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    SAPORE DI VANZINA – DAL POLLO COI PEPERONI DI "VACANZE DI NATALE" AL ''PRANZO DELLA DOMENICA'': IL RAPPORTO DEL CINEMA DEI VANZINA CON IL CIBO – CONVERSAZIONE TRA LUCA GUADAGNINO E MARCO GIUSTI: “I SUOI FILM METTONO IN SCENA I NUOVI RAPPORTI DI CLASSE, PENSO ALL’USO DELLA PAPAYA NELLE FINTE BIONDE. UN SUO IDEALE MENU AVREBBE SENZ’ALTRO GLI GNOCCHI, LE ARAGOSTE E…”


     
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    Luca Guadagnino per "Vanity Fair"

     

    le finte bionde le finte bionde

    Carlo Vanzina, certamente il cineasta italiano della sua generazione più acuto ed umile, cinetico e sofisticato che abbiamo avuto, ha sfiorato la tavola e il cibo quasi in modo ritmico per quarant’anni fino il trionfo tematico del bellissimo Pranzo della domenica nel 2003.

     

    de sica carlo vanzina de sica carlo vanzina

    Il fatto che il cinema di Vanzina abbia funzionato anche come barometro scientifico e visionario di chi siamo e saremo in quanto società italiana è universalmente chiaro a tutti: noi italiani cafoni e arrivisti dei film anni ’80 così impressionanti per precisione tanto da ritrovarci essere qua ed ora nel nostro presente ad arrabbattarci con le stesse debolezze e cialtronaggini, ambizioni e gusti indovinate dai Carlo Vanzina.

     

    marco giusti e luca guadagnino marco giusti e luca guadagnino

    Marco Giusti, altro super sofisticato palombaro delle viscere del Cinema, ha un debole speciale per Vanzina “lui è stato un regista dei piaceri borghesi, delle borghesie romane e milanesi come fossero un prolungamento dei Parioli e però credo che per esempio un film come Eccezziunale veramente o Vacanze di natale fossero film sovversivi sui rapporti di classe, film sovversivi perché diventano prototipi di un idea di società”.

     

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    Non subito il cinema apparentemente svagato di Carlo e del grande fratello Enrico aveva preso le coscienze critiche, “ci sembrava un cinema vintage che lavora sul passato ma capimmo in ritardo che in realtà erano in grado di forgiare un idea del presente” continua Marco, “Carlo Vanzina, e noi all’inizio non capimmo subito questa cosa, mischiava il padre Steno, Mario Monicelli e Dino Risi come fossero i suoi tre padri cinematografici che rendevano il suo tocco di cinema del tutto naturale, solo all’apparenza semplice”.

     

    vacanze di natale vacanze di natale

    Nella lunga filmografia zeppa di successi di Vanzina il rito topico del sedersi a tavola del rapportarsi al cibo è tornato mille volte: “in realtà con il cibo, con la tavola, con il rito del ristorante i film di Carlo mettono in scena i nuovi rapporti di classe, penso per esempio all’uso della papaya nelle Finte Bionde con un personaggio di Vigna Stelluti, periferia arricchita romana, che dice al cameriere del ristorante la “a me la papaya piace in faccia” e quello risponde “ce credo l’hai magnata con le puntarelle” una cosa molto romana e divertente” così Vanzina già trent’anni fa introduce il desiderio aspirazionale per l’esotico con il sapore ultra romano e coatto, che adesso vediamo folgorante nelle foto di Pizzi dove bocche imbelli si spalancano al boccone del contemporaneo.

     

    in ricordo di carlo vanzina 5 in ricordo di carlo vanzina 5

    Sempre Giusti ci dice che “in Vacanze di Natale dove c’è questa scena stupenda con Christian de Sica che torna da NY  alla proposta culinaria di pollo coi peperoni risponde ‘aggiudicato!’  per non dire della pera per sciogliere il mantecato di mamma!”

     

    Nel 2003 Vanzina gira un film malinconico e dolcissimo, Il pranzo della domenica dove riesce a usare la tavola per mettere assieme i paradossi dei rapporti di classe con il comunista il destrorso etc che si riuniscono al desco e così riescono a parlarsi. 

     

    de sica carlo vanzina de sica carlo vanzina

    Un ideale menù di Vanzina avrebbe senz’altro gli gnocchi con il semolino di questo film, le aragoste a Cortina d’Ampezzo delle Finte Bionde nel ristorante chic dove va Montezemolo, la pajata, i fagioli con le cotiche, il risotto alla milanese…

     

    “Carlo era unico e fatto del tessuto di un cinema nobile e molto consapevole”, sospira Marco Giusti, “mi manca già”. Già è proprio così.

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    il pranzo della domenica il pranzo della domenica

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