Diodato Pirone per “il Messaggero”
sabino cassese foto di bacco (2)
Professor Cassese, lei è uno dei massimi giuristi italiani, qual è il suo giudizio sulle restrizioni riguardanti il periodo natalizio?
«Fermo restando quanto previsto dall' articolo 1, comma 2, del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 sull' intero territorio nazionale si applicano le misure di cui all' articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020».
Comincia così il decreto legge numero 172 del 18 dicembre scorso, che regolerà la vita privata e pubblica di 60 milioni di italiani. Mi domando: possiamo avere fiducia di uno Stato e di un governo che, nel dettare una norma tanto importante per la vita quotidiana di tutti noi, fa riferimento ad un atto amministrativo (un dpcm), ma lascia salvo un altro decreto legge? Era necessario un grande sforzo per ripetere - se necessario - il contenuto di quegli altri provvedimenti? Io penso che agli autori di queste orrori giuridici sia riservato un apposito girone dell' inferno».
GIUSEPPE CONTE CONFERENZA STAMPA
Le nuove disposizioni sono arrivate solo pochi giorni prima di Natale. Dov' è finita la certezza del diritto?
«Ho in mano un libro interessante, in inglese, ma curato da tre apprezzati studiosi italiani (M. De Benedetto, N. Lupo e N. Rangone, The crisis of confidence in legislation, Nomos, Baden-Baden, 2020). È appena uscito. Illustra la crisi di fiducia dei cittadini nella legislazione.
Una diagnosi appropriata a questo infernale insieme di provvedimenti (formalmente) legislativi e (formalmente) amministrativi, ma tutti scritti dalle stesse mani, a Palazzo Chigi, con un intreccio tra norme (fonti del diritto) e provvedimenti amministrativi (atti di esecuzione delle norme), una commistione non prevista dalla Costituzione.
ROCCO CASALINO CONFERENZA STAMPA DI CONTE
Si tratta di misure dettate in nome dell' emergenza che tale non è, visto che durante la prima ondata si prevedeva la seconda e ora si teme la terza. Prevedibile, e che quindi, in uno Stato ben ordinato, doveva essere affrontato con i rimedi ordinari, che ci sono, fin dal 1934 e consentono misure anche draconiane, ma non di emergenza».
Perché siamo finiti in questa condizione?
«Incapacità di programmare e di organizzarsi, politica volatile, governo fuscello. E tutto questo pur in presenza di una società pronta ad uniformarsi, attenta alla compliance, nonostante la poca fiducia negli autori di quelle disposizioni».
sabino cassese foto di bacco
In questa pandemia gli italiani hanno avuto informazioni e istruzioni lacunose e poco chiare rispetto a quelle di altri paesi europei. Perché?
«Le cause sono chiare: assenza di buon senso di chi scrive i provvedimenti, impreparazione del personale politico, debolezza dell' amministrazione, scarsa visibilità del potere e delle sue decisioni. Solo un esempio: perché tante conferenze stampa del politico di turno, invece di far parlare solo i nostri bravi tecnici dell' Istituto superiore di sanità? Ci saremmo tutti sentiti più sicuri, avremmo capito le difficoltà della situazione, avremmo avuto spiegazioni convincenti invece che fervorini e raccomandazioni».
Che si può fare per migliorare questa situazione?
«Per ora, uniformarsi ai dettami, pur se incomprensibili. Più tardi, ripensare e ridisegnare il rapporto tra tecnici e politici, mandare via quegli oscuri personaggi che scrivono norme più oscure di loro e sostituirli con qualcuno che conosca l' italiano e sappia esprimersi, riportare le decisioni nei luoghi dove debbono esser prese, invece di lasciarle nelle mani di una o due persone, rafforzare l' amministrazione (invece di sostituirla con improbabili commissari, come si vuole fare con il Recovery Plan). E potrei continuare».
INQUADRATURA FUORI ASSE PER RIPRENDERE CASALINO CONFERENZA STAMPA GIUSEPPE CONTE