Barbara Ardù per La Repubblica
VISITE FISCALI4
Debutta il Polo unico per le visite mediche di controllo. Tutto farà capo all' Inps. Fuori dal gioco le Asl. E Tito Boeri, presidente dell' ente previdenziale, quello che alla fine paga il "conto" per i malati, nella presentazione ha insistito sulla parola «unico». Per chiarire che gli assenteisti "cronici" nel pubblico impiego e i "pigri" nel privato (molti meno), avranno poca possibilità di farla franca. Da domani si cambia. Sarà l' Inps a inviare il medico a casa del lavoratore malato e non sarà più necessaria la richiesta del datore di lavoro.
Visite fiscali
Ci saranno visite fiscali "d' ufficio" anche nel pubblico impiego (nel privato era già previsto) e anche più volte nel corso della stessa giornata. Il Polo unico, è quasi inutile chiarirlo, ha un obiettivo preciso, abbattere l' assenteismo mascherato per "malattia", che ha un suo picco nei giorni vicini a una festività o a un week end (ricordate Roma senza vigili nel Capodanno 2015?).
INPS
E visto che l' assenteismo non è uguale ovunque, ma sale e scende a secondo della Regione, a vigilare su tutto sarà un cervellone elettronico, Savio. L' Inps già dal 2005 riceve telematicamente tutti i certificati di malattia. Ora però il sistema Savio elaborerà i dati che arrivano. «Non certo a caso», ha chiarito Boeri. Ma scegliendo le patologie dove la prognosi è di pochi giorni. Concentrandosi nelle date sensibili, fino a "indagare" sulle storie mediche personali dei lavoratori rimasti a casa. Un Grande fratello, ma solo per fermare i furbi. Ogni mattina il cervellone deciderà a chi andare a far visita.
TITO BOERI
Il messaggio arriverà in modo automatico ai medici incaricati, che purtroppo «sono distribuiti male sul territorio», ha sottolineato Boeri. Ma si provvederà. Cambieranno (non subito) anche le fasce di reperibilità, diverse per pubblici e privati (7 contro 4). Boeri vuole uniformarle, 7 ore per tutti. Il decreto per unificarle non è ancora stato firmato, ma tanto si parte. C' è da attendersi più controlli? Sì, c' è una possibilità su 20 che al citofono suoni il medico. L' obiettivo è aumentare i controlli, nel breve termine a 500mila, ma in teoria si potrebbe andare avanti all' infinito.
Le risorse? «Per quest' anno abbiamo 17milioni, ma a regime ne avremo 50, sufficienti», ha dichiarato Boeri. Anche perché il punto è arrivare un risparmio per la pubblica amministrazione e a una più alta produttività del lavoro. E soprattutto a una giusta equità tra chi la mattina si alza per andare in fabbrica o in un mall e chi dietro la scrivania di un ufficio statale. Nel pubblico ci si ammala in media 11 giorni l' anno, nel privato si scende a 5 giorni.
IMPIEGATI PUBBLICI
Il Polo Unico toccherà all' incirca quasi 3 milioni di lavoratori delle amministrazioni dello Stato. Ne saranno esclusi tutti i dipendenti di Forze armate, forze di polizia e vigili del fuoco. Gli ultimi dati raccontano che nel privato nel 2015 sono stati effettuati circa 600mila controlli su 12 milioni di certificati di malattia presentati. Per il pubblico si punta a superare a regime questa percentuale e di andare quindi oltre le 300mila visite. Ma non a caso e non ovunque. Più si scende la Penisola più alto è il numero di lavoratori pubblici che cadono malati. Ma è nelle Isole che i malanni non risparmiano nessuno.