Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”
atletico madrid juve
Brutta sconfitta perché totale. L' unico tiro in porta è stato una punizione di Ronaldo dopo 8 minuti. Gli altri 80 sono passati senza una vibrazione. La differenza tra Champions e campionato è quasi soltanto nel ritmo della corsa. Essere più insistenti significa imporsi un miglior controllo di palla e un maggior gioco d' insieme. La Juve ha fallito entrambe le cose. Ha subìto sempre, su qualunque versante della nave.
Simeone ha capito in anticipo la voglia di giocare a calcio di Allegri, le sue intenzioni di mettere in campo una squadra leggera e veloce. E ha risposto con un centrocampo di combattenti, a partire da Thomas, classica pietra miliare ubbidiente, un vero significato riassunto di partita. L' Atletico ha corso di più sempre, ha tenuto di più il pallone, si è visto dare e negare un rigore, dare e negare un gol fatto, ne ha segnati altri due.
DIEGO SIMEONE MOSTRA GLI ATTRIBUITI AI SUOI TIFOSI
È stata una lezione durissima. Non c' è stato Dybala, si è visto a tratti Ronaldo, insoddisfacente ma pur sempre in partita. Non c' è stato Pjanic, così Bentancur, spinti contro il niente dalla insistenza atletica del centrocampo madrileno. La differenza dell' Atletico è d' altra parte sempre stata la sua completezza: è una squadra ricca che gioca con l' esistenzialismo dei poveri, ma la qualità c' è ed è tanta.
È schiava delle frasi fatte («Simeone gioca all' italiana»), dimenticando che il gioco all' italiana non è solo aspettare, ma colpire continuamente alle spalle, come un tradimento legittimo e prolungato, un' architettura nuova che ha fatto sembrare la Juve un' apprendista. È per ora solo la fine dell' inizio, c' è tempo.
allegri
Però la Juve è diversa da come vorrebbe essere. Lo conferma l' ingresso di De Sciglio al posto di Cancelo, legittimo a mio parere, giusto sempre, ma non per il calcio che aveva predetto Allegri per fare una differenza di qualità.
Qualcosa deve capire di nuovo anche Allegri sul modo di giocare la Champions. Sta perdendo troppo. Il calcio europeo sta di nuovo cambiando, non c' è più bisogno di possesso palla, ma di velocità, forza e insistenza. La Juve non ha avuto nessuna di queste qualità. Ed è alla terza sconfitta su sette partite. Il paradosso è che non è mancato Ronaldo da cui ci si aspettava la differenza.
LA SIMULAZIONE DI BONUCCI IN ATLETICO MADRID JUVENTUS
Sono mancati gli altri, i vecchi, questo stranito Dybala senza ruolo, questo Szczesny che è steso a sinistra quando Godin tira da destra a porta vuota. È questo il punto, non la sconfitta: c' è stato nella Juve un sapore diffuso di ovvietà, come non fosse mai esisto niente prima, nessuna storia.
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