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    “E QUESTO SECONDO VOI È IL DISCORSO CHE FA UN ALLEATO?” - SALVINI FURIOSO DOPO L’INTERVENTO DI CONTE AL SENATO: “CERCA PRETESTI PER FARSI ALTRE MAGGIORANZE?” - “OGGI NON HO CAPITO PERCHÉ IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO HA DETTO CHE IN CASO DI CRISI CHIEDEREBBE LA FIDUCIA ALLE CAMERE: CHE BISOGNO C'È DI LASCIAR PENSARE CHE CI POSSANO ESSERE ALTRE MAGGIORANZE, MAGARI RECUPERANDO UNO SCILIPOTI?”


     
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    Ilario Lombardo per “la Stampa”

     

    salvini conte salvini conte

    «E questo secondo voi è il discorso che fa un alleato?». Matteo Salvini fa una smorfia di disappunto mentre spegne lo schermo sul quale ha seguito la diretta dal Senato, con un orecchio rivolto alle notizie che arrivano dalla procura di Milano. Ma bisogna capovolgere per un attimo la narrazione della cronaca politica e ascoltare attentamente cosa dice Salvini nel primo video di ieri, che è precedente al discorso di Giuseppe Conte sul caso Russia: «È una giornata fortunata. Mi risparmio uno dei tanti processi che stanno provando a intentare contro di me».

     

    Salvini annuncia l'archiviazione della procura di Roma che lo aveva indagato per abuso d'ufficio sul caso della ong Sea eye. Lo dice mentre da Milano filtrano nuove indiscrezioni sulle indagini che fanno da sfondo all' informativa del premier a Palazzo Madama.

    Conte mette in fila una dopo l'altra le cose che non gli sono andate giù di questa storia ancora affogata nel mistero su gas, rubli e uomini della Lega dalle relazioni pericolose.

     

    conte salvini conte salvini

    Di fatto il premier ha dato del bugiardo al leghista, perché ha smontato la tesi che dal suo entourage continuano a sostenere: che cioè anche nel luglio del 2018 Gianluca Savoini non era nella delegazione di Salvini, nonostante ci sia una foto che lo ritrae al tavolo del bilaterale con il ministro dell' Interno russo. Conte dice invece che il presidente dell' Associazione Lombardia-Russia, che a ottobre siederà anche a parlare con emissari russi all' hotel Metropol, era «al seguito» di Salvini.

     

    Usa proprio quel termine, che a Salvini suona come una coltellata nel fianco. «Sa benissimo che non era al mio seguito». Qui però le versioni non sono concordanti. Perché il leader della Lega si dice certo che Savoini non fosse inserito negli elenchi governativi dei partecipanti alla delegazione, mentre da Chigi ribattono: «Allora dica perché era lì, se lo era per conto dei russi, o della Lega, perché non può essersi autoinvitato».

    conte salvini conte salvini

     

    «Ambiguo», «insinuazioni inaccettabili», «cerca pretesti per farsi altre maggioranze?». Lo sfogo di Salvini contro il premier consegnato ai suoi collaboratori non è tenero. E il leghista, che già non aveva gradito «la solerzia» con cui ha risposto alla richiesta delle opposizioni di andare in aula, ci tiene a farlo arrivare a Conte, nonostante si siano incrociati ieri mattina, subito dopo la riunione del Cipe. Da tempo non hanno un confronto. Il premier gli illustra, «per estrema correttezza» i contenuti più delicati dell' informativa. Salvini li ascolterà a distanza e un passaggio del discorso scatenerà più di altri i suoi sospetti.

     

    Quando il capo del governo dice che «a questo consesso tornerò ove mai dovessero maturare le condizioni per una cessazione anticipata del mio incarico». Il leghista gliene chiederà conto a conclusione del video su Facebook.

     

    vladimir putin brinda con giuseppe conte e salvini con savoini sullo sfondo vladimir putin brinda con giuseppe conte e salvini con savoini sullo sfondo

    Con un avvertimento: «Pretendo lealtà. Oggi non ho capito perché il presidente del Consiglio ha detto che in caso di crisi chiederebbe la fiducia alle Camere: Che bisogno c' è di lasciar pensare che ci possano essere altre maggioranze raccolte un po' qui e un po' lì come funghetti in Parlamento, magari recuperando uno Scilipoti?».

     

    Le ipotesi si sprecano: dalla Lega addirittura arrivano a pensare che potrebbe essere la parlamentarizzazione del dibattito sulla Tav, annunciata dal M5S, l' occasione per una crisi. Uno scenario che dallo staff di Conte smentiscono perché, dicono, «andrà come è andata con Radio Radicale, sarà una decisione in mano al parlamento e il governo non ci metterà bocca».

     

    matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 1 matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 1

    Quella frase di Conte però tradisce il timore che una crisi possa far precipitare tutto. Ma per il premier - viene specificato in una nota - si tratta comunque di «regole elementari di trasparenza» che «non possono prestarsi a fraintendimenti o letture strumentali e malevoli per chi abbia un minimo di sensibilità istituzionale». In un rapporto che si consuma in estenuanti botta e risposta è l' ennesima stoccata a Salvini, che un pugno di minuti prima aveva detto di pensare a lavorare mentre «qualcuno in Senato chiacchierava di aria fritta»

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