

    Sabrina è una sua fedelissima.

    «L’ho conosciuta che aveva 20 anni e io 25. Quando andò a Sanremo, la produzione le assegnò una guardia del corpo che teneva lontano la gente. Lei si arrabbiò. “ Ahò, ma che te spigni tu? Fammeli fa l’autografi, no?»

     

    Mario Schifano.

    «Me lo presentò la gallerista Stefania Miscetti. Diventammo amici e vicini di casa a Trastevere. Mi invitava ai suoi party, c’erano solo donne, mentre lui dipingeva. Ero ingenuo. Una sera gli chiesi: “In camera ho un armadio anonimo, mi dipingeresti le due ante?”. Mi prese in giro, però mi fece un ritratto di una donna nuda con i ricci rossi anche là sotto, che poi ho venduto».

     

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    roberto d antonio nancy pelosi roberto d antonio nancy pelosi

    Ha le stesse iniziali di Roberto D’Agostino.

    «Roberto, con Marco Giusti, ha fatto un film stupendo, Roma Santa e Dannata, in cui racconta anche la pazzesca vita notturna degli anni Ottanta, che non ho vissuto. Ero un ragazzo di paese, mi intimoriva. Gli ho detto: “Fatti crescere i capelli, quei quattro che hai, legali a codino e mettici la barba”. Per uno come lui mica va bene un look da impiegato, ci vuole quello d’artista».

     

    A proposito di codini: Fiorello.

    «Uno nato dotato, generoso di sé con la gente. Ero già amico di sua moglie Susanna, Olivia e Angelica sono come figlie mie. Il codino se lo tagliò a Milano, poi venne da me con i capelli alle spalle, glieli feci corti. L’ho pettinato per questo Sanremo, con la riga di lato anni Quaranta. Anche Laura Morante ha voluto cambiare. Stava girando Un altro Ferragosto. “Chiedi a Paolo Virzì se va bene”. Ora li porta corti con la frangia».

     

    Per Roberto Benigni lei è un portafortuna .

    «Dice così. Pettinai Nicoletta Braschi per La vita è bella. Mi portò a Cannes. La sera ero stanco, non volevo andare alla festa. “No, devi venire”. “Non ho il vestito”. Mi diede una sua camicia, era stretta, la tagliammo sulla schiena. Misi un cravattino, una giacca e i pantaloni della tuta. Roberto mi prestò le scarpe, ma erano numero 40 e io porto 42, morivo di dolore».

    roberto d antonio boschi roberto d antonio boschi

     

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    E finalmente Sophia Loren.

    «Mi ha chiamato lo scorso settembre, per la serata di Armani, lo aspettavo da tutta la vita. Un incontro magico. “Signora, anche se sono omosessuale, io la amo due volte, come uomo e come donna”. “ E che vo dicere ?” risponde lei, per farmi capire che non aveva alcuna importanza. E mi ha baciato le mani».

     

    Disse di no a Melania Trump.

    «Voleva che andassi in ambasciata e che la pettinassi gratis. E perché? Nancy Pelosi invece fu adorabile. Venne alle 7 di mattina, dopo che il negozio era stato bonificato. Le regalai una sciarpa di Massimo Alba, lei uno svuota-tasche d’argento con incisa la Casa Bianca».

     

    Lei non è sposato e non ha figli, però ha una grande famiglia di amici.

    «Con Pippo Marra, editore dell’Adnkronos, siamo come fratelli. Come con le sorelle Comencini, con Maria Sole Tognazzi e Mario Martone. Massimiliano ed Elisa Fuksas, li adoro. Pietro Valsecchi, grande intelligenza e intuito, vorrebbe fare un film sulla mia storia. Mi è molto caro Saverio Costanzo, gli tagliavo i capelli che era ragazzino, la sua compagna Alba Rohrwacher viene da me.

     

    meloni meloni

    Valeria Golino mi ha voluto per un piccolo ruolo in ogni suo film da regista, lo faccio solo per lei. Per i figli di Christian De Sica, di Sergio Castellitto e per Clementina Cordero di Montezemolo, mi sento come un altro padre».

     

    Renato Zero era il suo fidanzato.

    «Purtroppo no, è solo il mio più caro amico. Uomo eccezionale, un poeta.

    Gli piaceva andare a mangiare a Ostia.

    Guidava lui. A un semaforo, tamponiamo l’auto davanti. Scendono un ragazzo e una ragazza, in canotta e bermuda. Arrabbiatissimi. Renato gli va incontro. Lo riconoscono. E di colpo si inginocchiano come davanti a un dio. “ A lè, penza quando lo dimo a mamma che amo intruppato co’ Renato Zero !”».

     

    Mara Venier è di casa.

    «Viene da me da 40 anni, tra noi c’è un sodalizio, il suo biondo l’ho inventato io, sempre uguale».

     

    Molte attrici non affrontano un ciak senza di lei

    «Tra i grandi cambi di look nel cinema sono miei quelli di Valeria Bruni Tedeschi, Carolina Crescentini, Jasmine Trinca, Cristiana Capotondi ed Eugenia Costantini, tutte care amiche».

    francesco lollobrigida rinfoltimento francesco lollobrigida rinfoltimento

     

    Pettina i boccoli biondi di Maria Elena Boschi 

    «Talmente bella che basta poco. Quando le ho fatto la frangia ha destato scalpore. Pranziamo spesso con il suo fidanzato Giulio Berruti, eppure ci diamo del lei. A Francesco Rutelli do persino del voi, perché al paese al sindaco ci si rivolgeva così. Bravissimo quando guidava Roma. Solo in privato lo chiamo Francesco».

     

    Marianna Madia, deputata pd.

    «La figlia che non ho avuto e che vorrei. Come la mia meravigliosa Ginevra Elkann».

    Che consigli dà a Daniela Santanchè?

     «Lei rispecchia il suo personaggio, venti anni fa era già appariscente. Mi dice: “Visto che adesso metto i tailleur?”. Le ho suggerito di scurire e accorciare i capelli, più giusti per l’immagine di un ministro. Daniela è una brava parrucchiera, sa pettinarsi benissimo, è portata. Come Catherine Deneuve, che conosce perfettamente i volumi della sua testa e si trucca da sola».

     

    (...)

    Giorgia Meloni, strano, non è sua cliente.

    fiorello fiorello

    «No, ha un altro, ma siamo molto amici, qualche volta le ho fatto una piega al volo. Per me stava meglio liscia, un taglio più facile da tenere in ordine, fondamentale per chi viaggia molto».

     

    Il ciuffo di Andrea Giambruno le piaceva?

    «Non me ne sono nemmeno accorto, e chi lo guardava? Giorgia è talmente superiore che lo offuscava, stava dieci passi avanti». E del rinfoltimento del ministro Francesco Lollobrigida che mi dice? «Chi è, quello del treno? Allora può fare ciò che vuole, è uno sincero».

     

    Francesca Verdini e Matteo Salvini.

    «Lei è mia amica. Pure lui è venuto tante volte, giusto per una spuntatina. Maschile, semplice, fresco, non si tinge, no».

     

    Forse l’unico punto in comune tra Matteo Renzi e Carlo Calenda è rimasto lei.

    «Passano solo per il taglio, si fidano di me, mi lasciano fare. Calenda, con cui ho più confidenza, ha uno stile da bravo ragazzo, Renzi più da ribelle. Ho seguito anche Piero Fassino, Giovanni Minoli e Michele Santoro».

    carolina crescentini carolina crescentini

     

    Non fu mica lei a tingerlo di biondo?

    «No. Povero figlio, per un cachet sbagliato lo fecero giallo come un canarino, l’ho sistemato, grande Michele, adoro».

    Bianca Berlinguer e Lilli Gruber.

    «Lilli è più malleabile. Le ho tolto il rosso fiamma, non più adatto, ora è biondo miele. Bianca la seguo da 30 anni, look vincente, caschetto liscio sempre in ordine».

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