Alberto Statera per "Affari & Finanza - la Repubblica"
rossella orlandi
Fa un po' tenerezza Rossella Orlandi, quella signora sorridente che dirige l' Agenzia delle Entrate. Di scuola "vischiana", nel senso di Vincenzo Visco, scorbutico ex ministro delle Finanze accusato a suo tempo di essere un vampiro alla testa dell' Avis, sono due anni che la signora del fisco annuncia "nuove strategie", "rivoluzione nei controlli", "stop alle formalità", ma solo "dialogo, trasparenza e chiarezza" nel rapporto con i cittadini.
ROSSELLA ORLANDI
Ma ogni volta che a parole fa un passo avanti, poi ne deve fare uno indietro. Non per sua colpa, ma perché il governo cui risponde ha le idee alquanto confuse in materia di fisco: alterna la faccia feroce di borbonica memoria alle lusinghe di un fisco buono e comprensivo, sempre incerto tra il mantenimento di quel patto surrettizio tra l' erario e i cittadini evasori che dura da mezzo secolo, e la ramazza che consenta di rimpinguare le esauste casse statali di almeno 122 miliardi di euro.
ROSSELLA ORLANDI
"Chi non collabora - esplose qualche mese fa la Orlandi - conoscerà il lato oscuro degli accertamenti". Ben detto, il "lato oscuro". Ma adesso ha firmato una circolare ai limiti della compiacenza, forse perché le è stato fatto notare che si avvicinano importanti scadenze elettorali cui la maggioranza governativa si presenta tutt' altro che bella e tosta. Promette un nuovo modello organizzativo e un' empatia senza precedenti.
Mai più vessazioni formali per piccoli errori involontari, basta con l' inseguimento di importi esigui, con relativo spreco di energie, semplificazione degli adempimenti, con l' obiettivo di migliorare il rapporto tra cittadino e fisco.
vincenzo visco
Espressione che peraltro ci sembra di sentire ripetere almeno da qualche decennio. Rossella giura che abbandonerà la "minutaglia" per concentrarsi sul grosso dell' evasione fiscale, di fatto distinguendo tra evasori buoni e evasori cattivi.
Ma siamo sicuri che graziando gli evasori buoni si potranno recuperare i 122 miliardi di reddito sottratto? Perché si da il caso che la tassa più evasa pare sia l' Iva, con 39,8 miliardi, secondo le stime.
vincenzo visco
Ergo, secondo l' Agenzia, gli unici contribuenti veramente buoni dovrebbero essere i contribuenti piccoli e i dipendenti, quelli che pagano direttamente le tasse trattenute sullo stipendio e che non possono essere responsabili non solo di quell' Iva mancante, ma anche dei 23,4 miliardi di Irpef.
Il fatto è che quando l' ottima Orlandi incardina la sua circolare su "grandi" e "piccoli", sembra commettere un errore capitale perché risulta evidente da ogni statistica che i "piccoli" sono "piccoli" semplicemente perché dichiarano poco di quel che realmente incassano.
AGENZIA ENTRATE
Quanto alla "rieducazione" dell' Agenzia delle Entrate e delle migliaia di suoi funzionari, ci limitiamo a una piccola nota cinica: avete mai visto un' Agenzia fiscale che non è programmata, attraverso l' interpretazione delle leggi che diventa talvolta abuso del diritto, per cercare di portare a casa il più possibile e dei funzionari che rinunciano ai sistemi premiali?
AGENZIA ENTRATE ROMA
Nonostante la stima per la dottoressa Orlandi, che deve coprire anche colpe non sue ma della politica, l' ultima sua circolare, stimolata dalla contesa con la trasmissione televisiva satirica "Striscia la Notizia", sembra purtroppo rientrare ancora una volta nella ben nota categoria italica detta dei "pannicelli caldi".