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C’ERA UNA VOLTA LA SANITÀ PUBBLICA – NEL 2024 OLTRE 2 MILIONI DI ITALIANI (PARI AL 5,3% DELLA POPOLAZIONE) HANNO RINVIATO VISITE MEDICHE O CURE DENTISTICHE PERCHÉ NON POTEVANO PERMETTERSELE. LA SITUAZIONE È ANCORA PIÙ GRAVE TRA CHI SOFFRE DI MALATTIE CRONICHE, DOVE LA PERCENTUALE SALE AL 9,2% – I NUMERI DEL REPORT DELL’INAPP EVIDENZIANO COME LE INTERMINABILI LISTE D’ATTESA PER CURARSI NEL SETTORE PUBBLICO COSTRINGONO SEMPRE PIÙ PERSONE A RIVOLGERSI AL PRIVATO. E CHI NON HA I SOLDI SI ATTACCA O MUORE…
(Adnkronos/Labitalia) - Oltre 2 milioni di italiani tra i 18 e i 74 anni (pari al 5,3% della popolazione) nel 2024 hanno rinviato visite mediche o cure dentistiche perché non potevano permettersele. La situazione è ancora più grave tra chi soffre di malattie croniche, dove la percentuale sale al 9,2%. E' quanto emerge dall'ultimo report dell'Inapp (Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche), basato sui dati dell'Indagine Plus.
LISTE D ATTESA - SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO
Le polizze sanitarie private aiutano, ma non risolvono il problema. Tra chi non ha un'assicurazione sanitaria, il 5,3% rinvia le cure. Tra chi ce l'ha, la quota scende al 3,3%. Solo il 13,7% degli italiani possiede oggi una polizza sanitaria, mentre un altro 10,6% vorrebbe attivarla. Emergono forti differenze sociali: il 17,9% dei lavoratori ha un'assicurazione, contro appena il 4% di chi cerca lavoro.
Le polizze sono più diffuse tra gli autonomi (22%) che tra i dipendenti (17%). Nelle famiglie con figli e redditi superiori a 5.000 euro al mese, la quota sale al 32,2%. I rinvii riguardano soprattutto visite specialistiche ed esami diagnostici. Per le cure primarie, ospedaliere e farmaci, il Servizio sanitario nazionale continua invece a garantire l'assistenza nella maggior parte dei casi.
Ma chi paga le cure? Il SSN copre del tutto o in parte il 76% delle visite e il 79% degli esami diagnostici. Il restante 22-21% è pagato di tasca propria: un terzo con l'aiuto di una polizza; due terzi interamente dai pazienti.
Le assicurazioni sanitarie sono più diffuse tra i 45-49enni e tra chi ha più patologie. Tuttavia, anche in questi gruppi, il 9% delle visite e il 7% degli esami resta a carico diretto dei pazienti, mentre le polizze coprono meno del 3% delle prestazioni.
Natale Forlani, presidente Inapp, commenta: "Le polizze sanitarie possono rappresentare una alternativa ed un complemento per contribuire a ridurre i tempi di attesa e ad ampliare l'accesso a prestazioni non coperte dal Ssn, offrendo maggiori tutele ai lavoratori che ne beneficiano tramite i contratti collettivi.
LISTE D ATTESA - SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO
E' importante, però, garantire che l'assistenza integrativa continui a rafforzare e integrare il servizio pubblico, mantenendone la centralità e l'universalità."
LISTE D ATTESA - SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO
ospedale - sanita pubblica
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