Cesare Zapperi per www.corriere.it
MATTEO SALVINI
No al lockdown totale ma interventi mirati. «La Lombardia, per esempio, è gialla, ma ci sono delle zone, specialmente quelle dove ci sono queste fottutissime varianti che stanno creando problemi. Ho chiesto interventi nei singoli Comuni e Province, non si chiuda tutta la Regione. Comunque, soluzione è il piano vaccinale, non ce ne son altre, o ci diamo una mossa...».
Matteo Salvini non molla la presa sulla questione sanitaria e sul modo di affrontarla. È una sorta di cavallo di battaglia per rimarcare la sua presenza nella vasta maggioranza che sostiene il governo Draghi. La sua convinzione è che non sia più tempo di interventi restrittivi generalizzati.
coronavirus piscina 3
Intervistato da 7 Gold spiega: «Con estrema cautela e prudenza, ma serve un graduale ritorno alla vita, riaprendo in sicurezza palestre, piscine, teatri e oratori, ma anche i ristoranti la sera dove è possibile, altrimenti i danni anche mentali oltre che economici rischiano di essere devastanti. Lo sport è importante. Spero ci sia questo cambio di passo».
PALESTRE
Salvini poi annuncia: «Giorgetti inviterà, penso già domani, le aziende al Ministero, Pfizer, AstraZeneca, Johnson & Johnson per ipotizzare una sovranità vaccinale italiana, cioè una produzione in Italia del vaccino, senza dipendere dall’Europa, dalle multinazionali straniere. Siccome l’industria farmaceutica italiana è tra le più avanzate al mondo, quello che ci chiediamo è perché non produrre qui, perché non portare qui i macchinari e produrre qui».
palestre
«Cambiamo la comunicazione»
Il segretario della Lega, da sempre critico nei confronti del ministro della Salute Roberto Speranza e del commissario Domenico Arcuri, con un post su Facebook invoca una nuova strategia di comunicazione: «Il lockdown nazionale non ha senso, si deve intervenire su zone a livello comunale o provinciale, senza penalizzare tutta Italia indiscriminatamente. Occorre anche un cambio di passo nella comunicazione da parte di virologi e tecnici per evitare confusione e messaggi contraddittori. Sono certo che su questo fronte con il governo Draghi ci sarà un cambio di passo: gli italiani chiedono serietà e univocità di informazione, non spettacolarizzazione o addirittura terrorismo mediatico».
«C’è voglia di ritorno alla vita»
roberto speranza domenico arcuri
«C’è un’enorme voglia di ritorno alla vita. Se ieri, tantissimi sindaci, anche di colore politico diverso, hanno chiesto la riapertura sera dei ristoranti, non lo chiedono perché sono matti, ma perché ci sono le condizioni per tornare a una vita quanto più normale possibile — aveva spiegato in mattinata Salvini, ospite di «Mattino 24» su Radio 24.
PISCINE
«Il virus di oggi, anche con le sue varianti, non è quello dello scorso anno. Quindi è chiaro che occorre essere sempre più precisi al livello territoriale. Misure prese a livello nazionale, lockdown nazionale o zona arancione su tutto il territorio, non hanno senso. Se ci sono realtà comunali o provinciali più colpite di altre, si deve intervenire, senza penalizzare l’intera popolazione. Noi non chiediamo nulla nell’immediato al presidente Draghi sul Cts o su Arcuri ma è evidente che occorra un cambio di passo, meno comunicazioni da parte di virologi e consulenti. Occorre una voce unica per quello che riguarda il Cts. Per quello che riguarda Arcuri, lascio giudicare chi ci ascolta», ha concluso.