SE NON LO SAI, SAPIEM! - PER LA GIOIA DI IGNAZIO LA RUSSA, COSI' POTRA' PIAZZARE UN FUNZIONARIO A LUI VICINO, LA SEGRETARIA GENERALE DEL SENATO, ELISABETTA SERAFIN, È STATA INDICATA COME PROSSIMA PRESIDENTE DEL CDA DI SAIPEM DA ENI E CDP (CHE INSIEME DETENGONO IL 44,01% DEL CAPITALE DELLA SOCIETÀ ENERGETICA) - I DUE AZIONISTI PUNTANO A CONFERMARE L'ATTUALE AD, ALESSANDRO PULITI. LE NOMINE SONO PREVISTE PER IL 14 MAGGIO - E AL POSTO DI SERAFIN, COME SEGRETARIO GENERALE DEL SENATO, CHI VERRÀ NOMINATO?
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SENATO, VERSO LA NOMINA DEL NUOVO SEGRETARIO GENERALE: CONSIGLIO DI PRESIDENZA ALLE 14
federico silvio toniato 1
(Agenzia Nova) - A quanto si apprende è fissato per le ore 14 il Consiglio di presidenza del Senato, guidato da Ignazio La Russa, che è chiamato a definire la successione alla segreteria di palazzo Madama. Dopo 13 anni, alla segretaria generale, Elisabetta Serafin, dovrebbe succedere l’attuale vice, Federico Silvio Toniato.
La figura del segretario generale è prevista dallo stesso Regolamento del Senato, dove, all’articolo 166, si legge: “Gli uffici del Senato dipendono dal Segretario generale, che ne risponde al Presidente”.
CAMBIO AL VERTICE DEL SENATO DOPO IL PATTO TRA FDI E CONTE
Estratto dell’articolo di Giovanna Vitale per www.repubblica.it
federico silvio toniato 2
Sconosciuti al grande pubblico, temuti e riveriti da ministri e parlamentari, sono “le ombre del potere”. Ovvero gli alti funzionari dello Stato chiamati a governare la macchina delle massime istituzioni repubblicane.
Di cui conoscono tutti i segreti e ogni recondito meccanismo funzionale: in grado di pilotare decreti e votazioni come neppure il più navigato dei politici. Gattini ciechi, senza di loro, nel labirinto di leggi e regolamenti impossibili da decifrare altrimenti.
elisabetta serafin foto di bacco
Ebbene oggi una di queste figure — la mitologica Elisabetta Serafin, prima donna a rivestire per 13 anni il ruolo di segretaria generale del Senato — finirà il suo lungo regno per traslocare alla presidenza di Saipem. Avverrà quando il Consiglio di presidenza di palazzo Madama, guidato da Ignazio La Russa, si riunirà per definire la successione. Alla quale concorrono due golden boy della grande burocrazia pubblica, entrambi adesso vice.
Il più accreditato è Federico Silvio Toniato, […]: dirige l’Area A, vale a dire l’Assemblea e le Commissioni permanenti. Padovano, classe 1975, il segretario generale in pectore è un enfant prodige: un po’ per la sua età — grazie alla quale potrebbe diventare il più giovane mai incaricato, titolo che già conquistò nel 2014, quando venne designato vicario a soli 39 anni — un po’ per la rapida progressione di carriera.
ignazio la russa eletto presidente del senato
Entrato per concorso nel 2000 come consigliere parlamentare, moderato con simpatie politiche trasversali, da sempre vicino alla Comunità di Sant’Egidio, il suo nome comparve per la prima volta in un comunicato stampa del 2008, allorché l’allora presidente del Senato, Renato Schifani, venne ricevuto da Papa Ratzinger nel Palazzo Apostolico. Toniato e famiglia furono segnalati, a sorpresa, nella delegazione: menzione mai riservata ad alcun funzionario, segno del peso avuto nell’organizzazione del rendez vous col pontefice.
ALESSANDRO GORACCI - GIUSEPPE CONTE
Nel novembre 2011, fu sempre Schifani ad assegnarlo al neo-senatore a vita Mario Monti, alle prese con la formazione del nuovo governo post Berlusconi. Lavoro che fece guadagnare alla brillante “ombra” la qualifica di segretario generale a Palazzo Chigi. […]
Un sogno che ha rischiato di infrangersi contro le aspirazioni di [...] Alessandro Goracci, di un paio d’anni più giovane, stessa laurea col massimo dei voti, ingresso per concorso in Senato, curriculum stellare.
federico silvio toniato 3
A perorarne la causa presso La Russa è stato l’ex premier Giuseppe Conte, che lo volle capo di gabinetto all’epoca dell’esecutivo giallorosso, delegato alla caccia dei “costruttori” per scongiurare la crisi aperta da Renzi. Faccia a faccia che alla fine ha blindato Goracci numero 2 di Toniato. Tandem che in fondo non dispiacerebbe neppure al Pd, visto che il secondo, caduto Conte, è andato a guidare l’Ufficio legislativo del ministro del Lavoro Andrea Orlando.
L’ultimo vice dovrebbe invece essere Edoardo Sassoli, consigliere anziano di comprovata esperienza. Eccolo il tridente a disposizione del presidente del Senato per portare a casa, innanzitutto, la riforma del premierato. Su cui, Meloni dixit, è vietato sbagliare.
giuseppe conte arriva in senato per seguire il discorso di draghi elisabetta serafin segretario generale del senato