Mario Sconcerti per corriere.it
max allegri
Ci sono partite in cui non devi farti domande, prendi il risultato e te ne vai. Perché era l’unica cosa che cercavi. Poi con calma ti domandi cosa sei riuscito a fare e non trovi molto di diverso dal grigio. Allegri continua a rovesciare la sua Juve come fosse un cappotto dei poveri, ma non trova l’effetto caldo che cerca. Contro lo Spezia sono tornate le incertezze di Szczesny, la confusione di un centrocampo ancora diverso (McKennie-Bentancur, poi Locatelli) e una vera collocazione di Bonucci in mezzo al gioco fino a farne il regista.
La classifica di serie A aggiornata
Più arretrato Dybala, sostituito da Kean nella fantasia sottoporta, più Chiesa in buona condizione a dare velocità a un’azione di gruppo sempre piuttosto accademica. Gli esperimenti sono falliti fino all’ultimo terzo di gara quando lo Spezia era ancora in vantaggio. Si è tornati alla normalità senza nessuna tattica, il nuovo è arrivato dalla necessità di scendere in dieci nella metà campo degli altri, senza più limiti o compiti, e con lo Spezia quasi spaventato dall’idea di battere la Juve. Ma di una Juventus che dovrebbe cominciare un nuovo ciclo, pochissime tracce. Se, come dice Allegri, era uno scontro salvezza, è stato raggiunto un traguardo.
milan venezia 5
Il resto fa riflettere quasi più che la partita con il Milan, il quale Milan annulla comunque il suo piccolo scatto e tiene la Juve alla stessa distanza, come aveva fatto l’Inter il giorno prima. È questo il problema delle rimonte, non dipendono più solo da te.
Non è stato brillante nemmeno il Milan, troppo turn over e un Venezia organizzato. C’è stata a tratti la stessa difficoltà della stagione scorsa, l’assenza dei gol facili, con in più una piccola presunzione quasi nuova, un’aggiunta di sicurezza che nel calcio è spesso conseguenza della crescita, ma non aiuta mai. Tanti bravini nel Milan, nessuno bravo davvero. Ma in queste giornate di transito, di primi infortuni e nuove stanchezze, vincere deve sempre bastare.
Verrà l’autunno e si correrà di meno, la qualità dei singoli farà da sola differenza. Però un pensiero lo dà questo momento del Milan, così coperto dalla corsa del Liverpool e per un tempo così in balia della peggior Juve degli ultimi sessant’anni. E ieri per un’ora in equilibrio su un piccolo filo.
milan venezia
Meglio forse l’arroganza pratica dell’Inter che a me sembra più adatta al campionato anche del calcio pieno di armonie del Napoli. Ma siamo all’inizio, nessuno sa niente davvero. Vediamo giovedì la risposta del Napoli a Marassi. Non sarà una risposta da poco.