VIDEO DELLA PRIMA PUNTATA
http://it.dplay.com/nove/fratelli-di-crozza/episodio-1/
Marco Leardi per http://www.davidemaggio.it/
FRATELLI DI CROZZA
Maurizio Crozza se l’è cantata da solo. Peccato, però, che non ci fosse ritmo. Al suo debutto su Discovery, il comico genovese ha intonato un motivetto in onore del canale che lo ospiterà per i prossimi tre anni. “Ti chiami Nove, ti amo Novee” ha gorgheggiato l’artista, riservando poi i primi minuti del suo nuovo programma, Fratelli di Crozza, al palinsesto della rete. Che Discovery intendesse sfruttare il nuovo acquisto esposto in vetrina era evidente, ma il tutto si è tradotto in un inizio autoreferenziale e piuttosto fiacco, diciamo pure deludente rispetto alle aspettative che avevamo riposto nel ritorno del popolare imitatore.
FRATELLI DI CROZZA
A differenza di quello che ci saremmo aspettati, Crozza è partito pianissimo e con una scaletta poco efficace. Risultato: la noia. Dopo una gag intitolata Giunte da Incubo e ispirata – non a caso – al programma di Antonino Cannavacciuolo trasmesso proprio sul canale Nove, il comico ha ironizzato sulla stampa italiana riferendosi ad episodi non recentissimi (mah) e con parole più schierate rispetto al passato. Poi si è lanciato in una serie di parodie di trasmissioni tv.
FRATELLI DI CROZZA
Crozza ha imitato ‘Maligno’ Belpietro, fomentatore razzista delle piazze, e ha indossato i panni di Maurizio Mannoni, anzi ‘Mannoioni‘. Gag capaci di strappare un sorriso, ma nulla di più: il filone televisivo, del resto, Crozza lo aveva già esplorato su La7 strapazzando Floris ed il suo diMartedì, piuttosto che il maratoneta Mentana. Ed è altrettanto vero che altri prima di lui avevano preso di mira il presunto populismo di alcune trasmissioni. Già nel 2013, ad esempio, Ubaldo Pantani imitava Paolo Del Debbio a Quelli che il calcio, bersagliando Quinta Colonna.
FRATELLI DI CROZZA
A lasciare perplessi è stato inoltre il fatto che Crozza abbia deciso di relegare la satira politica (limitata al solo Pd, peraltro) nella seconda parte della trasmissione e dopo oltre un’ora di diretta. E pensare che gli spunti offerti dalla stringente attualità erano parecchi: bastava solo coglierli. Inoltre, a differenza di quanto avveniva su La7, l’artista non ha portato in scena particolari travestimenti (dove sono finiti Razzi, Mattarella, Dibba, Padoan…?) né ha sfruttato appieno la presenza di un’orchestra live tutta a sua disposizione.
FRATELLI DI CROZZA
Da una parte Fratelli di Crozza è apparso simile allo show che il comico presentava su La7, dall’altra la première si è distinta per l’assenza di un ritmo adeguatamente sostenuto, di parodie altrettanto dirompenti e di veri sberleffi al potere. E il principale protagonista, sotto sotto, deve esserne stato consapevole. “La prima è andata e, a seconda di come è andata, potrebbe essere l’ultima” ha scherzato Crozza la termine della puntata d’esordio.
FRATELLI DI CROZZA
Il margine per migliorare c’è: occorre dare ordine ad un format collaudato e capire cosa il comico genovese voglia davvero fare del suo one man show.
FRATELLI DI CROZZA