Paolo Levi per la Stampa
FILLON MACRON LE PEN
Scontro a cinque per l' Eliseo: a meno di 40 giorni dalle elezioni presidenziali francesi i cinque principali candidati in lizza per la poltrona più importante di Francia si sono battuti nel primo duello televisivo nello studio trasformato in arena di Tf1.
Una prima assoluta in Francia. Subito scintille fra i due favoriti, Emmanuel Macron (En Marche) e Marine Le Pen (Front National).
«Signora Le Pen, lei vuole spaccare la società francese», ha tuonato il candidato europeista, replicando alla leader dell' estrema destra che aveva tentato di provocarlo sul burkini e la laicità. Ad aprire le danze, secondo le regole del sorteggio, è stato François Fillon, il candidato ultraliberale travolto dal PenelopeGate, lo scandalo sugli impieghi fittizi a moglie e figli.
FILLON
Rivolgendosi alla telecamere, ha promesso di «liberare i francesi dalla burocrazia, dalle troppe regole che bloccano i progetti e la vita dei nostri concittadini. In meno di dieci anni - ha promesso il candidato dei Républicains - saremo la prima potenza europea». L' ex candidato forte ormai escluso dal ballottaggio nei sondaggi ha poi promesso di ridurre l' età penale da 18 a 16 anni. «Mi chiedo perché non l' abbia fatto quando era primo ministro?», l' ha attaccato in diretta Le Pen.
MARINE LE PEN RIFIUTA DI INDOSSARE IL VELO IN LIBANO
Mentre su Twitter sono scoppiate polemiche sulla sua proposta di ripristinare l' uniforme a scuola. «Si, a diecimila euro...», ha ironizzato qualcuno, in riferimento all' ennesimo scandalo che investe il candidato della Destra, quello sui vestiti di alta sartoria che si è fatto regalare da un influente faccendiere. Le Pen, l' unica donna nell' arena, ha inveito, ancora una volta, contro l' Unione europea.
«Voglio essere la presidente della Repubblica francese, quella vera, non amministrare quella che è diventata una vaga regione dell' Unione europea». È poi tornata a battere contro «la cancelliera Merkel» e le «istituzioni sovranazionali che ci governano». In due parole si è detta la paladina dell"«indipendenza nazionale e dell' integrità del territorio.
Milioni di connazionali sono morti per questo». Stop anche all' immigrazione. «La Grecia e l' Italia sono sommerse»; ha deplorato la leader anti euro che vuole ripristinare le frontiere e non esclude la possibilità di un referendum per l' uscita della Francia dall' Unione.
MACRON
Tutto il contrario dei candidati della gauche, il socialista Benoît Hamon e quello della sinistra alternativa Jean-Luc Mélenchon, che tendono la mano ai migranti. Mentre Emmanuel Macron promette una gestione ferma ma solidale. Secondo un ultimo sondaggio Elabe per Bfm-TV, è lui a guidare il primo turno, con il 25,5% delle intenzioni di voto, tallonato da una Le Pen in calo al 25%. Fillon è lontano dietro al 17,5%. Pronfondo rosso per Hamon e Mélenchon, rispettivamente al 13,5% e al 13%.Le elezioni presidenziali francesi si terranno in due turni il 23 aprile e il 7 maggio.
MARINE LE PEN RIFIUTA DI INDOSSARE IL VELO IN LIBANO
LE PEN TRA GLI IMPRENDITORI PRO EURO
Leonardo Martinelli per la Stampa
Arriva trafelata sotto stucchi dorati e gli antichi drappeggi color carta zucchero alle finestre: si aprono su un parco privato, nel cuore di Parigi. Marine Le Pen sorride molto meno del solito. L' hanno convocata gli imprenditori e l' alta finanza dell' influente associazione Ethic, timorosi per patrimoni e aziende, in una Francia senza euro: la sua. L' hanno voluta lì, per una volta lontana dalle telecamere, per capire, se sarà eletta, cosa diavolo voglia fare delle loro vite e dei loro soldi.
EMMANUEL MACRON BRIGITTE TROGNEUX
La scena si è svolta qualche giorno fa al Cercle de l' Union Interallié. La cravatta è obbligatoria, il personale in livrea, il lucidascarpe automatico imprescindibile nelle toilettes. Sophie de Menton, alla guida di Ethic, va subito al sodo. «Un grazie a Marine Le Pen. Due candidati alle prossime presidenziali, Benoit Hamon e Jean-Luc Mélenchon, si sono perfino rifiutati di venire. Lei, invece, ha accolto il nostro invito. Però, signora, le abbiamo inviato le nostre proposte in campo economico e ha detto di no a tutto.
Solo Mélenchon è arrivato a tanto. Ormai è come lui, di estrema sinistra». «E lei - incalza la Le Pen - è di estrema destra? Per me ci sono patrioti e mondialisti, chi crede ancora nella Francia e chi no. Niente più. Di certo non la destra, né la sinistra».
È chiaro, la camaleontica Marine, che si adatta sempre furbescamente all' interlocutore, progressista con gli ex elettori socialisti del Nord e reazionaria con i tradizionalisti del Sud, stavolta va a ruota libera. Tanto il voto di questi non l' avrà mai, manco morta. Come non ha strappato neppure uno straccio di finanziamento a una banca francese per la sua campagna. Esordisce così: «Credo nel libero mercato ma anche nel ruolo che ha, nel regolare e stimolare l' economia, lo Stato.
Questo deve finanziare la ricerca.
MARINE LE PEN
E con i grandi appalti pubblici in Francia abbiamo fatto crescere grandi aziende. La penso come il generale de Gaulle o Georges Pompidou». Due nomi, che per questa platea valgono molto. Aggiunge perfida che manterrà l' imposta patrimoniale, non proprio una bella notizia per gli astanti.
L' indipendente Emmanuel Macron, invece, la vuole sensibilmente ridurre. E François Fillon, candidato della destra, eliminare.
Si alzano le mani, tante domande (e tutti discreti sull' identità). Ecco: «Sono un imprenditore. Ho bisogno dell' euro e dell' apertura dei mercati, se ne rende conto?». E lei: «Il mio sarà un protezionismo intelligente: imporrò tasse all' import solo quando sarà necessario. Lo fanno tutti, Theresa May nel Regno Unito e Trump negli Stati Uniti. Il mondo anglosassone sta chiudendo il grande libro dell' ultraliberismo, mentre noi restiamo sulla Luna».
MACRON E LA MOGLIE
Altri propongono «di farla finita con quest' amministrazione statale così pesante in Francia. Bisogna privatizzare parte dei servizi pubblici, soprattutto sociali». La Le Pen risponde: «Quando si privatizzano i servizi, diventano sempre più cari. Per voi ricchi non ci sono problemi. Ma dei poveri cosa ne facciamo?». Ritorna sull' euro: «Non è malato, è già morto. Dobbiamo uscirne prima che sia troppo tardi. In Italia la situazione prima o poi esploderà. E noi non dovremo essere lì, per pagare». Una signora teme che, «se lei vincerà, gonfieranno il debito pubblico e quello delle nostre aziende».
MARINE LE PEN
«Questa è la strategia della paura, alla quale vi hanno abituato - risponde la Le Pen -. Guardate cos' è successo dopo il referendum sulla Brexit. L' economia del Regno Unito va a gonfie vele».
Se ne va, con un mezzo sorriso, vagamente scocciata. Hugues Franc, fondatore di Beeleev, società di servizi per l' internazionalizzazione delle imprese, assicura che «non la voterò». Lui, amico intimo della famiglia Invernizzi, un pezzo della storia del capitalismo italiano, preferisce Fillon «e degli scandali non me ne importa: mica ci vuole un santo all' Eliseo.
Lui vuole difendere gli interessi nazionali, senza uscire dall' euro».
Poi aggiunge: «Certo, è una donna intelligente: fa paura».
MACRON E LA MOGLIE 2 FILLON LE PEN