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    BOLLE, GIÙ DALLA SCALA - NESSUN TECNICO MONTA LE SCENE, LO SCIOPERO DEI LAVORATORI DEL PRIMO TEATRO ITALIANO FA SALTARE IL BALLETTO "L'HISTOIRE DE MANON" A POCHE ORE DAL DEBUTTO - IL SOVRINTENDENTE PEREIRA: "SONO DISTRUTTO, MI SCUSO"


     
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    Pierluigi Panza per il “Corriere della Sera”

     

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    Altro che mezze luci. Luci spente e palco negato per Roberto Bolle e Svetlana Zakharova ieri sera alla Scala.
     

    Finisce così, com' era finito anche il libretto dell' Abbé Prevost da cui è tratta, L' histoire de Manon in programma ieri sera: nel 1731 il libretto fu bandito mentre ieri la «prima» è stata annullata per sciopero.
     

    Nonostante l' annunciata astensione dal lavoro proclamata dai tecnici della Cgil sin da fine ottobre (il motivo è la necessità di nuova occupazione per il palcoscenico) , nei giorni scorsi si pensava di riuscire a rappresentare il balletto in forma scenica ridotta. Ieri, invece, in un clima pesante, anche i lavoratori non aderenti ad alcuna sigla non si sono presentati. E così, a contrario di quanto avvenuto per il concerto del Primo Maggio per Expo, lo spettacolo è saltato.
     

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    «Siamo estremamente dolenti», ha dichiarato la direzione Scala in una nota. «Trattandosi di uno sciopero dichiarato unilateralmente dalla Cgil, mentre le altre sigle Uil, Fials e Cisl avevano deciso di lavorare, abbiamo sperato che si presentasse al lavoro un numero di tecnici sufficiente a piazzare il pavimento del ballo. Queste condizioni minime non si sono verificate. Il Teatro ringrazia le étoiles, il Corpo di Ballo, l' Orchestra, il maestro David Coleman che si sono adoperati perché l' opera andasse in scena e si scusa con il pubblico» (i biglietti saranno rimborsati).
     

    Con il pubblico, solo il sovrintendente Alexander Pereira ci ha messo la faccia (come già accaduto in occasione del forfait di Cecilia Bartoli). Ha fatto entrare in teatro le persone giunte anche da lontano e non avvertite in tempo. Molti gli stranieri. È salito sul palco e, scusandosi, ha detto: «Abbiamo aspettato sino alle cinque.

     

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    Sarebbero bastate cinque persone per montare il palco. Sono distrutto». La gente ha applaudito e sono entrati i ballerini. Quindi ha distribuito biglietti da visita impegnandosi a invitare gli spettatori delusi alle prove del corpo di ballo.
     

    Per la Cgil quello del teatro è stato un atto irresponsabile. «Non era mai accaduto, di fronte a una proclamazione di sciopero, che non si avvisasse per tempo il pubblico e si tentasse una forzatura nei lavoratori sperando nella loro divisione - ha dichiarato Giancarlo Albori, SLC Cgil nazionale, area democratica e lavoro -.

     

    La responsabilità e la compattezza dei lavoratori ha respinto questo atto». Per Massimo Ferrari, tecnico di palcoscenico Cgil «lo sciopero è riuscito nonostante i tentativo della direzione». Paola Bencivegna, segretaria SLC Cgil Milano «è evidente che abbiano scioperato tutti i tecnici.

     

    Come ho detto al sovrintendente, spero in un avvicinamento anche dopo lo sciopero». Anche il sovrintendente ha dichiarato che «tenterà nuovamente di trovare una soluzione al problema dell' occupazione per tutti i dipendenti». Contrarie le altre sigle sindacali, molto dure sulla scelta della Cgil. «E' totalmente sbagliato - afferma Domenico Dentoni della Uil - che si faccia uno sciopero su materia di continua contrattazione».

     

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