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Marco Giusti per Dagospia
paola cortellesi c e ancora domani 1
C’è di tutto nel programma della 18° edizione della Festa del Cinema di Roma, la seconda sotto la direzione di Paola Malanga e la presidenza di Gianluca Farinelli, che inizierà il 18 ottobre e finirà il 29 ottobre. Di tutto.
Anche il film/documentario dove io e Dago andiamo in giro per le notti romane, “Roma, nuda e santa”, diretto e fotografato da Daniele Ciprì, ovviamente fuori concorso. Ma soprattutto, per la prima volta, un gruppo davvero massiccio di opere prime e seconde italiane dirette da donne.
Dall’atteso “C’è ancora domani” di e con Paola Cortellesi a “Volare” di Margherita Buy, dal serissimo documentario sul confine polacco “Mur” di Kasia Smutniak a “Te l’avevo detto” di Ginevra Elkann con Valeria Bruni Tedeschi, Danny Huston, Greta Scacchi, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, a “I limoni d’inverno” di Caterina Carone, già regista di “Fraulein”, con Christian De Sica e Teresa Saponangelo.
E mettiamoci anche “Misericordia” di Emma Dante con Simone Zambelli, “Mi fanno male i capelli” di Roberta Torre con Alba Rohrwacher in modalità Monica Vitti e Filippo Timi, la nuova versione seriale de “La storia” di Elsa Morante diretta da Francesca Archibugi con Jasmine Trinca, Elio Germano, Lorenzo Zurzolo, Valerio Mastandrea, il recupero di “La chimera” di Alice Rohrwacher, già passato a Cannes nella sezione Best of 2023. Per la prima volta la presenza femminile italiana in un festival, insomma, è una cosa seria.
Tra i film più attesi vedo anche molti italiani, “Nuovo olimpo” di Ferzan Ozpetek con Damiano Gavino e Andrea Di Luigi, “Cento domeniche” di e con Antonio Albanese, “Holiday” di Edoardo Gabbriellini con Margherita Corradi, Giorgia Frank, prodotto da Luca Guadagnino, “Diabolik chi sei?”, terzo episodio della serie diretta da Manetti Bros con Miriam Leone e Valerio Mastandrea, “Palazzina Laf” di e con Michele Riondino o le prime puntate della serie “I leoni di Sicilia” di Paolo Genovese con Michele Riondino, Miriam Leone, Donatella Finocchiaro, Eduardo Scarpetta, la nuova stagione di “Suburra”, ribattezzata “Suburraeterna”, con episodi diretti da Ciro D’Emilio e Alessandro Tonda e protagonisti Giacomo Ferrari e Filippo Nigro e perfino “Mare fuori 4”, che dovrebbe riempire di fan la Festa.
Aggiungo un nuovo film con Edoardo Pesce protagonista, “Dall’alto di una fredda torre” diretto da Francesco Frangipane. C’è perfino un film di Giulio Base, neodirettore del Festival di Torino a partire dal 2024, che gira attorno a Proust, “A la recherche” con Anne Parillaud e lo stesso Giulio Base in versione sceneggiatori. Il direttore uscente di Torino, Steve Della Casa, presenta addirittura tre documentari.
Non ci sono grandi film americani popolari, ma comunque opere molto attese, come l’ultimo film di Hayo Miyazaki, “Il ragazzo e l’airone”, il chiacchieratissimo “Dream Scenario” di Kristoffer Borgli con Nicholas Cage, Michael Cera, Juliette Nicholson, il thriller carcerario “Eileen” di William Oldroyd con Thomasin Mckenzie, Anne Hatahawy, l’apocalittico inglese “The End We Start From” di Mahalia Belo, adattamento di Alice Birch di un romanzo di Megan Hunter, con Jodie Comer, Katherine Waterstone, Benedict Cumberbacht, il fantascientifico-sentimentale “Fingernails” di Christos Nikou con Jessie Buckley e Riz Ahmed, “Mother, Couch” di Niclas Larsson con Ewan McGregor, Ellen Burstyn, Rhys Ifans, Taylor Russell, Lara Flynn Boyle, “Saltburn” di Emerald Fennell con Barry Keoghan e Jacob Elordi, “The Persian Version” di Maryam Keshavarz.
Per chi non li ha visti a Cannes ci sono anche le anteprime italiane di “Anatomia di una caduta”, di Justine Triet, il film che ha vinto la Palma d’Oro, di “Eureka” di Lisandro Alonso con Mads Mikkelsen, di “The Zone of Interest” di Jonathan Glazer, di “Firebrand” di Karim Ainouz con Jude Law come Enrico VIII e Alicia Vikander come Catherine Parr. Ottimo il recupero di un capolavoro come “Blue Velvet” di David Lynch, invedibile da anni in una copia buona, che viene presentato tra gli omaggi a Isabella Rossellini, premiata alla carriera dalla Festa.
Verrà premiato anche il compositore giapponese Shigeru Umebayashi, autore delle colonne sonore di “In The Mood of Love” e “La foresta dei pugnali volanti”, che si vedranno su grande schermo. Come si vedrà un vecchio film di guerra degli anni ’50 come “Divisione Folgore” diretto da Duilio Coletti, scritto dallo specialista Marcantonio Bragadin e da altri sette sceneggiatori, con Fausto Tozzi, Ettore Manni, Nando Cicero, Marco Vicario e un giovane Terence Hill, dove un gruppo di giovani militari fascisti vengono paracadutati non a Malta, come pensavano, ma nel mezzo della Battaglia di El Alamein.
Speriamo che il film venga presentato almeno dal generale Vannacci. Tra i documentari e gli eventi più curiosi segnalo il documentario su Italo Zingarelli “Lui era Trinità” di Dario Marani e una versione di 90 minuti della bellissima notte di Fuori Orario montata nel 1999 da Ciro Giorgino dedicata a “Kennedy a Roma”.
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