Riccardo Lo Verso per www.corriere.it
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Il grande bluff è stato smascherato grazie alle telecamere dei poliziotti della Digos di Palermo. Finte vaccinazioni anti Covid in cambio di soldi. Poco prima dell’iniezione l’infermiera svuotava il contenuto della siringa su una garza. L’infermiera si chiama Maria Lo Brano. Lavora all’ospedale Civico, il più grande della città, ma faceva gli straordinari all’Hub vaccinale allestito alla Fiera del Mediterraneo.
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Adesso è in stato di fermo assieme a Filippo Accetta, leader palermitano del movimento ‘no vax’, e ad un amico di quest’ultimo, Giuseppe Tomasino. Sono indagati per falso e corruzione. Sarebbero stati loro a pagare per la messinscena. Fino a 450 euro per fare finta di essersi vaccinati, ottenere la certificazione e scaricare il green pass. Anche una collega di Lo Brano e un poliziotto avrebbero approfittato dei favori dell’infermiera che risponde pure di peculato: si sarebbe appropriata di un bene dello Stato, i vaccini.
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L’indagine è partita da un controllo al porto di Palermo. Accetta, in compagnia dei figli, lo scorso settembre mostrò dei referti «alterati» di tampone negativo. L’obiettivo della Procura era scovare chi li avesse falsificati e i telefonini sono finiti sotto intercettazione. Gli indagati sono stati seguiti passo dopo passo il giorno in cui andarono a vaccinarsi. Saltarono il passaggio dell’anamnesi e andarono dritti dall’infermiera. Non c’era motivo di conoscere eventuali patologie pregresse.
Cosa accadde si è scoperto dalla voce dei protagonisti. Accetta e Tomasino parlavano del vaccino visto «buttare nella bambagia» e «altri 400 euro» che non intendevano pagare per la seconda dose. I poliziotti, d’intesa coni vertici della struttura sanitaria, hanno deciso di accendere le telecamere. Non è stato complicato stabilire dove piazzarle, visto che il telefono dell’infermiera ha iniziato ad essere bollente.
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«Ci vediamo al corridoio C» , diceva a persone a cui dava del tu. Le telecamere hanno registrato una decina di finte vaccinazioni. E potrebbero non essere le uniche. L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ha annunciato il licenziamento dell’infermiera. Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e l’aggiunto Sergio Demontis spiegano che le indagini «hanno permesso di escludere, allo stato, il coinvolgimento dei medici operanti all’interno del centro vaccinale e dei funzionari responsabili dello stesso».
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Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo, che alla Fiera del Mediterraneo ha il suo quartier generale, ribadisce di aver fornito «tutto il supporto possibile agli investigatori. Con gli arresti di oggi - aggiunge - si chiude un capitolo triste, e insieme, sconcertante. In questa vicenda, tutti i lavoratori della Fiera del Mediterraneo ci sentiamo traditi e danneggiati».
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Le indagini, però, vanno avanti. I numeri potrebbero essere molto più ampi dei casi finora scoperti. Si guarda soprattutto alla figura di Accetta, leader del movimento no vax che voleva candidarsi con la Lega alle prossime elezioni comunali di Palermo. Scendeva in piazza in giro per d’Italia. Invitata il popolo ad aprire gli occhi contro io vaccini perché, diceva, «dobbiamo solo resistere, la verità verrà a galla». Sui social postò un video in cui fingeva di vaccinarsi con una boccetta di un prodotto per il corpo della Johnson & Johnson. Solo che, secondo l’accusa, ad un certo punto la finzione sarebbe stata al centro di un patto corruttivo.
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