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    MAMME DA MANGIARE - ALBERTO SANCHEZ GOMEZ, IL 28ENNE CAMERIERE DISOCCUPATO SPAGNOLO CHE HA FATTO IN MILLE PEZZI LA MADRE, 68 ANNI, CON UNA SEGA DA FALEGNAME E POI SE L'E' MANGIATA, E' STATO CONDANNATO PER OMICIDIO - HA RACCONTATO ALLA POLIZIA DI AVER CONDIVISO LA CARNE MATERNA, CRUDA E COTTA, CON IL SUO CANE - PRIMA DEL BRUTALE OMICIDIO, ERA STATO ARRESTATO ALTRE 12 VOLTE PER MALTRATTAMENTI SULLA MADRE


     
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    Dagotraduzione dal Mailonline

     

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    Alberto Sanchez Gomez, 28 anni, cameriere disoccupato, è stato condannato mercoledì da un tribunale spagnolo per aver ucciso e mangiato sua madre di 68 anni, Soledad. Sanchez Gomez si è difeso sostenendo di essere stato in preda a un «episodio psicotico». Il pubblico ministero ha chiesto una pena detentiva di 15 anni.

     

    Alberto Sanchez Gomez Alberto Sanchez Gomez

    La polizia si era presentata a casa dell'uomo il 21 febbraio del 2019 dopo la segnalazione di un'amica della madre, preoccupata perché non la sentiva da più di un mese. «Sì, mia madre è qui, morta» avrebbe risposto Sanchez Gomez alla polizia che bussava alla sua porta.

     

    Una volta entrati, gli agenti hanno trovato parte dei resti di Soledad dentro ad alcuni contenitori Tupperware in frigorifero, le ossa riposte dentro ai cassetti, mentre testa, mani e cuore era disposti sul suo letto.

     

    Alberto Sanchez Gomez Alberto Sanchez Gomez

    Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Sanchez Gomez ha strangolato la madre, poi, con una sega da falegname e due coltelli da cucina, l'ha fatta in mille pezzi. Letteralmente, a detta della polizia. Nelle successive due settimane, Sanchez ha condiviso con il suo cane piatti a base della carne della madre, a volte cotti, a volte crudi.

     

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    L'uomo, che faceva uso di droghe e alcol, era stato arrestato altre 12 volte per maltrattamenti sulla mamma. Ha raccontato in tribunale di essere stato indotto all'omicidio da alcuni messaggi nascosti trasmessi dalla televisione e da voci che lo incitavano: «Uccidi tua madre». I giudici non sembrano aver creduto a questa versione e la stampa lo ha già etichettato come il «Cannibale di Ventas».

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