Mario Ajello per “il Messaggero”
sabino cassese foto di bacco
Sabino Cassese è stato ministro e giudice costituzionale. E' una delle massime autorità nel campo del diritto amministrativo, e un maestro per diverse generazioni di giuristi. Si potrebbero citare tanti titoli della sua produzione, che riguarda anche il meridionalismo con saggi importanti, e ci limitiamo a segnalarne qualcuno: «Il buon governo. L'età dei doveri», «La svolta. Dialoghi sulla politica che cambia», «L''Italia una società senza Stato?», «Governare gli italiani», «Lo Stato e il suo diritto» (con P.Schiera e A. von Bogdandy», «Dentro la Corte» e via così.
Professor Cassese, non le sembra assurdo che un alto dirigente dello Stato si raddoppi lo stipendio di colpo e prenda una iniziativa così clamorosa mentre l'Italia attraversa una fase tanto difficile dove l'interesse generale deve precedere quello individuale?
«L'Inps è un organismo di grandi dimensioni: più di 400 miliardi di erogazioni, 27 mila dipendenti, una struttura territoriale estesissima, funzioni previdenziali e assistenziali. Non credo che dobbiamo meravigliarci del livello retributivo del suo presidente. Nel caso, ci sono due problemi: la circostanza che la proposta sia stata passata al vaglio di un governo che ha annunciato la riduzione dell'indennità dei parlamentari, e che essa pare avere una efficacia retroattiva. Insomma, qualcuno potrebbe dire maliziosamente che si predica bene e si razzola male».
A voler parlare il linguaggio grillino, e sono i grillini che hanno nominato Tridico all'Inps, verrebbe da dire: l'auto-aumento dello stipendio è una buona soluzione per «abolire la povertà», secondo la formula di Di Maio?
luigi di maio pasquale tridico
«Qui c'è stato un doppio assenso: da parte del ministero del Lavoro e da parte di quello dell'Economia. Si potrebbe lamentare una certa assenza di stile. E va criticato il modo in cui si è arrivati a questa decisione. E' stato fatto tutto un po' alla chetichella. Una vicenda del genere sarebbe stata impensabile quando al governo c'erano figure del calibro di Quintino Sella. E sarebbe stato molto improbabile un aumento di stipendio fatto così anche in epoca successiva. Quando l'Inps,, fino a tempi recenti, è stata in stretta gestione sindacale».
Se tutti potessero fare come Tridico - lo stipendio è mio e me lo aumento io - che cosa accadrebbe nella pubblica amministrazione? Si sfascerebbero le casse dello Stato...
«Non si preoccupi. Si può lamentare che ci sia un eccessivo livellamento (chi lavora di più non viene adeguatamente compensato). Ma, in generale, la ragioneria generale dello Stato sta molto attenta agli incrementi retributivi».
intervento di sabino cassese
In fondo il presidente dell'Inps, uno di quelli che ha più lavorato sul reddito di cittadinanza, se lo è dato a se stesso con questo incremento di paga?
«Dovrebbe applicarsi il decreto legislativo 479 del 1994, secondo il quale sono il ministro del Lavoro e quello dell'Economia che determinano gli emolumenti del presidente, senza nuovi o maggiori carichi sulla finanza pubblica. Ci si può chiedere: perché persone che hanno collaborato tanto strettamente (il M5S e il presidente dell'Inps) non si consultano almeno per stabilire i tempi delle loro esternazioni ed evitare di fare annunci in contrasto (la riduzione delle indennità parlamentari e l'aumento dell'emolumento del presidente dell'Inps)?».
pasquale tridico 1
E' giusto che i professionisti bravi al servizio dello Stato vengano pagati di più. Ma Tridico rientra tra questi?
«Io dico, in generale, che quello che manca nella pubblica amministrazione è proprio il riconoscimento dei meriti e il calcolo dei carichi di lavoro».
Sempre Tridico è stato quello che, giorni fa, ha avuto un duro scontro con il suo predecessore, Tito Boeri, che aveva criticato l'Inps sulla cassa integrazione in deroga. Un errore dopo l'altro?
«Il presidente dell'Inps ha replicato in maniera poco urbana al suo predecessore, nonché con argomenti che, almeno stando a quanto è stato riferito dalla stampa, non erano comprensibili. Boeri ha risposto a Tridico in maniera più educata, così evitando di mettersi sul piano scivoloso della polemica accesa e inurbana».