Fulvio Cerruti per “La Stampa”
SCIMMIA
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha espresso dolore e preoccupazione per l'uccisione di diverse scimmie in Brasile dovute ai timori di contagio da vaiolo delle scimmie. Il sito G1 racconta che 10 esemplari sono state avvelenati in meno di una settimana nella città di Sao Jose do Rio Preto, nello stato di San Paolo. Una zona dove erano stati riscontrati casi di infezioni. Incidenti simili sono stati segnalati in altre città.
«La gente deve sapere che la trasmissione che vediamo ora avviene tra gli esseri umani», ha detto Margaret Harris, portavoce dell'OMS, durante una conferenza stampa a Ginevra aggiungendo che, nonostante il nome, le scimmie non sono i principali trasmettitori della malattia e non hanno nulla a che fare con l'epidemia: il virus è stato identificato con il nome di “vaiolo delle scimmie” perché è stato identificato per la prima volta nelle scimmie tenute per la ricerca in Danimarca, ma la malattia si trova in un certo numero di animali e più frequentemente nei roditori.
pustole vaiolo delle scimmie
Il Brasile conta più di 1.700 casi di vaiolo delle scimmie e il 29 luglio il ministero della salute del Paese ha confermato un decesso correlato alla malattia: la vittima era un uomo con una bassa immunità e comorbidità. Il contagio può avvenire dagli animali all'uomo, ma il recente focolaio è correlato a contatti solo umani: «Le preoccupazioni dovrebbero riguardare dove come sta circolando nella popolazione umana e cosa possono fare gli esseri umani per proteggersi dal riceverlo e trasmetterlo. Le persone non dovrebbero certamente attaccare nessun animale».
vaiolo delle scimmie
Harris ha affermato che il modo migliore per tenere a freno il virus è «se le persone riconoscono di avere sintomi e cercano aiuto e cure mediche e prendono precauzioni per evitare che venga trasmesso». Ciò richiede una sensibilizzazione tra le persone più a rischio.
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