Andrea Tarquini per “la Repubblica”
tsipras merkel
Disfatta storica inflitta dagli elettori ad Angela Merkel nella sua città natale, quella Amburgo ritenuta la più ricca metropoli dell’Europa continentale. Ma la cancelliera non è la sola a piangere davanti ai risultati delle elezioni svoltesi ieri nel prospero porto anseatico, che è anche uno dei 16 Stati della Repubblica federale.
I populisti euroscettici di Alternative für Deutschland (Afd) sono tra i grandi vincitori, perché col 5,5 per cento dei consensi entrano nel quarto Parlamento regionale tedesco, e per la prima volta in un’assemblea legislativa dell’Ovest. Il governatore uscente, il socialdemocratico tutto legge e ordine Olaf Scholz, è comodamente riconfermato col 47 per cento dei voti ma perde ad Amburgo, bastione rosso dai tempi di Helmut Schmidt e anche prima, la maggioranza assoluta. Dovrà governare coi Verdi, che sono all’11,9 per cento, e tenere conto della Linke, la sinistra radicale, che è all’8,4 per cento.
angela merkel nel canestro
«È un segnale d’allarme di cui dobbiamo tenere conto», dicono alla Cdu nei primi commenti a caldo. Tanto più importante è il responso della seconda città tedesca dopo Berlino (dove Merkel nacque il 17 luglio 1954 per poi trasferirsi nell’Est con la famiglia), perché per la prima volta è scattato nella metropoli anseatica il diritto di voto dai 16 anni in su. Per cui il risultato vale anche come radiografia parziale degli umori dei giovani nella prima potenza europea.
alternative deutschland afd bernd lucke
Risultato devastante per il campo moderato, in primis. Crollando al 16 per cento (con un calo di quasi sei punti), il partito della Merkel precipita al suo peggior risultato assoluto locale da quando nel 1949 il cancelliere democristiano Konrad Adenauer e il leader della Spd (opposizione democratica, europeista e atlantica già da allora) Kurt Schumacher, fondarono la Repubblica federale. Il centrodestra si frammenta, con i liberali (Fdp) partito pro-libera impresa che risorgono, quotati negli exit poll al 7 per cento, dopo essere scomparsi dal Bundestag e dai Parlamenti dei Länder.
GLI ANTI EURO DI ALTERNATIVE FUER DEUTSCHLAND
La AfD, il partito antieuro e con venature xenofobe, non privo di contatti con gli anti islamici di Pegida e con frange della galassia neonazista, passa per un soffio la soglia di rappresentanza del 5 per cento, ma finora ci era riuscito solo all’Est tedesco, nell’ex Ddr dalla cultura politica devastata dopo tre generazioni sotto due dittature (Terzo Reich e poi Ddr).
MERKEL WESTERWELLE
«È un risultato di cui dobbiamo andar fieri», ha detto baldanzoso il leader Bernd Lucke. Sinistra eterogenea (la Linke è ben lontana ideologicamente da Spd e Verdi), centrodestra frammentato, crollo Cdu e volo populista: maledetta domenica per Angela Merkel, per cui il partito chiede il Nobel per la pace dopo l’incerto successo del compromesso al vertice di Minsk, mentre i populisti crescono in quasi tutta Europa.