fra. gri. per “la Stampa”
giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini
Nubi sempre più scure si addensano sul "nostro" Pnrr. L'Italia di questo passo non ce la farà. A dirlo apertamente è Matteo Salvini, nella sua veste di vicepremier e ministro delle Infrastrutture. «Pensare di ultimare le opere e rendicontare tutte le opere previste dal Pnrr entro il 2026 - dice - è un puro esercizio di fantasia perché siamo a fine 2022.
Rimodulare modi, tempi e costi penso che sia un'operazione di serietà».
D'altra parte Salvini vede nero su tutto. «Il piano Ue per una transizione verde "Fit for 55" è un suicidio collettivo europeo. Spero che anche a Bruxelles ci sia meno ideologia perché porterebbe alla chiusura di migliaia di aziende e alla perdita di decine di migliaia di posti di lavoro».
giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini
Nell'esecutivo, insomma, sono sempre più pessimisti sugli esiti del fatidico Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Lo fa cautamente capire anche il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti: «Senza il contributo determinante delle forze vitali del settore privato - dice - anche il Pnrr, che è il pilastro fondamentale a cui è stata affidata la ricostruzione di un quadro di crescita, potrebbe risultare infruttuoso».
Gli fa eco il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, cui è affidato il monitoraggio appunto sul Pnrr: «Siamo partiti con 42 miliardi da spendere entro dicembre di quest' anno, secondo il Pnrr di partenza, una previsione poi aggiornata in corso d'opera a 33 miliardi e a settembre rimodulata a 22 miliardi di euro. Completeremo nelle prossime ore la verifica e presenteremo il quadro complessivo che io temo sia inferiore a questa previsione».
salvini giorgetti
Siamo vicini a un clamoroso ridimensionamento delle attese. Secondo Fitto vi è «il rischio serio dal punto di vista della proiezione di spesa a dicembre. E poi, man mano che passano gli anni, si stringe ancora il tempo. E allora c'è da interrogarsi e capire come affrontare questo tema».
Proprio per verificare lo stato di avanzamento dei progetti, sono in arrivo i vertici della direzione generale della Commissione europea che si occupano di conti pubblici ed economia (Ecfin) e della task force istituita a Bruxelles. I tecnici italiani e quelli della Commissione avranno modo di fare il punto sul rispetto degli impegni assunti dall'Italia e le richieste di modifica che il governo si prepara ad avanzare alla luce di quanto previsto dall'articolo 21 del regolamento Ue, laddove si prevede la possibilità che alcuni target indicati dal Pnrr non possano essere raggiunti per cause di forza maggiore.
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La ricognizione si concluderà il 2 dicembre con la conferenza annuale sul Pnrr che si terrà a Roma in una caserma della Guardia di Finanza a cui parteciperanno i ministri Giorgetti, Fitto e Pichetto, il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, i dirigenti della Commissione Ue e il presidente della conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga.