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    RITORNO AL PASSATO - SAIF AL-ISLAM, IL SECONDO GENITO DI GHEDDAFI, ANNUNCIA LA SUA CANDIDATURA ALLE PRESIDENZIALI IN LIBIA DEL 24 DICEMBRE - ALLO SCOPPIO DELLA GUERRA CIVILE LIBICA DEL 2011 SI ERA SCHIERATO CON IL PADRE DIVENTANDO UNO DEI DUE PORTAVOCE UFFICIALE DEL GOVERNO - AL PROCESSO IN CONTUMACIA CELEBRATO A TRIPOLI, A LUGLIO 2015, FU CONDANNATO A MORTE PER GENOCIDIO. MA IL 5 LUGLIO 2016 FU SCARCERATO IN FORZA DI UN'AMNISTIA VARATA DAL GOVERNO DI TOBRUK


     
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    (ANSA) - Saif Al-Islam, il secondo genito di Gheddafi, ha annunciato la sua candidatura alle presidenziali in Libia. Lo ha reso noto il The Libya Observer su Twitter affermando che Saif Al-Islam Gheddafi, ha presentato ufficialmente per le elezioni del 24 dicembre la candidatura all'ufficio dell'Alta Commissione elettorale nazionale libica di Sabha. Il sito Al Marsad, su Twitter, ha pubblicato le immagini di Saif Al-Islam Gheddafi che presenta i documenti per la candidatura alla Commissione elettorale a Sabha, nel sud della Libia.

     

    Saif, il cui nome significa "spada dell'Islam", è il secondo degli otto figli di Gheddafi e primogenito della sua seconda moglie Safiya. Allo scoppio della guerra civile libica del 2011 si era schierato con il padre diventando uno dei due portavoce ufficiale del governo.

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    Nonostante una richiesta della Corte penale internazionale di processarlo per crimini contro l'umanità e la sanguinosa repressione di proteste, fu detenuto ma anche protetto a Zintan da milizie libiche che lo avevano catturato: un processo in contumacia celebrato a Tripoli, apertosi nell'aprile 2014, si concluse il 28 luglio dell'anno dopo con una vana condanna alla pena di morte per genocidio.

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    Il 5 luglio 2016 Saif fu scarcerato dalle autorità di Zintan in forza di un'amnistia varata nel 2015 dal governo di Tobruk (quello controllato dal generale Khalifa Haftar), e da allora ha vissuto da uomo libero in una località segreta libica, forse sul confine con l 'Egitto. Già nel luglio scorso, nella sua prima intervista con un giornale straniero in un decennio, Saif Al-Islam aveva dichiarato al New York Times che stava organizzando un ritorno politico per candidarsi alla presidenza. Seondo una stima accreditata da Al Arabiya i "geddafiani" sarebbero ancora il 50-70% dei libici.

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