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    PIATEK RICCO, MI CI FICCO – SCONCERTI: “OGGI ARRIVA AL MILAN IL BOMBER POLACCO, GIOCATORE INTERESSANTISSIMO E UN PO' MISTERIOSO. È GIOVANE, HA SOLO 23 ANNI, LA SCELTA TENDE A METTERE DI LATO CUTRONE. POTREBBERO GIOCARE INSIEME? FORSE, MA SONO MOLTO SIMILI NON E’ QUELLA COL NAPOLI LA PARTITA GIUSTA PER PROVARE, MA È UNA SOLUZIONE…”


     
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    piatek piatek

    Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

     

    Oggi arriva Piatek, giocatore interessantissimo e un po' misterioso. È giovane, ha solo 23 anni, in Polonia veniva giudicato uno che si assentava spesso dalla partita. Credo fosse perché era ancora all' inizio della strada. In Italia è partito molto forte, si è fermato, è ripartito, andamento nel complesso eccezionale quindi continuo. La curiosità adesso è il tipo di convivenza che potrà avere con Cutrone, il ragazzo di casa su cui si punta ma si fa fatica a vederlo fino in fondo. Cutrone continua ad avere grandi prospettive, ma oggi il calcio vive solo nel presente, se sarai bravo domani non importa. Non c' è dubbio che l' arrivo di Piatek significhi una scelta. E la scelta tende a mettere di lato Cutrone.

     

    Forse non è giusto, Cutrone ha molte qualità e qualche convocazione in Nazionale alle spalle. Non è più un debuttante. Ma Piatek è stato un affare troppo importante, è troppo denso di promesse, deve giocare.

    cutrone cutrone

     

    Potrebbero giocare insieme? Forse, ma sono molto simili, ancora più di quanto lo fossero Cutrone e Higuain. Piatek e Cutrone giocano in pratica sulla stessa linea, con momenti di forza e scatto breve, fisico. Piatek ha una grande facilità di liberarsi al tiro, Cutrone ha forse più posizione, infatti ha qualcosa in più di testa. Ma sono molto vicini.

     

    Quando due giocatori hanno le stesse caratteristiche tendono a escludersi. Il calcio cerca sul campo dieci compiti diversi, di solito detesta i doppioni. Però non è obbligatorio. Con due mediani di forza come Kessie e Bakayoko puoi permetterti quattro giocatori offensivi, cioè due ali come Suso e Calhanoglu e i due centravanti. Si deve correre tutti di più ma si può fare. Ferguson era uno che amava giocare e vincere con i due attaccanti centrali fisicamente quasi identici.

     

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    Potrebbe essere un modo per forzare la stagione, sorprendere gli avversari e la classifica, dare coscienza alla squadra, farla sentire in dovere di crescere. Non credo sia quella col Napoli la partita giusta per provare, ma è una soluzione che Gattuso ha certamente voglia di vedere, magari dando più spazio alla corsa di Borini.

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