1 - MARCONI E CASSINA GLI OTTIMISTI
Antonio Dipollina per "la Repubblica"
1 - I soldi non danno la felicità, alla fine si va sempre alla ricerca di qualcos'altro che renda la vita degna di essere vissuta. Per esempio, sulle tribune del beach volley femminile, intento ad ammirare le fasi di gioco, è stato avvistato Bill Gates.
2 - Ormai già famoso il tremendo lapsus di Franco Bragagna alla partenza della maratona femminile. C'era inquadrato il Ponte londinese dei Frati Neri e Bragagna ha detto "dove venne trovato il cadavere di Licio Gelli". In attesa di scoprire le oscure origini del lapsus, a Bragagna hanno comunicato l'errore pochi secondi dopo e lui si è scusato con enorme imbarazzo.
FRANCO BRAGAGNA3 - Commentatori tecnici micidiali sui destini azzurri, con equa spartizione tra Rai e Sky. Sulla pay-tv il tuffatore Tommaso Marconi vede il tuffo decisivo della Cagnotto e prorompe: "Mi sbilancio, è bronzo!". Passerà il resto della sera a scusarsi. Nel pomeriggio sulla Rai Igor Cassina si era lanciato in previsioni sicure di medaglia per Busnari anche a cose quasi fatte, inutilmente Andrea Fusco ha cercato di frenarlo. È andata così.
Licio Gelli x4 - Ieri sera, con tre grossi eventi in contemporanea è entrata in scena Raisport 1 per dare pallanuoto e beach volley (ma allora si può? E perché non si può sempre?). La prima semifinale dei 100 è andata in diretta interrompendo i tuffi, quella con Bolt no, la terza sì. L'unica certezza rimane la linea al Tg2, che ieri ha chiuso così una delle sue edizioni: "La sonda scenderà su Marte. Troveranno i marziani?".
tania Cagnotto5 - "Di una cosa sono certo, nella vita non vorrei essere l'ex di Jessica Rossi" (da Twitter). "Il coreano ha una caratteristica precisa: non si taglia mai le unghie prima del match, per scaramanzia" (telecronaca di badminton, Sky). "In gara per una medaglia la Cragnotto" (Scritta ripetuta in sovrimpressione al Tg2). "Ripartiamo con l'uomo in più" (telecronaca di Italia-Usa di pallanuoto femminile, Sky).
6 - Stefano Bizzotto: "Riesci già a mettere ordine nei tuoi pensieri o è troppo presto?"
Tania Cagnotto: "In che senso?"
7 - "Blake non ha grandi speranze. La sua unica chance è quella di stargli davanti ai quaranta metri e sperare che Bolt si indurisca vedendolo lì". (Stefano Tilli, Rai)
2 - IL CALCIO ITALIANO NON HA FUTURO...
Curzio Maltese per "la Repubblica"
Basta un rapido giro negli stadi londinesi, dal nuovo Wembley allo splendido Emirates dell'Arsenal allo Stamford Bridge del Chelsea, per capire che il calcio italiano non ha futuro. Qui sono 20 o 30 anni in avanti. In tutto: accesso agli impianti, comodità, tecnologie, ristoranti, negozi e perfino prezzi. Migliaia di italiani fanno la fila a Piccadilly Circus per comprare maglie di tutti i club del mondo, a metà o a un terzo del costo in patria. Se togli lo stadio della Juventus, il solito fiore nel fango, si capisce perché gli spettatori del campionato calino a vista d'occhio.
Jessica RossiIl Parlamento ha appena votato una nuova legge sugli stadi che servirà ad autorizzare speculazioni e colate di cemento, certo non ad ammodernare gli impianti. I club italiani fiutano l'aria e non si sono neppure presentati a Londra per seguire i nuovi fenomeni brasiliani. Se va bene, possiamo permetterci qualche ventenne talento africano o asiatico. La grande speranza ora è di attirare anche in Italia gli investitori arabi o cinesi. Ma un emiro o un miliardario di Shanghai che vedono prima l'Emirates o l'Allianz Arena e poi San Siro, l'Olimpico o il San Paolo, secondo voi, dove decideranno di mettere i soldi?
3 - PICCADILLY...
Enrico Franceschini per "la Repubblica"
Per capire come funziona lo sport in Gran Bretagna, bisogna fare una visitina alla Westminster School, la scuola privata da cinque anni in testa alla graduatoria del Financial Times per rendimento accademico. Sorge di fianco a Westminster Abbey, costa circa 30 mila euro di iscrizione l'anno e i suoi allievi, oltre a ricevere eccellente istruzione, praticano canottaggio, scherma, tennis, nuoto, atletica, judo e tiro a segno.
Lord Moynihan, presidente della British Olympic Association, ha definito ieri "inaccettabile" il fatto che il 50% delle medaglie vinte dal suo paese provengano dalle scuole private, a cui accede soltanto il 7% della popolazione del regno. «È una delle più scandalose statistiche dello sport britannico», afferma il baronetto, la dimostrazione che qui le Olimpiadi sono un gioco prevalentemente classista, d'elite. Ma il problema è più ampio: quel 7% di giovani usciti dalle scuole private produce, oltre a metà dei campioni olimpici, anche metà dei banchieri, dei manager, degli avvocati, dei medici del Regno Unito. Parafrasando lord Moynihan, è una delle più scandalose statistiche della società britannica.