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    UNIRE IL VIRUS AL DILETTEVOLE – UN 50ENNE DI ROMA HA APPROFITTATO DELLA QUARANTENA PER CACCIARE DI CASA LA COMPAGNA – LEI ERA ANDATA A NAPOLI PER ASSISTERE LA MADRE (TUTTO AUTORIZZATO DAL MEDICO) E QUANDO TORNA LUI L’AVVISA: DEVI STARE 14 GIORNI IN QUARANTENA, E LA SBATTE FUORI DI CASA…


     
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    Giulio De Santis per www.corriere.it

     

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    Costringe alla quarantena la compagna e madre dei loro due figli dopo il ritorno della donna da una trasferta a Napoli. Spostamento autorizzato dal medico per via delle condizioni di salute della madre della signora. Che da allora, 1° aprile, è costretta a vivere in un’altra abitazione (per la quale peraltro paga l’affitto). La donna, spiazzata dal comportamento del compagno, lo ha denunciato per sottrazione di minori.

     

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    Protagonista della vicenda è una coppia, in crisi da tempo, che vive in un appartamento ai Parioli dove lo spazio non manca, essendo di circa 200 metri quadri. Secondo la signora il partner, 50 anni, professionista della Roma bene, ha approfittato delle misure anti-coronavirus adottate dal governo per cacciarla da casa.

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    La regola che limita gli spostamenti impone in effetti che una persona, al ritorno da una trasferta anche autorizzata in un altro Comune, debba andare in quarantena. Il rientro nella casa familiare non costituisce un problema, ma a una condizione: chi resta deve essere d’accordo ad accogliere chi si è assentato. In questo caso l’uomo non ha dato il suo assenso. «Un genitore senza scrupolo si è insinuato nelle maglie dell’emergenza sottraendo a una mamma il diritto-dovere alla genitorialità», dice l’avvocato Federica Mondani, che ha assistito la donna nella denuncia.

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    La vicenda ha inizio quando la madre della signora, residente a Napoli, esce dall’ospedale dopo un serio intervento. L’anziana ha bisogno di essere assistita, così la figlia si fa autorizzare la trasferta. Avvisa il compagno, nonché padre delle loro due figlie di 10 e 13 anni, e lui non pone alcun ostacolo. A Napoli lei resta qualche giorno. Durante il viaggio di ritorno però il partner l’avvisa di non rientrare a casa, dicendole che poiché proviene da un altro Comune deve stare quattordici giorni in quarantena. La signora pensa di essere presa in giro dal compagno, che le avrebbe teso una sorta di trappola. Prima invitandola ad andare a Napoli per stare accanto alla madre. Poi sbarrandole la porta di casa con la scusa dello spostamento fuori Comune. La signora va casa, ne nasce una lite, arriva la polizia che non può fare altro che invitare alla calma la coppia. Lei, però, è costretta ad andare via.

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