• Dagospia

    ROMA VA VISTA “CONTROVENTO” - FULVIO ABBATE SI ABBATTE SULLA CITTA' DI TOTTI E ANDREOTTI - “I ROMANI DOVREBBERO RICEVERE UN SUSSIDIO DALL'UNESCO PER NON LAVORARE, SEMPLICE COMPARSE SPARSE IN UN LUOGO IRRIPETIBILE"


     
    Guarda la fotogallery

    FULVIO ABBATE - ROMA VISTA CONTROVENTO FULVIO ABBATE - ROMA VISTA CONTROVENTO

     

    Questa corposa indagine “controvento” dedicata a Roma dallo scrittore Fulvio Abbate è un capolavoro di “analisi istologica” su quella che fu la capitale di un impero imponente, la mèta e la dimora di grandi poeti e scrittori d’Oltralpe e che i secoli hanno trasformato in un ammasso di circoscrizioni assolutamente teatrali. […] Il caos come introduzione alla città degli imperatori, alla capitale delle buche assassine e delle macchine in terza fila davanti al bar per la colazione.

     

    La Roma sfregiata dalle scritte, la Roma delle Indulgenze Plenarie, delle chiese vuote, delle consolari piene di zoccole, la Roma dei delitti senza risposta, la Roma dei condoni, dei palazzinari, dei primari, delle primarie, della P2, della P3 e della P38. La Roma delle stanze di Raffaello e delle stanze di Palazzo Grazioli. Sacralità e profanazione perenne s’inseguono senza tregua in questo giro turistico che Fulvio Abbate compie, divertito e un po’ basito, per il nostro diletto. E tutti noi gliene siamo veramente grati.

     

    Dall’Introduzione di Carlo Verdone

    corinne e fulvio abbate corinne e fulvio abbate

    Roma? Una Ciampino decisamente più grande. Muove da questa sensazione il nuovo racconto di Fulvio Abbate dedicato alla “capitale del mondo”. Dunque, uno scandaglio d’autore, spietato, ironico, anticonformista, iperrealistico e insieme poetico, una guida libera dai luoghi comuni che propone un viaggio disincantato, e perfino politico, nel presente cittadino che s’affaccia sulla memoria storica millenaria, quando Roma era nell’oro degli imperatori, dei papi, ma anche nella commedia cinematografica con Vittorio Gassman vestito da centurione e Alberto Sordi addirittura da Nerone.

     

    fulvio abbate fulvio abbate

    La Roma monumentale e dei quartieri, la città delle grandi opere e degli scempi non meno monumentali, poco importa se chiese, ville dei Parioli o palazzine del Tuscolano, la Roma degli affaristi e del neofascismo rampante.

     

    Tra le voci che rendono il racconto di Abbate pienamente unico: il cannone del Gianicolo, ma anche il nastro trasportatore bagagli dell’aeroporto “Leonardo da Vinci”, l’incubo dei sanpietrini, i negozi di arredi liturgici e indumenti  religiosi, la casa di Alberto Sordi sull’Appia Antica, i filetti di baccalà, Ornella Muti, i luoghi di Pasolini, la clinica de “Il medico della mutua”, via Margutta, la città nei cinegiornali “Luce”, il balcone di Palazzo Venezia, Gina Lollobrigida o ciò che ne resta;

     

    carlo verdone racconta la sua carriera (8) carlo verdone racconta la sua carriera (8)

    i dubbi sulla pizza romana, la Roma dei golpe, la Camilluccia, la spiaggia di Capocotta cara a gay e trans, il ristorante “Cencio La Parolaccia”, il Cimitero Acattolico di Testaccio, il famedio del PCI al Verano, la palma d’alluminio di Schifano ossia la stagione della pop art cittadina, la casa del pittore Escher, la memoria di Ennio Flaiano, i tassisti, il Premio Strega al Ninfeo di Valle Giulia, il villino dove Mussolini si appartava con Claretta Petacci, il figurante televisivo di via Teulada, i funerali di Erich Priebke, i cantautori De Gregori, Venditti e Baglioni, la città dei film “poliziotteschi” degli anni Settanta, il “cupio dissolvi” di via Veneto, il cinema politico dei fratelli Vanzina (e di Nanni Moretti), gli autisti dei politici, il manifesto segnaletico per Emanuela Orlandi, via Fani, la banda della Magliana, le borgate (dal Quarticciolo al Trullo), i poster da pizzerie “al taglio”, il mito del film “Febbre da cavallo”, la soddisfazione dei commercianti del Vaticano per papa Francesco, i souvenir, e perfino i “cazzi particolari di celebrità romane”. 

    Piazza del popolo Piazza del popolo

     

    Quale altro luogo al mondo assomiglia a un plastico monumentale vivente? I romani dovrebbero, forse, ricevere un sussidio dall’UNESCO per non lavorare, semplici comparse sparse in un luogo storicamente irripetibile? Dopo quasi dieci anni Fulvio Abbate torna a dimostrare d’essere tra i più attenti conoscitori disincantati dell’Urbe.

    ROMA VISTA SUL CUPOLONE DI SAN PIETRO ROMA VISTA SUL CUPOLONE DI SAN PIETRO

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport