Francesco Manacorda per “la Stampa”
xavier niel
Ma che vuole questo Xavier Niel? E soprattutto, chi è mai questo Xavier Niel? Lo sbarco a sorpresa in Telecom Italia di un nome noto ma non notissimo del capitalismo francese, con una quota (per ora virtuale) dell' 11%%, che si staglia imponente accanto al 20% di cui è già accreditato il connazionale - attenzione però, connazionale non significa per forza amico - Vincent Bolloré, riscalda da ieri mattina ipotesi e quotazioni di Borsa sull' asse Roma-Milano-Parigi e suscita molte legittime curiosità.
Prima domanda. Niel gioca a fianco di Bolloré o in una squadra diversa, magari avversaria?
xavier niel
Difficile immaginarli compagni di cordata. Chi li conosce assicura che i due non hanno nulla in comune, anzi sarebbero alimentati da reciproca e cordiale diffidenza. Il primo è in qualche modo un outsider nel mondo degli affari francese, più industriale che finanziere; gli esordi con il Minitel - un antenato delle messaggerie Internet - erotico, poi lo sbarco nella telefonia e la consacrazione mondana attraverso il rapporto con Delphine Arnault, figlia del patron di Louis Vuitton e Moët & Chandon.
xavier niel
Il bretone che invece già da anni si è spinto in Italia - Mediobanca, Generali, un tentativo con Fonsai respinto dalle autorità di vigilanza - ed è un capitano di lungo corso abituato a battere i mari della finanza internazionale e nostrana. Ma anche un' ipotesi di Niel contro Bolloré non sembra tanto plausibile: difficile impegnarsi in una lotta per il controllo di Telecom se il tuo avversario si chiama Vivendi è ha una potenza di fuoco finanziaria che Niel pare solo sognarsi.
In ogni caso, anche se i due francesi giocassero assieme non avrebbero alcun interesse a rivelarlo: in due, tra quote concrete e concretizzabili superano agevolmente il 30% della società e per Telecom la soglia dell' Opa scatta al 25%... Dunque, su questo versante è nebbia fitta.
vincent bollore al telefono
Seconda domanda. La Telecom diventerà francese o addirittura è già francese? Questione tardiva: Telecom ha già detto addio all' italianità - qualsiasi cosa essa significhi - nel 2007, quando per far fronte all' avanzata degli americani di At&t il governo dell' epoca allestì in tutta fretta una «coalizione dei volenterosi» finanziari e tricolori; Generali, Mediobanca, Banca Intesa e i Benetton a cui si aggiunse la spagnola Telefonica.
vincent bollore lap08
Per inglobare Telecom, si disse all' epoca; in realtà gli spagnoli ne approfittarono soprattutto per sterilizzare qualsiasi possibilità di competizione da parte degli italiani. Adesso, dopo anni in cui l' operatore italiano ha vivacchiato tristemente senza dare soddisfazioni agli azionisti - peraltro sempre meno entusiasti del loro investimento - dopo che Telefonica ha detto «adios» e mentre la società italiana rimane gravata da un debito di oltre 35 miliardi che rappresenta il suo peccato originale, il fatto che i due primi soci battano un tricolore diverso da quello italiano non sembra cambiare molto le cose.
RECCHI ARNAUD DE PUYFONTAINE
Se non che anche in questo settore l' Italia - con la sua quarta società per fatturato che diventa terreno di contesa tra francesi - rischia di fare ancora un passo indietro.
Terza domanda - e qui si torna all' inizio. Che cosa vuole fare questo Niel di cui molti nel nostro Paese fino a ieri mattina non sapevano nemmeno pronunciare il nome? Se lo chiede il governo: Renzi, che ha ricevuto da Bolloré visite di cortesia e le assicurazioni di un impegno di lungo periodo in Telecom, questa volta non ha avuto nemmeno il piacere di una telefonata di presentazione. E se lo chiedono in molti nelle stanze del potere finanziario italiano, sebbene le opinioni siano diverse.
marco patuano ad telecom italia
C' è chi considera Niel una meteora finanziaria che prova a scommettere sul futuro andamento di Telecom e anche per questo non ha comprato direttamente i titoli, ma ha messo in piedi un meccanismo un po' complicato per assicurarsene il possesso più avanti; e c' è invece - la maggioranza - chi disegna già uno scenario di consolidamento: in Francia il nuovo socio di Telecom ha la sua società di telecomunicazioni Free, piccola (quattro miliardi di fatturato), ma attivissima. Scenari, appunto, e supposizioni, in attesa che monsieur Niel faccia capire, o semplicemente faccia, qualcosa in più.