EXPO PIASTRA
Manuela D’Alessandro per www.giustiziami.it
Ci siamo. Domani scade la proroga di sei mesi delle indagini sulla Piastra di Expo che riguarda anche Beppe Sala e, tra un paio di settimane o poco più, dovrebbe essere notificata al sindaco la chiusura dell’inchiesta, l’atto che precede di solito la richiesta del processo. In teoria il pg Felice Isnardi, che aveva sfilato le carte alla Procura per svolgere “ulteriori approfondimenti investigativi”, potrebbe anche chiedere l’archiviazione della posizione dell’esponente del Pd, eventualità che appare del tutto remota.
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In questi mesi il pg ha lavorato sottotraccia ed è emerso poco delle sue attività. Tra le altre cose, ha interrogato, su richiesta dei suoi legali, l’imprenditore Paolo Pizzarotti, l’altro nome ‘nuovo’ assieme a quello di Sala inserito dalla Procura Generale nel registro degli indagati. Il sindaco, assistito dall’avvocato Salvatore Scuto, ha scelto invece una strategia diversa, preferendo non raccontare al magistrato la sua versione sui due presunti verbali falsificati.
FELICE ISNARDI
Secondo l’accusa, Sala in qualità di ad e commissario unico per l’Esposizione Universale avrebbe retrodatato nel maggio 2012 due verbali di nomina della ‘Commissione aggiudicatrice’ per la Piastra dei Servizi perché non voleva annullare la procedura fin lì svolta nel timore che ‘saltasse’ Expo.
giuseppe sala
Nel fascicolo sono finite anche le dichiarazioni rese ai media dal primo cittadino: “Quanto è successo in quelle giornate convulse onestamente non lo ricordo – aveva detto – L’indagine ha comunque appurato che ciò che sarebbe accaduto è stato irrilevante per la gara”. L’inchiesta era stata al centro dello scontro furibondo tra l’allora procuratore capo Bruti Liberati e l’aggiunto Robledo che rinfacciava al ‘rivale’ di non fargli svolgere le indagini su Expo.
Come si comporterà ora Sala dopo lo psicodramma dell”autosospensione’? Di fatto, la chiusura delle indagini segna un altro atto dell’accusa, come lo era l’iscrizione tra gli indagati, e sarebbe logico che andasse avanti a governare la città almeno fino a quando un giudice non deciderà di processarlo. E’ certo che a rappresentare l’accusa in un eventuale processo non ci sarà Felice Isnardi che in autunno andrà in pensione.