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"L’INFLUENZA È DAVVERO PEGGIO DI UNA VOLTA?" – IL PROF. COSIMO COMITO, UNO DEI MASSIMI ESPERTI DI PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE, SPIEGA PERCHÉ STIAMO VIVENDO UNA "NORMALE" STAGIONE INFLUENZALE: “EPIDEMIE STAGIONALI CON PICCHI RAPIDI SONO DESCRITTE DA SECOLI E TORNANO REGOLARMENTE OGNI ANNO CON CEPPI LEGGERMENTE DIVERSI. OGGI LA CIRCOLAZIONE PUÒ ESSERE PIÙ RAPIDA PER L’ELEVATA MOBILITÀ INTERNAZIONALE E GLI AMBIENTI CHIUSI E AFFOLLATI, MA RISPETTO AL PASSATO ESISTE UNA SORVEGLIANZA MOLTO PIÙ ACCURATA E ATTENTA" - COME SI PREVIENE OGGI LA SINDROME INFLUENZALE
Cosimo Comito per Dagospia
L’influenza stagionale è un’infezione respiratoria acuta causata da virus influenzali A e B,
che si trasmettono facilmente attraverso goccioline respiratorie e mani contaminate,
soprattutto in ambienti chiusi e affollati. Queste sono tutte nozioni che abbiamo ben
imparato con il Covid.
Ogni anno nel mondo si stimano circa 1 miliardo di casi, 3–5 milioni di forme gravi e 290.000–650.000 decessi per cause respiratorie; quindi, non è un fenomeno nuovo né eccezionale, anche se alcune stagioni sono più pesanti di altre. Detto ciò, dobbiamo stare molto attenti quando comunichiamo con slogan tipo;
"L'influenza è una malattia virale, non servono gli antibiotici " Questo è un classico esempio di frase corretta che può veicolare un messaggio sbagliato. Purtroppo, non tutte le malattie influenzali rimangono tali, una buona parte si complica con infezioni batteriche che vanno curate il prima possibile.
Come Cardiologo Clinico seguo migliaia di Pazienti più o meno gravi, più o meno giovani. Quando un Paziente Cardiopatico contrae l'influenza può diventare una cosa seria e se entro il terzo giorno dall'esordio non migliora e compaiono nuovi sintomi bisogna iniziare la terapia antibiotica. In questa stagione l’attività influenzale è in aumento in molte aree del mondo, ma i livelli globali rientrano ancora negli intervalli attesi per una stagione intensa.
Ciò che cambia è la percezione: più test, più dati in tempo reale, più attenzione mediatica e servizi di pronto soccorso sotto pressione danno l’impressione di un’ondata “senza precedenti”. Bisogna ricordare che la maggior parte dei virus influenzali preferiscono le basse temperature perché durante l'inverno molti pazienti hanno le difese immunitarie basse. L'inverno non si sta al sole e pertanto la vitamina D scende, scendendo la vitamina D si abbassano le difese immunitarie ed il gioco, per i virus, è fatto.
È davvero “peggio di una volta”? L’influenza ha sempre avuto un andamento “esplosivo”: epidemie stagionali con picchi rapidi sono descritte da secoli, e tra una pandemia e l’altra il virus torna regolarmente ogni anno con ceppi leggermente diversi. Oggi la circolazione può essere più rapida per l’elevata mobilità internazionale e gli ambienti chiusi e affollati, ( pensate ai viaggi in aereo , in treno, in metropolitana etc.) ma rispetto al passato esiste una sorveglianza molto più accurata e attenta.
COSIMO COMITO - GIOVANI PER SEMPRE
Come si previene oggi la sindrome influenzale in modo scientificamente fondato ? Le principali organizzazioni sanitarie raccomandano una strategia integrata, in cui il vaccino è il pilastro e i comportamenti quotidiani fanno da “cintura di sicurezza”. La vaccinazione annuale è raccomandata per tutte le persone a partire dai 6 mesi di età, con priorità ad anziani, soggetti con malattie croniche, donne in gravidanza, operatori sanitari e persone che vivono o lavorano a stretto contatto con soggetti fragili. Poi ci sono le misure igieniche e comportamentali:
o Lavaggio frequente delle mani.
o Coprire bocca e naso con fazzoletto o con la piega del gomito quando si tossisce o
starnutisce.
o Restare a casa in caso di febbre e sintomi respiratori riduce la trasmissione sul lavoro e a scuola e tutela chi è più vulnerabile.
Nella maggior parte dei casi l’influenza si può gestire a domicilio, ma richiede attenzione
particolare nei soggetti a rischio (anziani, cronici, immunodepressi, gravidanza, bambini
molto piccoli, cardiopatici).
Il trattamento è sintomatico: riposo e idratazione sono fondamentali. Il Paracetamolo è il farmaco di prima scelta per febbre e dolori muscolari, nei dosaggi adeguati a età e peso; i FANS (es. ibuprofene) possono essere utilizzati in assenza di controindicazioni ( consultate sempre il Medico prima di iniziare qualunque terapia ). Gli antibiotici sono indicati nel trattamento delle infezioni batteriche documentate o fortemente sospette .
Questi sono alcuni segnali d’allarme che impongono valutazione urgente : difficoltà respiratoria, dolore toracico, confusione, sonnolenza marcata, febbre che non si riduce dopo tre giorni o peggioramento improvviso dopo un transitorio miglioramento.
Anche in queste patologie stagionali, come tutte le altre, bisogna usare sempre il buon senso. Non vanno bene le terapie fatte di slogan perché ogni Paziente è diverso dall'altro ed ognuno merita una terapia specifica ed individuale. Questa è la buona Medicina che il mondo ci invidia
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