Amedeo Lamattina per “la Stampa”
salvini di maio
Arriva al ristorante Le querce di Sassari con il sorriso di chi ha vinto una battaglia politica e ha avuto la conferma della lealtà dei 5 Stelle e soprattutto della parola di Luigi Di Maio. Circa 300 persone lo stanno aspettando da ore per la cena elettorale e quando scende dalla macchina il primo pensiero è al suo amico e alleato Di Maio.
«Lui c' ha messo la faccia, ce la metto sempre anche io e metterci la faccia paga sempre. Apprezzo quello che ha fatto Luigi. Gli scriverò un sms per ringraziarlo. Fin dall' inizio si è impegnato perché la vicenda si chiudesse così». Si accende una sigaretta e aggiunge: «Se mi mandavano a processo non ne avrei fatto una tragedia e ora che hanno scelto in questo modo non stappo lo champagne ma spiegherò in Parlamento perché ho agito in quel modo nell' interesse degli italiani. Questa però non è una giornata felice...».
matteo salvini luigi di maio
Si ferma un attimo a pensare alla vicenda che ha coinvolto il padre e la madre di Matteo Renzi. «Quando arrestano i genitori di un importante esponente politico, di un avversario politico non è mai una buona giornata». Poi con il ricordo a quel mese di agosto quando bloccò la nave Diciotti. «Lo ricordo bene, stavo in vacanza con mia figlia e non ero solo nella gestione della Diciotti. Ero in continuo contatto con il premier Conte, il vicepremier Di Maio e il ministro Toninelli».
Salvini Di Maio
È stata una giornata al cardiopalmo, un' attesa snervante che Matteo Salvini ha vissuto saltando da un comizio all' altro, con la sua solita capacità di dissimulare la preoccupazione, in questo caso sull' esito del voto online dei 5 Stelle. Aveva confidato che queste sono quel tipo di consultazioni che «possono sfuggire di mano» nonostante il premier Giuseppe Conte e Luigi Di Maio lo avessero rassicurato: «Capiranno che la decisione sulla nave Diciotti è stata una scelta di tutto il governo». E infatti il premier e il ministro del Lavoro avevano mandato alla giunta per le autorizzazioni del Senato una memoria a sostegno della difesa del ministro dell' Interno.
E il finale della storia ha confermato le migliori previsioni che sono cresciute di ora in ora nell' entourage del leader leghista, sulla base delle notizie che arrivano allo stesso Salvini da Roma. E infatti la mattinata del vicepremier, iniziata nella piazza di Ozieri, aveva i toni delle ultime settimane. «Sono sereno ho fatto il mio dovere. Gli italiani sanno che ho agito per il loro bene».
matteo salvini luigi di maio
Poi in serata a Sassari, in una piazza Tola semipiena, il mood del capo del Carroccio sembrava cambiato. È ritornato a mostrare il petto come ha fatto fin dal primo momento in cui il tribunale dei ministri aveva chiesto l' autorizzazione a procedere. «I giornalisti mi chiedono quali siano le mie sensazioni in queste ore.
Posso dirvi che prima i ministri andavano a processo perché rubavano ma se dovesse accadere a me sarei orgoglioso perché ho bloccato le navi con migranti e clandestini. Se mi processano mi mettono una medaglia al petto».
Ecco, sembrava subodorare il peggio, giravano voci sul nervosismo dei grillini che hanno sempre voluto aiutare Salvini. E invece tutto come previsto in casa 5 Stelle. Salvato. E lui, Salvini, arrivato dopo le 22 alla cena elettorale al ristorante Le Querce nelle campagne di Sassari indossa il sorrisone di circostanza di chi l' ha scampata. «Gli italiani sanno che ho agito per il loro bene e per la loro sicurezza.Da inizio anno ci sono stati 215 sbarchi contro i 4.856 del 2018, meno 96%. E i rimpatri sono 795, quasi quattro volte gli sbarcati».
DI MAIO SALVINI
A Cagliari il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, anche lui in campagna elettorale, aveva detto che Salvini è «nel mirino perché decisionista». «Sono convinto - aveva previsto - che dalla votazione online sulla piattaforma Rousseau uscirà il no all' autorizzazione a procedere».
Poi l'avvertimento: «In caso contrario vorrebbe dire che gli stessi iscritti del M5S sfiduciano anche l' operato dei loro al governo e che quindi non ci credono più». Poi aveva criticato la piattaforma Rousseau che è una forma partecipativa che può aiutare, «ma misurato nelle responsabilità di governo qualche problema lo pone.
Noi lo strumento che utilizziamo è quello delle urne elettorali, ci sembrano un test più probante».