• Dagospia

    UN MANCIO INTER-RATO - SCONCERTI: “QUESTI ANNI DI MANCINI SONO STATI TRA I PIÙ DIFFICILI NELLA STORIA DELL'INTER: TRE PROPRIETÀ CON POCHE IDEE E NEMMENO MOLTI MEZZI. L’ADDIO NON È UNA QUESTIONE TECNICA, MA DI MODI DI ESSERE. MANCINI HA UN ALTO CONCETTO DI SÉ: PENSA IL CALCIO DA FUORICLASSE, SOSPESO TRA CALMA INTELLIGENTE E ISTERIE DELLA DIVERSITÀ”


     
    Guarda la fotogallery

    Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

     

    ROBERTO MANCINI ROBERTO MANCINI

    Questi secondi anni di Mancini sono stati tra i più difficili nella storia dell'Inter. Tre proprietà lontane una dall' altra, con poche idee in comune e nemmeno molti mezzi per realizzarle. Si sapeva tutto già un anno fa di questi tempi quando sul mercato furono fatte scommesse pagabili solo con l'arrivo in Champions. C'era fiducia ma anche una coscienza morbosa: o l'aereo avrebbe decollato o andava restituito a qualcuno che se lo potesse permettere. L'aereo è rimasto a terra, l'Inter è stata venduta. La parte più curiosa della storia è che tutto avviene mentre l'Inter ha la squadra migliore degli ultimi tempi.

    FEDERICA MORELLI E ROBERTO MANCINI FEDERICA MORELLI E ROBERTO MANCINI

     

    Non è di lusso ma è una squadra completa, certamente competitiva. In molti ruoli ha giocatori di valore europeo (Icardi, Miranda, Candreva, Perisic, Banega, Handanovic), alcuni dei quali cresciuti nel rendimento anche negli ultimi mesi (Perisic, Candreva, lo stesso Icardi). Questo conferma che l'addio a Mancini non è una questione tecnica, ma di modi di essere. Mancini ha un alto concetto di sé, un io allargato. È stato tra i migliori giocatori del dopoguerra, pensa il calcio e la vita da fuoriclasse, sospeso tra una calma intelligente, le piccole isterie della diversità e il bisogno che queste differenze gli vengano riconosciute e condivise.

    roberto mancini roberto mancini

     

    Non è un grande equilibrio nel calcio, non in tempi difficili. Era fatale finisse così. Sembra solo un po' assurdo che a decidere sia stato Thohir, l'unico in questi anni ad aver fatto affari con l'Inter, ad aver guadagnato, il più lontano nell'anima e nelle azioni societarie.

    De Boer è un ottimo tecnico, viene dalla scuola di Van Gaal, è meno tortuoso di Mancini di cui non ha però le stesse visioni.

     

    Non è vero sia sempre facile vincere in Olanda i campionati con l'Ajax. Prima di De Boer, l'Ajax era rimasto sette stagioni senza vincere nulla. Poi ne ha vinte quattro di fila. De Boer ha avuto in sostanza molti meriti. Il suo 4-3-3 è stato uno dei più limpidi e flessibili d'Europa. Detto questo ha solo allenato in Olanda, movimento molto importante ma campionato leggero. I migliori sono tutti all'estero. Forse è più un maestro che un tattico, chi si fida di un solo schema spesso lo fa per nascondersi.

    POGBA AL MANCHESTER UNITED POGBA AL MANCHESTER UNITED

     

    Ma conosce bene il suo mestiere. Il problema non sarà lui, ma lui in mezzo agli altri, una terra sconosciuta dove tutti vorranno fare accampamento o scappare. È stata poi l'estate dei 110 milioni di Pogba, dei suoi 13 milioni più bonus d' ingaggio, qualcosa di non distante dai 20 totali. La differenza con i soldi di Higuain è che quelli erano ufficialmente assurdi, costruiti per essere fuori mercato.

     

    HIGUAIN POGBA BACCA ICARDI HIGUAIN POGBA BACCA ICARDI

    Quelli di Pogba sono stati una valutazione. È corretta? Tutti quelli pagati così tanto hanno risposto bene sul campo (Bale, finora Higuain, più l'energia potenziale di Messi e Ronaldo), il punto di vista tecnico almeno è stato coperto. I soldi poi sono un bene relativo, per capire cosa è troppo bisogna sapere esattamente cosa si ha in tasca. Lo United lo sa da almeno 25 anni. Allora forse ha ragione ad aver pagato. Pogba è un giocatore rarissimo.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport