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UN ALTRO PASSO VERSO LA CURA DELL'ALZHEIMER - UN GRUPPO DI SCIENZIATI DI SEATTLE HA SCOPERTO CHE I PRIMI SINTOMI DELLA MALATTIA POSSONO ESSERE INDIVIDUATI 20 ANNI PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI PER AGIRE - L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE GIOCA UN RUOLO FONDAMENTALE NELLA RICERCA: L'IA HA CAPITO CHE ALCUNE PROTEINE, ANCHE SE IN VALORI BASSI, DANNEGGIANO I NEURONI...
Traduzione dell'articolo di Michael D. Carroll per www.the-express.com
Gli esperti lanciano l’allarme: i primi sintomi dell’Alzheimer potrebbero manifestarsi decenni prima della perdita di memoria, rivoluzionando così la lotta contro la principale causa di morte nel Regno Unito.
Uno studio rivoluzionario suggerisce che tra i segnali precoci potrebbero esserci difficoltà nella percezione spaziale, come problemi di orientamento o la tendenza a stare troppo vicini agli altri, che possono comparire fino a 20 anni prima dei classici sintomi di perdita di memoria e disorientamento.
Ricercatori con sede a Seattle hanno condotto uno studio approfondito, analizzando i cervelli di 84 individui diagnosticati post-mortem con Alzheimer, rilevando segni sorprendenti di morte neuronale ben prima che qualsiasi danno fosse visibile alle scansioni cerebrali.
Utilizzando l'intelligenza artificiale, il team ha monitorato le famigerate proteine associate all’Alzheimer, tau e amiloide, scoprendo che anche livelli minimi possono danneggiare i neuroni inibitori, fondamentali per il funzionamento cerebrale.
Il dottor Mariano Gabitto, esperto di neuroscienze, ha dichiarato: «Identificare i primi neuroni che vanno perduti potrebbe essere cruciale per sviluppare interventi terapeutici in grado di proteggerli e prevenire un ulteriore declino cognitivo».
Questi neuroni vulnerabili sono tra le prime “vittime” nella fase iniziale e silenziosa dell’Alzheimer e potrebbero innescare un progressivo deterioramento cognitivo che finisce per colpire anche le aree deputate al linguaggio e alla memoria.
Rilevare l’Alzheimer al suo esordio aumenta notevolmente le probabilità di rallentarne la progressione o persino di arrestarla del tutto. Il dottor Igor Camargo Fontana dell’Alzheimer’s Association ha commentato:
«Il lungo periodo pre-sintomatico e silenzioso della malattia offre opportunità per una diagnosi precoce, interventi tempestivi e persino la prevenzione dei sintomi della demenza».
Nel momento in cui il Regno Unito si trova ad affrontare un’ondata crescente di casi di demenza — prossima al milione — l’Alzheimer è responsabile del 60% di questi. Le proiezioni allarmanti indicano che entro il 2040 i casi potrebbero salire a 1,4 milioni, mettendo sotto enorme pressione le famiglie, il NHS e i servizi di assistenza.
Il costo economico della demenza per la Gran Bretagna è stato colossale: 42 miliardi di sterline nel 2024, con previsioni che indicano un possibile raddoppio fino a 90 miliardi entro i prossimi 15 anni.
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