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    ADDIO E "GRAZZIE" A TE (O FORSE NO)  – SCONCERTI: “RONALDO SE NE VA LASCIANDOCI LA COSCIENZA CHE È STATO INUTILE LUI, E INQUIETA, SBAGLIATA, LA NOSTRA DIMENSIONE. DAL PUNTO DI VISTA UMANO NON È UNA PERDITA, È QUALCUNO MAI ARRIVATO.  NON HA MAI PARLATO SE NON DI SE STESSO. HA FATTO TUTTO QUELLO CHE GLI È STATO CHIESTO, MA NON È BASTATO, HA FINITO ANZI PER DISSESTARE L'ORDINE DELL'AZIENDA” – ROMAGNOLI: “SI È VOLUTA UNA LUNA, MA ERA UNA LUNA CALANTE, NON HA ILLUMINATO NESSUNO” – SU TWITTER SPERNACCHIANO L’ATTACCANTE (E LA SOCIETÀ) DOPO IL “GRAZZIE”: “GLI HA FATTO IL GOL DELLA VITA IN ROVESCIATA. GLI HA SEGNATO IL RIGORE FISCHIATO CON UN BIDONE DELL'IMMONDIZIA AL POSTO DEL CUORE. GLI HA DISTRUTTO LE FINANZE. NON GLI HA FATTO VINCERE LA UCL. LI HA MOLLATI COME CANI IN AUTOSTRADA AL 27 DI AGOSTO, UMILIANDOLI…”


     
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    1 - “GRAZZIE JUVENTUS” - CR7 DOPO TRE ANNI A TORINO NON HA NEMMENO IMPARATO A SCRIVERE GRAZIE IN ITALIANO - L’ADDIO SU INSTAGRAM AL CLUB BIANCONERO, PIENO DI ERRORI DI BATTITURA: “I ‘TIFFOSI’ MI HANNO SEMPRE RISPETTATO. AMERÒ SEMPRE LA CITTÀ DI TORINO FINO AI MIEI ULTIMI GIORNI. SARETE SEMPRE NEL MIO CUORE. GRAZZIE” E ALTRE BANALITÀ VARIE E AVARIATE

    https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/ldquo-grazzie-juventus-rdquo-cr7-dopo-tre-anni-torino-non-ha-nemmeno-280979.htm

     

    2 UNA GRANDE OPERAZIONE MA ALLA FINE INUTILE

    Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

     

    MEME SU CRISTIANO RONALDO DOPO LA FINALE DI COPPA ITALIA PERSA DALLA JUVENTUS CONTRO IL NAPOLI MEME SU CRISTIANO RONALDO DOPO LA FINALE DI COPPA ITALIA PERSA DALLA JUVENTUS CONTRO IL NAPOLI

    Dal punto di vista umano Cristiano Ronaldo non è una perdita, è qualcuno mai arrivato. Non ha mai parlato se non di se stesso e quando gli serviva, è sempre stato chiuso nel suo mondo-azienda tenendo fuori tutti. Spesso andava anche ad allenarsi da solo.

     

    Ci aspettavamo qualcosa del genere, ma non con questa costanza. Ma Ronaldo è pur sempre quello che quando ha sentito il bisogno del primo figlio ha pagato una madre perché lo portasse in grembo e poi sparisse. Non ha normalità, è dovunque un'eccezione.

     

    Dal punto di vista tecnico il danno che lascia non è rimediabile, non ci sono sostituzioni possibili. Vengono meno 30/35 gol in un colpo solo. Non c'è un giocatore a questa altezza, va sostituito con più giocatori, quindi un intero gioco diverso. Ci si può riuscire se tutta la squadra capirà che adesso è sola e deve cambiare attitudine, non ha più niente che ne giustifichi il disagio.

     

    CRISTIANO RONALDO MANCHESTER UNITED CRISTIANO RONALDO MANCHESTER UNITED

    Ma l'addio di Ronaldo porta con sé anche un significato più profondo. È il primo limite in un secolo di famiglia Agnelli che la Juventus non è riuscita a superare. Ronaldo è diventato il confine della Juve, oltre lui c'è il deserto di Buzzati. La Juve ha cercato di tornare insieme alle due-tre grandi squadre europee del nuovo secolo e per farlo ha compiuto uno sforzo economico che si è rivelato alla fine insostenibile anche per lei.

     

    cristiano ronaldo 4 cristiano ronaldo 4

    Ronaldo ha fatto tutto quello che gli è stato chiesto, ma non è bastato, ha finito anzi per dissestare l'ordine dell'azienda, l'ha costretto a chiedere aiuto all'azionista e a quelle stesse squadre a cui toglieva i giocatori migliori.

     

    È una novità importante che riguarda tutti. Perché è storica e perché i limiti della Juve rappresentano sempre quelli del nostro calcio. Quando la Juve tornerà arrogante vorrà dire che il tempo freddo sarà finito per tutti. Ma ora è una riflessione leggera che porta più dubbi di quanti si possano sopportare. Ronaldo se ne va lasciandoci la coscienza che è stato inutile lui, e inquieta, sbagliata, la nostra dimensione.

     

    3 - QUEL CAMPIONE CHIAMATO DESIDERIO

    Gabriele Romagnoli per "La Stampa"

     

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    Prendere Cristiano Ronaldo è stato un po' come acquistare una barca. È noto che dà due momenti di felicità assoluta: quando arriva e quando te ne liberi.

     

    In mezzo: sensazioni contrastanti. Una soddisfazione costante ma raramente incontenibile, frenata dai dubbi ricorrenti sulla validità dell'investimento; una notte sotto le stelle che sembra di incomparabile bellezza, poi scopri che lo era perché non si ripeterà più; una meraviglia iniziale che si muta lentamente in assuefazione, delusione e stizza sopita. Scrisse Piero Ottone: "Se ti chiedi quanto costa mantenere un barca significa che non puoi permettertela".

     

    CRISTIANO RONALDO CRISTIANO RONALDO

    La Juventus poteva, e ancor più voleva, permettersi Cristiano Ronaldo. L'ha avuto per tre anni. Ora che le va via (sarà una brutta espressione, ma non c'è un modo più esatto per dirlo) non ha senso chiedersi il valore di quest' avventura. È stata, appunto, un'avventura, uno sfizio, una logica mancante, ha colmato il silenzio di un desiderio impronunciabile, in quel tempo, non solo dalla Juventus, dal campionato italiano.

     

    GRAZZIE JUVENTUS - CRISTIANO RONALDO SU INSTAGRAM GRAZZIE JUVENTUS - CRISTIANO RONALDO SU INSTAGRAM

    Si è voluta una luna, ma era una luna calante, non ha illuminato nessuno, non ha svelato niente che non si vedesse o sapesse già. Ogni difetto, immutato. Ogni qualità, non cancellata, ma rimpicciolita. È appartenuta a una stagione finita, quella di grandezze che hanno perso la misura di sé, di universalità frammentate, di piante che hanno già dato frutto e puoi travasare ovunque, ma solo per mostrarle e raccontarne la storia al passato. I tre anni di Cristiano Ronaldo hanno prodotto una felicità marginale decrescente.

     

    Al primo la gente guardava le partite per vedere lui. Al secondo era già un fenomeno scontato, in ogni possibile senso. Al terzo una comparazione negativa: insufficiente non solo a produrre un più alto e agognato destino, ma anche a ripetere i precedenti. Si è di fatto confuso, con la sua attiva complicità, un valore aggiunto per un fattore decisivo.

     

    Se cambi tre skipper per ritornare al primo, rendi evidente che per te il problema è la barca. Il resto va in porto da sé, a motore spento. Poi dicono: "Hanno perso tutti". Trascurano uno: Beppe Marotta, un uomo per cui ieri dev' essere stato un giorno di allegria pari a quello dello scudetto all'Inter. Bisogna vedere più calcio, tutto il calcio, minuto per minuto.

     

    CRISTIANO RONALDO IN ISOLAMENTO CRISTIANO RONALDO IN ISOLAMENTO

    Bisogna aver visto la finale europea del 2016, quando Cristiano Ronaldo esce e tuttavia il Portogallo batte la Francia; bisogna aver seguito la crescita irresistibile dell'Italia di Mancini, senza un totem a farle ombra. Quel che manca a una squadra non lo può dare un solo uomo. Non in questo calcio. Messi è sempre stato un'eccezionalità, non un'eccezione.

     

    Anche Cristiano Ronaldo a Madrid aveva la sua banda, sebbene abbia creduto e fatto credere di poterne fare a meno. Finisce come accade alle storie già finite: con una giostrina di bugie, contraddizioni, pretese, rimpianti. Tutto è sempre stato sproporzionato. È solo un gioco e lui solo un giocatore. Non uno qualunque, ma neppure quello che decide l'esito.

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