Mario Sconcerti per corriere.it
sheriff inter
L’Inter normalizza la sua Champions e si avvia al turno successivo, come è giusto per qualità con tutti gli avversari. Con lo Sheriff è stata una partita non facile, ma sempre chiara. Il gol non è mai stato un’opzione, solo una conseguenza attesa. Lo Sheriff ha fatto i suoi punti europei andando all’avventura. Contro l’Inter ha fatto calcoli e ha scelto di chiudersi.
L’Inter ha giocato bene prima e dopo i gol, a ritmi bassi ma giusti, cercando la qualità dell’esperienza, quella che serve contro avversari non modesti ma ingenui e intimoriti prima ancora di entrare in campo. La storia dello Sheriff in Champions è finita quando è finita la sua sorpresa. Dovendo giocare da squadra di mestiere, è andata scomparendo. È stata buona l’insistenza dell’Inter, mai in affanno in mezzo a un catenaccio che portava via tante energie ai moldavi.
milan porto
Non sempre la differenza tecnica porta la partita sulla riva giusta, ma l’Inter è un’ottima squadra e lo Sheriff ha un calcio sospeso tra l’antico e il naif. Ha giocato bene Vidal, così così Dimarco, a sprazzi Lautaro e Dzeko, come è giusto per gli attaccanti in mezzo a un bosco fitto di uomini. Gli effetti sono due: il primo è una qualificazione che è difficile adesso non vedere vicina, sono scomparsi gli avversari. Il secondo è che arriva al derby una bella Inter, matura, pronta, eccitata.
sheriff inter
Sul Milan bisogna ricordare che il girone era pessimo. Ma non può esserci una differenza così netta tra campionato e Champions. Questa distanza del Milan dai buoni risultati, così costante, così automatica e generica, è ormai troppa, non ha niente di tecnico, segna solo un confine che va scoperto e superato. Il Milan non ha avuto fortuna nella somma delle partite, dai gol improvvisi di Liverpool al rigore contro l’Atletico.
milan porto
Ma c’è qualcosa di più profondo e non può essere che mentale. Sembra la sindrome del cucciolo che non si fida a lasciare la tana, una piccola paura di volare, ma non è più naturale, è diventato un limite. Il Porto è una buona squadra collaudata, ma non vale il Milan sulle due partite. C’è stata invece una differenza di temperamento, come se il Milan non sentisse l’obbligo della Champions e fosse pieno dei suoi risultati in campionato, il suo vero dovere.
Non avrà comunque conseguenze sul derby, se vincerà o perderà non sarà per questa delusione. È molto avanti all’Inter, la responsabilità di vincere sarà degli altri. La Champions di entrambi sarà dimenticata.
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