Franco Stefanoni per il “Corriere della Sera”
SALVINI CONTRO LA FELTRINELLI
La polemica tra Matteo Salvini e la libreria Feltrinelli di Como è scoppiata ieri sui social. Ma l'innesco era di due giorni prima. «Non darò più una lira agli amici dei clandestini. W le librerie piccole e indipendenti», aveva scritto via Twitter il leader della Lega. Gli «amici dei clandestini», a cui Salvini si era riferito, erano appunto le librerie Feltrinelli, e in particolare una, quella di Como. Il motivo?
Un opuscolo, scritto in cinque lingue, intitolato Welcome to Italy , il cui scopo è dare una mano a rifugiati e migranti che arrivano nel nostro Paese senza sapere da che parte girarsi. «Mi hanno attaccato loro, hanno preso una posizione politica - racconta ora Salvini - chi vende sapere e cultura non dovrebbe comportarsi così».
SALVINI CONTRO LA FELTRINELLI
Era infatti successo questo: che venerdì la Feltrinelli di Como, con un post su Facebook, avesse scritto: «Spiace per Salvini, ma noi come in tutte le librerie Feltrinelli d' Italia distribuiamo gratuitamente fino a esaurimento scorte la guida per rifugiati e migranti». Un post provocatorio, «barricadero», dicono adesso in Feltrinelli, motivato dal comizio che il leader della Lega, la sera precedente, aveva fatto in città, nel corso della campagna elettorale a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Mario Landriscina, appoggiato anche da Forza Italia, Fratelli d'Italia e dalla lista Insieme per Como.
Salvini era andato giù duro contro la presenza dei migranti: «Via da Como». E alla Feltrinelli hanno risposto via social.
matteo salvini a otto e mezzo
La guida Welcome to Italy, stampata a livello nazionale in 20 mila copie, è legata all'iniziativa «Insieme senza muri», che il 20 maggio si era concretizzata a Milano nella marcia per l' accoglienza e la solidarietà in favore dei migranti. Spiegano in Feltrinelli: «Tanti rifugiati e migranti quando arrivano non sanno dov' è il Nord o il Sud, dove possono trovare un posto per dormire o per mangiare, di chi devono diffidare per non essere derubati. Ma per noi non si tratta di schierarsi. La nostra policy è ampia e non sposa una parte».
Il fatto è che in città il tema dell'immigrazione è molto sentito. C' è per esempio il centro di accoglienza di via Regina Teodolinda, contestato dallo stesso Salvini e che vede coinvolta la Croce Rossa tra i gestori. Curiosamente, il candidato sindaco Landriscina, medico, oltre che dirigente del dipartimento emergenze dell'ospedale Sant'Anna, è a capo anche del servizio 118 locale.
il selfie di matteo salvini dall abruzzo nella neve
«Como era una città tranquilla -, ha continuato Salvini - la gente che bivacca in giro se ne infischia delle regole, io chiedo solo che vengano rispettate». Quanto al post della libreria, il leader leghista ricorda di essere già stato preso di mira: «Non è la prima volta che Feltrinelli mi ostacola. In passato i miei libri, per esempio a Milano, si sono rifiutati di venderli».
Lo scambio di battute tra il segretario del Carroccio e la catena di librerie ha alimentato le critiche sui social. Il «cinguettio» di Salvini ha dato il via a frasi di sostegno al boicottaggio e a commenti ironici. C' è chi ha scritto al leader della Lega: «Vien da pensare che l' ultima volta che sei entrato in una libreria giravano i sesterzi».
SALVINI KUBITSCHEK
Oppure: «Perché, leggi?». Tra chi ha appoggiato il post di Salvini, in molti hanno collegato la vicenda allo ius soli in discussione in Parlamento, con considerazioni come: «Questi godono a regalare i soldi delle nostre tasse e gli immigrati appena sbarcano vengono istruiti su tutto quello che possono avere gratis». E ancora: «Perché non distribuiscono gratuitamente la Costituzione a tutti gli italiani?».