Maria Volpe per “Liberi Tutti - Corriere della Sera”
carrà
Raffaella Carrà ha una dote, quasi sovrannaturale: riesce a contenere gli opposti. È una donna libera, controcorrente, capace di dare scandalo col Tuca tuca e nel contempo di incarnare l' immagine rassicurante della casalinga della porta accanto; è un' icona gay, amata dagli omosessuali che lei accoglie e comprende, e nel contempo rappresenta la famiglia tradizionale italiana; non ha figli («è l' unico rimpianto della mia vita - disse una volta - , ho aspettato fino a 40 anni e poi la natura non mi ha più dato un bambino») ma è molto materna; ha sempre avuto una bellezza maliziosa e trasgressiva ma le donne non l' hanno mai vissuta come aggressiva e troppo sexy; ha un grande successo ma non è diva; è vicina alla gente ma si concede poco a interviste e ospitate; è romagnola sanguigna e diretta ma trova sempre il punto di equilibrio e la mediazione. Un elenco che potrebbe durare all' infinito.
raffaella carrà
Raffaella Carrà ha 75 anni e li porta benissimo. Del resto ha un corpo allenato, un caschetto biondo che la pone di diritto fuori dal tempo che scorre, una vivacità mentale che le consente di restare giovane in eterno. Eppure non gioca a fare la giovane. Non veste come una ragazzina. Non lotta contro rughe e macchie delle pelle, non insiste con il presenzialismo.
raffaella carra', boncompagni e japino
Anzi, sparisce anche due o tre anni. Poi ricompare, come fosse mancata due o tre giorni. Lo ha fatto anche di recente. È ricomparsa con la sua ultima fatica: un doppio album - un cd natalizio e un cd con tutti i suoi grandi successi -, preparato con cura maniacale, come tutti i suoi lavori. Ogni volta che è Natale è un album allegro, pieno di vita e colori, che mette voglia di ballare e di fare festa. Proprio come lei.
RAFFAELLA CARRA OGNI VOLTA CHE E NATALE
Raffaella una donna controcorrente, libera, capace di rompere i tabù eppure così amata da tutti, quasi una persona di famiglia. Come riesce a far vivere queste due anime?
«La verità è che non lo so. So solo che mi lascio guidare dall' istinto e dal sentimento che mi hanno fatto attraversare la vita finora... anche con tanti difetti».
Nel videoclip di un brano del cd ha voluto ci fosse, tra le famiglie, anche una omosessuale.
«È vero, ho chiesto io di avere una famiglia omosessuale tra le varie famiglie del video, perché ormai è nelle cose, è la normalità ed è giusto che sia così».
raffaella carra' e roberto benigni
Da sempre lei è un' icona gay. Come è nata questa storia?
«Ho cominciato a capire il mondo gay durante la prima Canzonissima . Ricevevo lettere da ragazzi gay che non si sentivano accettati specialmente in famiglia. E mi sono chiesta: possibile che esista questo gap tra genitori e figli? Poi nel mondo dello spettacolo ci sono tante persone omosessuali e così sono diventata icona gay mio malgrado. Da anni mi chiedevano di prendere parte alle sfilate per l' orgoglio gay e così l' anno scorso sono andata a Madrid alla giornata mondiale del Gay Pride e li ho beccati tutti in una volta».
raffaella carrà
La sua storia con Gianni Boncompagni è stata fondamentale. Come è nata, perché è finita e come siete riusciti a tenere viva l' amicizia?
«Ci siamo conosciuti perché mi chiese di fare un' intervista all' alba sulle scale di Piazza di Spagna... curioso, mi dissi. La facemmo e lo trovai un po' matto, ma simpatico. Ci siamo rivisti, ma solo dopo un anno ci siamo messi insieme. È stato un connubio fantastico e di successi musicali insperati. Ma la lontananza è stata fatale: per via dei concerti in molte parti del mondo siamo stati obbligati a stare distanti per lunghi periodi, e questo alla fine ha fatto sì che l' amore si trasformasse in un affetto fino all' ultimo giorno della sua vita».
Lo stesso con Sergio Japino?
raffaella carrà
«Con Sergio è stato diverso. Siamo sempre insieme perché l' amore può cambiare, ma non muore».
Metta in ordine di importanza: amore, amicizia, lavoro.
«Se mi permette metterei al primo posto la salute, poi l' amore, il lavoro e per ultima l' amicizia, perché è un "oggetto" molto raro».
Si è mai sentita sola? E se succede cosa fa per vincere la solitudine?
raffaella carra' e pippo baudo
«Veramente sono sola quando voglio e lo faccio per radunare le idee. Per il resto non mi annoio mai, ho tante cose da fare... non esiste solo lo spettacolo, anzi...».
Si può essere madri senza avere figli e lei ne è la dimostrazione. Ci racconta il suo modo di vivere la maternità?
«Ho due nipoti verso i quali ho un sentimento paterno: ho perso prematuramente l' unico fratello che ho avuto e mi occupo di loro quotidianamente. Li adoro».
ARBORE CARRA BONCOMPAGNI ARETHA FRANKLIN
Che ricordi ha dei suoi Natali da bambina?
«I miei genitori erano separati, eravamo mia mamma, mio fratello, mia nonna ed io. Ma la mamma trovava sempre il modo di renderci felici. C' erano anche i nonni e i cugini. Facevamo un albero alto due metri e mezzo. Erano comunque bei Natali. Anche se io sono di Bologna e lì i regali arrivavano con la Befana. Poi, crescendo, quando stavo con Gianni (Boncompagni; ndr ) avevamo tre bimbe sue, più i miei due nipoti per i quali io sono un po' il papà. Facevamo un sacco di cose. Ancora adesso, anche se ognuno ha la propria vita, cerchiamo di riunirci durante le Feste. Oppure facciamo qualche viaggio insieme, oppure succede che ognuno vada per conto proprio, poi quando si torna, si fa insieme un Natale diverso».
raffaella carra' e pier paolo pasolini
Lei è credente?
«A modo mio. Sono sicuramente una persona molto spirituale e prego tanto».
Cosa le manca dell' infanzia?
«Mi manca l' infanzia. Ma non conosco la malinconia del Natale e delle Feste.
fiorello carrà 7
Certo mancano all' appello tante persone care, ma le sento ancora più vicine».
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Le piace fare regali?
«Mi piace più farli, che riceverli. E adoro impacchettarli bene per le persone a cui voglio bene. Cosa amo ricevere? Basta che non sia un soprammobile inutile. Ma non succede perché i miei amici conoscono i miei gusti e sanno che preferisco le cose utili».
Una bolognese come lei che cosa mangia la sera di Natale?
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«Sembra strano ma mangio spaghetti col tonno. Stavo lavorando con Mastroianni tanti anni fa e lui mi insegnò a fare gli spaghetti col tonno e mi disse che mangiati il 24 sera portano fortuna. Io che sono superstiziosa non ho più cambiato e quando sono a Roma li mangio sempre».
Nel cd ci sono i suoi maggior successi che hanno cantato e ballato tutti gli italiani. Quali sono i brani che le hanno regalato le maggiori soddisfazioni?
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« Rumore in assoluto è la canzone che ho riconosciuto subito. Ho detto: quella è mia. Poi A far l' amore comincia tu : non l' ho capita subito, ma è quella che ha venduto di più in assoluto. Ha avuto un grande successo nella versione di Bob Sinclair: nel film La grande bellezza ci sono ben dieci minuti di quella canzone e quando il film ha vinto l' Oscar ero gonfia come un pavone. Era un po' come se lo avessi vinto anche io. E infine Fiesta , che è pazzesca, un inno».
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Ha lasciato fuori il «Tuca tuca»...
« Adoro il Tuca tuca e ha una storia incredibile.
Lo ballai con Enzo Paolo Turchi e fu considerato troppo trasgressivo così lo cancellarono dalla televisione. Ci fu anche un articolo dell' Osservatore Romano e così lo tolsero anche dalla classifica. Dopo un po' di tempo una sera invitai a cena Alberto Sordi e gli feci riascoltare il Tuca tuca : fu lui a volerlo riportare in tv. E a lui non potevano dire di no».
Da un bel po' è lontana dalla televisione. Nostalgia?
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«No, e non solo perché sto bene anche fuori dal piccolo schermo: ho tante cose da fare, non mi annoio mai, ho la mia famiglia, i viaggi; ma anche perché oggi in tv si fa tutto troppo velocemente: non puoi chiamare un ospite oggi per averlo stasera, devi lavorarci almeno due o tre giorni...».
A quali condizioni tornerebbe?
«Solo per curiosità, per la voglia di provare a fare una cosa nuova, per amore della sfida».
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Per questo la chiamano «La signora del No».
«Vero, perché faccio solo le cose che mi vanno. Se non ho la spinta, lascio perdere».
Lei è sempre legatissima al programma Carramba , vero?
«Moltissimo e tra l' altro nel periodo natalizio abbiamo realizzato carrambate meravigliose.Abbiamo riunito famiglie che non si vedevano da 50 anni. Qualcuno ha tentato di mettere in giro la voce che era tutto falso, ma invece abbiamo sempre dimostrato che era tutto vero. E io ci tengo moltissimo ancora oggi a dire che quelle storie erano verissime, nulla di costruito».
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Un augurio per il nuovo anno?
«Buttiamo nel cestino il verbo litigare perché la lite finisce nella violenza e a pagare nella maggioranza dei casi sono le donne. E dite no all' ultimo appuntamento: è il più pericoloso».
Il pubblico femminile l' ha sempre amata.
«Sì, mi segue con particolare attenzione perché sente che sono con loro, e quando posso lo dimostro».
Anche con gli uomini non le è andata male...
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«Ho avuto fortuna con gli uomini e me la sono giocata».
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