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    SALVINI CI PROVA MA NON RIESCE AD ALLONTANARE LE VOCI DI SCAZZI CON LA MELONI – DOPO IL COLLASSO DI VOX, ALLEATI SPAGNOLI DELLA SORA GIORGIA, IL LEADER DEL CARROCCIO È RINGALLUZZITO E PRONTO A SFRUTTARE I PROBLEMI IN CASA FRATELLI D’ITALIA (LA RUSSA E SANTANCHÈ) PER FARE LE SCARPE ALLA DUCETTA - CI SONO POI QUEI MOVIMENTI CHE RIGUARDANO L’OPA OSTILE CHE POTREBBE LANCIARE SU QUEL PEZZO DI FORZA ITALIA CHE NON VEDREBBE L’ORA DI ANDARSENE DA LUI, DOPO IL CONGRESSO. I CONTATTI CON LICIA RONZULLI SONO CONTINUI E NELL’ULTIMO PERIODO SI SONO INTENSIFICATI I RAPPORTI ANCHE CON MARTA FASCINA - DAGOREPORT


     
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    https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-ndash-santa-rien-ne-va-plus-nbsp-perfino-360986.htm

     

    Estratto dell’articolo di Tommaso Labate per roma.corriere.it

     

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    «In questa fase i miei rapporti con Giorgia Meloni non sono buoni...», dice da qualche tempo a questa parte Matteo Salvini tutte le volte che vuole farsi beffe dell’interlocutore di turno o magari testarne la reazione. Poi fa una pausa e completa la frase, andando oltre i puntini di sospensione: «...sono ottimi».

     

    Già, perché il segretario della Lega sa perfettamente di essere il co-protagonista, insieme alla presidente del Consiglio, della pièce politica in lavorazione più dibattuta dell’estate; quella di cui tutti, dentro e fuori dalla maggioranza, cercano di indovinare il finale, che ci sarà dopo le Europee. Tutto ruota attorno a pochi e semplici punti interrogativi, strettamente interconnessi con la necessità della Lega di recuperare terreno nei confronti di Fratelli d’Italia e a quella del vicepremier di smarcarsi dalla presidente del Consiglio. Sì, ma a tutti i costi? E ancora, litigheranno? E, se sì, quanto? E infine, Salvini si spingerà fino all’orlo della rottura?

     

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    MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

     

    «Certi errori non si rifanno», spiega in privato tutte le volte che gli chiedono conto dei suoi rapporti con Meloni (in questa fase sono buonissimi, l’ultimo scontro risale al post alluvione della Romagna), con Giorgetti (decisamente meno buoni rispetto a quelli con la presidente del Consiglio) e soprattutto di quelle sfide a colpi di sciabola e fioretto in cui si è messo a incrociare le lame con Antonio Tajani (sulle alleanze a Bruxelles), con Gilberto Pichetto Fratin (sul ruolo dei sindaci), persino con Vittorio Sgarbi (sullo stadio San Siro).

     

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    Il Salvini barricadero, insomma, è pronto a uscire di scena per qualche mese, salvo ovviamente ripresentarsi armato di scudo e lancia qualora il risultato della Lega alle Europee richiedesse aggiustamenti nell’assetto di governo.

     

    MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

    Fino ad allora, profilo da ministro e zero scelte che assomiglino anche vagamente al Papeete di quattro anni fa. Certo, ci sono poi quei movimenti che riguardano l’Opa ostile che potrebbe lanciare su quel pezzo di Forza Italia che non vedrebbe l’ora di andarsene da lui, dopo il congresso. I contatti con Licia Ronzulli sono continui e costanti; ma — come ha spiegato ai suoi Salvini — «non sono certo  un avvoltoio», quindi è fuori discussione che ci sia un ingresso di massa della minoranza forzista nelle file del Carroccio mentre ancora si elabora il lutto per la scomparsa di Berlusconi.

     

    Non a caso, raccontano nella sua cerchia ristretta, all’indomani dei funerali del Cavaliere, il vicepremier ha stretto un rapporto che non aveva con i suoi figli e anche con Marta Fascina, altro nome che ricorre con frequenza tra le sue telefonate. In entrata e in uscita.

    GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI - BY EDOARDO BARALDI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI - BY EDOARDO BARALDI

     

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