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«Chiudere gli stadi e vietare le trasferte condanna i tifosi veri, che vanno distinti dai delinquenti, ed è la risposta sbagliata». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in riferimento ai fatti di San Siro, e cioè alla morte dell’ultrà nerazzurro, ai cori anti-napoletani e agli ululati razzisti contro il calciatore Koulibaly prima e durante la partita di Santo Stefano a Milano tra Inter e Napoli e alla conseguente decisione del giudice sportivo che ha imposto alla squadra di casa due gare a porte chiuse (contro Sassuolo in campionato e Benevento in Coppa Italia) più una terza da disputare senza la curva (con il Bologna).
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«Certe partite di calcio non si giocheranno più in notturna, quelle più a rischio si devono giocare alla luce del sole e con elicotteri che possano controllare i delinquenti», ha anche aggiunto il ministro dell’Interno a margine di un appuntamento nella sede della Direzione Anticrimine a Roma. Salvini ha sottolineato che al tavolo sull'argomento, in programma a inizio anno, «proporrò che certe partite non si giochino più in notturna».
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Intanto «il governo, nella persona del ministro dell'Interno Matteo Salvini, riferisca al Parlamento sui fatti e sulle violenze verificatisi nei giorni scorsi allo stadio San Siro di Milano e nei dintorni di esso, ha chiesto nell'Aula della Camera Roberto Pella di Forza Italia.
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