La romanella radical-fregnona si raduna per la festa dei cinque anni del cinema bistrot ''kino''

7 mar 2016 14:39

Foto di Luciano di Bacco

Riccardo Panzetta per Dagospia

C’era tutta la Romanella hipster e radical-fregnona alla festa per i cinque anni del “Kino”, il cinema-bistrot divenuto Mecca di attori, artisti e sedicenti tali. Il demi-monde che sogna Cinecittà - ma si accontenterebbe di tre fotogrammi in “Don Matteo” - è accorso a frotte nello spazio concerti del Teatro Quirinetta. Solo gente che piace e si piace, sia chiaro.

valentina e barbara

Tutti in coda a marcare visita a un evento che è un test genetico: spiega chi sei. Chi c’è, dimostra la sua appartenenza a una comunità immaginata e immaginifica. Quella dei brunch della domenica, de “l’Internazionale” sotto braccio, fatta di pensieri pettinati e il tag su facebook sempre rigorosamente #nofilter.

sofia e virginia

E’ il mondo che il “Kino” (fondato nel 2010 da un gruppo di 54 giovani professionisti del cinema che hanno investito mille euro a testa per rilevare e trasformare una vecchia sala d’essai) ha saputo intercettare, coltivare e rispecchiare come il lago con Narciso.

La serata è una passerella di gnocche in grande tiro, baffi tirati a lucido, cappelli reclinati. Si beve, si chiacchiera, ci si annusa gonfiando il petto. “Sai, ora mi sto dedicando ai cortometraggi. Al cinema lavorano sempre gli stessi…”, “Io ora sto lavorando a un copione teatrale. Però lo scrivo io: troppa roba commerciale in giro”. Precarissimo sottobosco attoriale: narcisismo di uno squattrinato arrangiarsi.

soci fondatori del kino

Durante la serata s’appalesano Pif e il cantante dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi. Poi il direttore del “Foglio”, Claudio Cerasa, scortato dalle sue penne, Michele Masneri e Marianna Rizzini. La “Patrizia” di “Romanzo Criminale”, Daniela Virgilio, Francesco Siciliano e Renato Avallone de “il Terzo segreto di satira”. Musica fino a tardi ma pochi ballano. Fa troppo caldo e si suda: dovesse mai vedersi l’ascella maculata...