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    LUCI A SAN SIRO - L’INTER E' PRIMA E NON A CASO - SCONCERTI: ''DUE SQUADRE PROLETARIE E COMPETITIVE. I SOLISTI LA CARTA DEI NERAZZURRI'' - MURA: IL GRANDE RITORNO DI BALO E MONTOLIVO, DI MATRI E BORRIELLO


     
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    1. LE VITTORIE CHE AIUTANO A CRESCERE

    guarin guarin

    Gianni Mura per “la Repubblica”

     

    Non è l’inter l’anti- Juve. Da ieri, con un occhio alla classifica, tutti anti-Inter. Nel prossimo turno, partita di vertice Chievo-Inter. Non sono i 2 punti sulla Roma e sulle prime inseguitrici, sono gli 8 sulla Juve, i 7 sul Napoli, i 6 sul Milan.

     

    L’Inter ha vinto il derby, in stagione i due senza punti in palio li aveva persi. Era il primo ostacolo serio in un calendario morbido. L’Inter a punteggio pieno raramente ha entusiasmato: 1-0 all’Atalanta nel recupero, 2-1 su rigore sempre nel finale al Carpi. Anche il derby l’ha vinto ma non dominato.

     

    Anzi, fino all’assolo di Guarin, giocatore di immense potenzialità che non sempre sa sfruttare, il Milan aveva giocato leggermente meglio, più di squadra. Mihajlovic aveva cambiato faccia, via tutti i centrocampisti che avevano sofferto l’Empoli, fiducia a Montolivo che l’ha ripagata con temperamento e lanci verticali. Bene Kucka, finché l’ha sostenuto il fiato.

    luiz adriano handanovic inter milan luiz adriano handanovic inter milan

     

    E, quando c’era da rincorrere, bene Balotelli. Appena entrato, bisticcia con Felipe Melo, poi colpisce il palo con un gran tiro dal limite e impegna Handanovic su punizione da lontano. Da tempo non si capisce se all’Inter Guarin vada bene o no. Dato per partente, regolarmente non parte. Ha scardinato una partita che poteva risolversi soltanto così, con un’incursione individuale.

     

    Già lo aveva fatto capire Jovetic, il più assiduo nel cercare la porta del Milan. Mancini s’è affidato a Medel difensore centrale. Dopo qualche sbandamento iniziale (più di Murillo) la difesa ha tenuto anche grazie ai recuperi in velocità di Juan Jesus. Impalpabile l’apporto di Perisic, appena arrivato, s’è fatto sentire Felipe Melo. Più fisico, il centrocampo interista prima ha patito la maggior tecnica del Milan, poi lo ha soffocato.

    mancini de sciglio 1 mancini de sciglio 1

     

    Strano il terzo turno: giocatori che segnano all’esordio, i due del Palermo, Borriello che segna 20” dopo essere entrato in campo (l’assist di Matos è tra le cose migliori della domenica) , Matri paracadutato alla Lazio che si presenta con due gol.

     

    TUTTO sommato, a San Siro poteva starci il pareggio. Credo abbia ragione Mancini: l’Inter va giudicata dopo 5/6 partite. Ci sono ancora diverse cose da sistemare, il materiale umano non gli manca di certo e 9 punti in classifica rendono più semplice il lavoro. Non ho capito perché Mihajlovic abbia tenuto in campo tanto tempo Honda né perché abbia tolto Bacca. Anche il Gervinho di Frosinone non l’ho capito, e il tandem Totti-Dzeko in rapporto alle attese nulla ha prodotto.

     

    jovetic inter milan jovetic inter milan

    Chievo, Palermo, Torino, Sassuolo, quasi presi da vertigine, non hanno centrato la terza vittoria consecutiva. Tolto il Chievo, il 2-2 così di moda ieri hanno dovuto inseguirlo. Sabato a Torino Guida ha dimostrato che la sudditanza psicologica non esiste. Si affrontavano la prima e l’ultima in classifica e alla fine è stata la prima a lamentarsi dell’arbitro.

     

    Buttiamola sul sorriso, in questo campionato alla rovescia, dove non è solo la Juve ad avere problemi. Anche il Napoli deve ancora vincere e viaggia alla media di due gol incassati a partita (da Sassuolo, Samp ed Empoli). A proposito di Empoli, se negli ultimi anni la domanda ricorrente era “ma come ha fatto il Milan a rinunciare a Pirlo?”, quella dei prossimi anni sarà “ma come ha fatto il Milan a rinunciare a Saponara?”.

     

    Più del rigore fischiato a Cesar (imprudente di suo) la Juve è stata salvata da Buffon, che ha mandato sul palo il tiro di Cesar (sullo 0-2 sai che fischi) e dall’annullamento del gol di Cesar, sempre lui. C’era un rigore su Pogba, ma non c’era Pogba. Prima in panchina, poi in campo ma senza incidere. Il periodo di transizione, di inserimento, di assemblaggio sta durando più del previsto, e l’infortunio di Marchisio è un’altra tegola per Allegri, che a centrocampo ha sempre meno alternative.

     

    mancini mihajlovic mancini mihajlovic

    Dei nuovi, fin qui, ha convinto solo Dybala, mentre Pogba comincia a capire la differenza tra onori e oneri. Lui e Morata, che nuovi non sono, rappresentano parte del capiale da recuperare. Ma, al di là dell’organizzazione e dello spirito del Chievo, una costante di questo avvio è che la Juve non fa più paura come prima, gli avversari lo sanno e non giocano solo per difendersi, anzi. Pressano alto, mandano in confusione i duri della difesa. È presto per parlare di crisi, ma una Juve così dimessa e malmessa da anni non si vedeva, e non era facile prevederla.

     

    2. DUE SQUADRE PROLETARIE I SOLISTI LA CARTA DEI NERAZZURRI

    Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

     

    È stato un buon derby proletario, molto agonismo, molti falli, tanti rinvii alla cieca, ma anche spunti individuali di qualità. Si sono sacrificati tutti, anche i migliori hanno picchiato. Si può discutere a lungo sulla piacevolezza della partita e delle squadre, di sicuro non c’era il lusso di altri tempi, ma dopo aver visto tre giornate di campionato credo si possa dire che non si è visto in generale di meglio. Sia Inter che Milan sono competitive in questo nuovo mondo italiano.

     

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    L’Inter ha qualcosa di più. Il Milan ha recuperato ordine, Montolivo ha fatto una grossa partita, Bonaventura sta diventando un classico del nostro calcio, c’è stata più fantasia anche senza eccessiva costruzione; però l’Inter in queste partite di lotta ha in più i solisti.

     

    Il gol di Guarin per preparazione ed esecuzione, per completezza di gesto, è qualcosa che il Milan non avrebbe potuto segnare. L’Inter è una squadra imperfetta, a volte approssimativa, ma è una grossa squadra. Oggi che l’agonismo le ha dato anche velocità, si è visto qualcosa difficile da superare.

     

    Sì, l’Inter è ormai prima da sola e non a caso. Non è una squadra esatta, ma di personalità. Non vince facilmente, ma è anche molto difficile giocarle contro. Il vero ostacolo dell’Inter alla fine è stato Balotelli. Ha giocato una mezzora quasi da solo contro la gabbia interista. Ha preso un palo, ha calciato tutti i tiri piazzati, ha trovato nella sera umida l’atmosfera da uno contro tutti che preferisce. Quelle in cui s’incupisce e vede nell’avversario il lupo che gli morde la mente. Il resto del Milan risente della situazione generale.

    balotelli inter milan balotelli inter milan

     

    È stato un buon Milan che corre in fondo alla classifica, una situazione poco sopportabile. Balotelli serve anche a questo, a parlare più di lui che della squadra. La differenza con l’Inter è nella stoffa. L’Inter ha più disegni, più possibilità. Il Milan ha giocato con forza, ma non ha le grandi qualità generali dell’avversario. È più occasionale. Il problema ora è dell’Inter: prima, sola, con doppio vantaggio, sta correndo verso cosa? Vista fino ad ora solo la Roma ha in potenza qualcosa di più in un campionato strano, liberato dagli infortuni della Juve, senza ancora un riferimento.

     

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    L’Inter si propone ora di essere quel riferimento. Perisic può soltanto crescere, oggi ha giocato per un tempo. Jovetic è ormai dentro la squadra, anche Kondogbia cresce, lentamente ma cresce. Non è bellissima l’Inter, ma è tanta, di sicuro abbastanza. Il resto della giornata è stata pioggia e tanti pareggi, più il ricordo di una Juve di cui l’Inter non si deve fidare. Tornerà. Ad essere sinceri, con Cuadrado ed Hernanes, secondo me sta già tornando. 

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