Riceviamo e pubblichiamo da Andrea Scanzi:
Caro Dago,
scanzi
Mi fa molto ridere (sì, ridere) che negli ultimi giorni la destra più sottosviluppata, quel che resta del tragicomico renzismo e i “giornalisti” più dissestati abbiano ritirato fuori la mia diretta del 25 febbraio, di cui già tante volte avevo parlato e per la quale miliardi di volte ho già chiesto scusa (per le parti sbagliate o decisamente poco profetiche). Oltretutto sta girando un video tagliato in maniera criminale, e i titoli che lo accompagnano sono comicamente diffamanti e falsi. Poraccitudine allo stato brado.
ROBERTO BURIONI
La verità é che nessuno oggi potrebbe attaccarmi, perché tutti (o quasi) a febbraio dicevano e pensavano quelle cose lì. A partire da Salvini (il 27 febbraio, due giorni dopo il mio video), e il fatto che ora gli ultrà Salviniani mi insultino con toni da minorati eunuchi dimostra che per essere salviniani non serve essere idioti, ma per essere ultrà salviniani è proprio un requisito basilare.
Non possono attaccarmi (e infatti non lo fanno) Sala, Zingaretti, Gori, Zaia, Fontana, Gismondo, Carofiglio, Crepet, Cacciari, Giletti, Cecchi Paone, Galli, Trump, Johnson (ops), Macron, Bolsonaro. Eccetera eccetera eccetera. Ci siamo cascati tutti.
Soprattutto: fare polemiche sulla sottovalutazione (di tutti), oggi, a che serve? Immagino solo a vendicarsi di un avversario. Che dire? Beati coloro che, di questi tempi, trovano la voglia di impegnarsi in simili attività malamente masturbatorie.
maria rita gismondo 1
Confesso però di essere sollevato: se gli attacchi arrivano dall’uomo che sussurrava al mononeurone e dice cose giuste solo quando lo imita Marcoré (gasparri), l’ape regina che non ce l’ha fatta (tal sardone), lo sciacallo démodé pettinato coi petardi che insultava Nadia Toffa perché osava parlare di cancro (filippofacci) e l’omofobo quasi-squadrista che definiva i meno abbienti “stock di poveri” (pelattin), direi che mi è andata bene. Anzi benissimo. Se gli attacchi arrivano da gente così, mi viene quasi voglia di rivalutare quel mio video del 25 febbraio, così pieno di speranze frustrate (purtroppo) e cazzate inaudite (innegabilmente). Vorrà dire che, con certi giuggioloni di quarta fila, d’ora in poi sarò ancora più duro.
conte speranza
Per capire il clima di febbraio e avere un minimo di onestà intellettuale, basterebbe risentire cosa dicevano all’epoca il ministro della Salute (peraltro bravo) Speranza e l’intoccabile Burioni. Sì: Burioni. Quello che oggi dicono: “Eh, lui sì che aveva previsto tutto!”. Ma col cazzo, Dago. Col cazzo. A febbraio Burioni andò da Fazio e disse: “Rischi per l’Italia? ZERO”. E poi su Twitter: “Preoccupatevi più del meteorite che del virus”. Io ho creduto a esperti così, come immagino tutti. E ho fatto male. I primi a non capirci nulla sono stati proprio loro.
PURTROPPO abbiamo sbagliato quasi tutti. Io di sicuro. E mi spiace tanto che sia accaduto: non per le critiche ricevute (stica), ma perché un incubo così era difficile da immaginare. Così come da vivere.
Alla prossima.
Andrea Scanzi