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    SAPETE QUAL È LA DIFFERENZA TRA VULVA E VAGINA? E CHE IL PUNTO G POTREBBE NON ESISTERE? TUTTI I FALSI MITI SULLA VAGINA E LE CURIOSITÀ CHE NON SAPEVATE: SE FORSE VI HANNO SPIEGATO CHE LA VAGINA SI PULISCE DA SOLA, FORSE NON SAPERE CHE DURANTE LA PENETRAZIONE PUÒ CRESCERE DEL 200% - LA FUNZIONE DEI PELI ANCHE DURANTE IL SESSO, IL RIMEDIO AL MAL DI TESTA E I NUOVI ORIZZONTI DEL “PUNTO A”…


     
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    Lorena Sironi per "www.it.yahoo.com"

     

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    Nonostante sia un termine medico e i tempi siano, diciamo, sufficientemente “maturi”, alcune persone pronunciano la parola vagina ancora con un certo imbarazzo, come se fosse un argomento tabù. Un approccio, questo, che nel corso del tempo ha generato spesso incomprensioni e falsi miti.

     

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    Da una ricerca condotta da Essity in collaborazione con l’Istituto Nazionale AstraRicerche emerge come in Italia una persona su cinque non sappia dove sia esattamente collocata la vulva, mentre una su tre ritiene che sia uguale in tutte le donne. Per non parlare della differenza tra vulva e vagina: solo il 31% degli intervistati è consapevole che sono due organi diversi. Insomma, quando si parla dell’apparato genitale femminile i fattori da tenere in considerazioni sono diversi. Qui di seguito trovare dieci curiosità che (forse) non sapevate, utili per sfatare anche qualche mito.

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    La vagina si pulisce da sola

    L’igiene intima è necessaria per lavare la parte esterna, la vulva. La parte interna invece, quindi la vagina, si pulisce da sola. La vagina ogni giorno produce fluidi che servono a pulire le cellule morte e tenerla in salute. Alcuni prodotti in commercio per l’igiene intima femminile possono addirittura danneggiare la vagina, alterando il pH naturale e aumentando il rischio di irritazione.

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    Non esistono vagine uguali

    Che le ragazze minute abbiano una vagina più piccola e stretta è assolutamente un falso mito! La vagina non può essere stretta, poiché le sue pareti sono elastiche: durante il sesso può raggiungere anche il doppio della sua dimensione. La misura media di una vagina è di 8 centimetri, che possono aumentare a 10 durante l’eccitazione. Le labbra, invece, possono variare in lunghezza da 3 a 7 centimetri. Ma non è tutto, la vagina ha una buona capacità di allungarsi e durante la penetrazione può crescere del 200 per cento. Anche la dimensione e la forma del clitoride variano da donna a donna, così come il colore: la pelle della vulva varia a seconda della carnagione.

     

    Questione di anatomia

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    Spesso vulva e vagina vengono utilizzate per indicare genericamente le parti intime femminili. Ma non è corretto. Il termine vagina si riferisce alla parte interna dei genitali, quella nascosa e che si estende dalla cervice all’imene. La vulva, invece, indica la parte esterna, quella che è visibile sotto il “Monte di Venere” (o “Monte del pube”) e che comprende clitoride, uretra, labbra e pube.

     

    Post parto

    Dopo il parto la vagina mantiene la sua dimensione, forma e tono naturale, ma in alcuni casi potrebbero essere necessari alcuni mesi per tornare com’era. Per accelerare questo processo potrebbero essere molo utili gli esercizi per il pavimento pelvico.

     

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    Viva i peli

    Oltre a fungere da indice di maturità sessuale, i peli possono ridurre l’attrito esterno durante il sesso e impediscono ai batteri dannosi di entrare in contatto diretto con la vagina.

     

    Nulla può sparire al suo interno

    Se al momento di sfilare un assorbente interno vi è capitato di non trovarlo, probabilmente è compresso nella parte superiore della vagina dove, autonomamente, è impossibile arrivare. In questo caso, anche per evitare possibili infezioni, è necessario rivolgersi a un ginecologo.

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    Orgasmo come rimedio al mal di testa

    Durante l’orgasmo, il corpo rilascia endorfine, sostanze chimiche di benessere, che oltre a provocare euforia, svolgono un’azione antidolorifica. Nel 2008, la South Illinois School of Medicine ha condotto uno studio su 52 donne che soffrivano di emicrania da cui è emerso che 16 di loro avevano registrato un significativo miglioramento del dolore dopo l’orgasmo.

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    La nascita del punto G

    Fu il dottor Ernest Gränfenberg, nel 1940, a identificare la zona erogena conosciuta come punto G, ma si è dovuto aspettare fino al 1982 perché venisse coniato il nome punto G.

     

    Punto G o punto di domanda?

    Nel 2008 uno studio italiano ha individuato il punto esatto della zona erogena chiamata punto G e scoperto che moltissime donne non ce l’hanno. Nel 2020, invece, è stato messo in dubbio che questo punto esista davvero. Lo studio, pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology, è stato condotto da Terence M. Hines, esperto della Pace University, secondo cui le prove sono troppo deboli per affermare con certezza che il punto G sia reale o che sia essenziale stimolarlo per avere un orgasmo. Inoltre, focalizzarsi esclusivamente sul punto G è molto limitante e può indurre il o la partner a concentrarsi troppo su di esso, invece di trovare una valida alternativa!

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    I nuovi orizzonti del punto A

    È la zona erogena della fornice anteriore è collocata all’estremità della vagina, proprio di fronte alla cervice. Quando viene stimolata, reagisce con contrazioni e produce lubrificante. Stimolata assieme al punto G regala orgasmi più forti e prolungati.

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