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B. Fiorillo per www.today.it
L’ipersessualità, o dipendenza dal sesso, rientra nella categoria delle “dipendenze comportamentali“, cioè dei comportamenti patologici nei confronti di oggetti o attività apparentemente innocue (come il cibo, il gioco d’azzardo, il lavoro, lo shopping e la sessualità). A volte questo disturbo è confuso erroneamente con l’alta frequenza di rapporti sessuali.
Ma mentre in quest’ultimo caso le persone vivono eccessi sessuali che sono in grado di gestire, i dipendenti dal sesso sperimentano una completa perdita di controllo sulla propria capacità di dire no e di scegliere quando si tratta di sesso.
Il comportamento dell’ipersessuale è, infatti, caratterizzato da fantasie sessuali ricorrenti, impulsi e comportamenti promiscui che non riesce a controllare in nessun modo, e di cui si vergogna o per cui nutre sensi di colpa.
Tra i più frequenti c’è l’avere rapporti con molti partner diversi e a pagamento, il sesso telefonico, il cybersex, un uso ricorrente della pornografia, la masturbazione compulsiva.
Comportamenti che hanno un carattere marcatemante impulsivo e/o compulsivo e che vengono accompagnati da pensieri ossessivi circa le fantasie e le condotte in questione
Ovviamente, tali “eccessi” sessuali creano forti disagi a tal punto da interferire con la vita sociale, lavorativa e di coppia.
Sebbene il riconoscimento recente dell’ipersessualità come disturbo del comportamento sessuale compulsivo rappresenti un significativo passo avanti per l'identificazione e il trattamento dei soggetti che ne soffrono, le cause della dipendenza sessuale sono ancora sconosciute. Quel che è certo è che gli ipersessuali vivono la sessualità come una risposta a stati d’animo spiacevoli (es. umore depresso) o come una strategia per ridurre lo stress.
Nonostante le ricerche condotte sino ad ora sulla risposta sessuale abbiano osservato un coinvolgimento delle strutture cerebrali del sistema di ricompensa mesolimbico (interviene in ogni processo legato alla motivazione) e della dopamina (neurotrasmettitore che controlla la sensazione di piacere), ancora non è chiaro come gli impulsi sessuali possano diventare difficili da controllare e causare l’ipersessualità.
Ad aver scoperto qualcosa in più sulle cause di questo disturbo, uno studio svedese dell’Università di Umeå (Umeå) e della Karolinska Institutet (Stoccolma), pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism della Endocrine Society. I ricercatori hanno scoperto che l’ossitocina, noto come "ormone dell’amore”, potrebbe spiegare perché alcuni uomini hanno un disturbo ipersessuale, e trovato nella terapia cognitivo-comportamentale una possibile cura per gestirlo in modo efficace.
LO STUDIO
I ricercatori hanno analizzato i campioni di sangue di 64 uomini sani con disturbo ipersessuale confrontandoli con i campioni di sangue di 38 uomini senza disturbo ipersessuale, sottoponendo i componenti di entrambi i gruppi a un questionario. I risultati iniziali hanno rivelato che il gruppo di uomini con una dipendenza dal sesso aveva livelli di ossitocina più alti rispetto a quelli senza il disturbo, e che livelli più alti erano associati a un punteggio maggiore per il comportamento ipersessuale.
L’OSSITOCINA E LA DIPENDENZA DAL SESSO
L’ossitocina è un ormone prodotto dall'ipotalamo e rilasciato dalla ghiandola pituitaria, coinvolto nel legame sociale, nella regolazione dello stress del comportamento sessuale e nel percorso della ricompensa. Evidenze scientifiche suggeriscono che il rilascio centrale di ossitocina contribuisce alla modulazione e al mantenimento dei livelli di cortisolo che favoriscono un rapido ritorno agli stati di base pre-stress, oltre ad avere un ruolo neuromodulatore sulla via della ricompensa con effetti inibitori sui comportamenti di dipendenza.
Uno studio in particolare, mostra come questo ormone svolga un ruolo centrale nel controllo della funzione erettile e del comportamento sessuale maschile. In questa direzione è andata anche la ricerca svedese dimostrando come, mentre livelli normali di ossitocina servono ad aver un comportamento sessuale sano, livelli elevati di questo ormone negli uomini potrebbero essere causa dell’ipersessualità.
LA TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE COME CURA
Nella seconda fase dello studio, i ricercatori svedesi hanno testato la terapia cognitivo-comportamentale o CBT (attualmente considerata a livello internazionale uno dei più affidabili ed efficaci modelli per la comprensione ed il trattamento dei disturbi psicopatologici) sui 30 uomini con disturbo ipersessuale, e scoperto che questo trattamento è in grado di riportare a livelli normali l’ossitocina.
Le analisi del sangue di follow-up hanno, infatti, mostrato che dopo un ciclo di CBT della durata di 7 settimane, gli uomini ipersessuali avevano livelli di ossitocina ridotti rispetto alle loro concentrazioni iniziali. La terapia CBT ha, quindi, sia ridotto i livelli di ossitocina, che gestito la dipendenza dal sesso e i suoi comportamenti associati.
"Con il nostro studio - ha dichiarato il dott. Andreas Chatzittofis, dell'Università di Umeå - abbiamo dimostrato che l'ossitocina svolge un ruolo importante nella dipendenza dal sesso. Questo ormone - ha concluso - potrebbe essere un potenziale bersaglio farmacologico per il futuro trattamento farmacologico dell’ipersessualità”.
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